L’avanguardia dei Mass Hysteria conquista l’HellFest
Il 17/07/2024, di Mauro Parozzi.
Fra i gruppi più sorprendenti dell’intero Hellfest e, purtroppo, ancora sconosciuti in Italia, i Mass Hysteria rivestono senz’alcun dubbio una posizione di preminenza. Band francese datata 1993, è divenuta nota al grande pubblico per il proprio eclettismo e l’abilità nel combinare sonorità e approcci differenti che spaziano fra l’Industrial, l’Alternative ed il Nu metal, tendendo uno sguardo alle atmosfere derivanti dalla scena goth. L’impeto dei testi che trasuda dalle loro canzoni è un continuo manifesto alla libertà ed alla presa di coscienza contro l’oppressione del pensiero e dei popoli, rappresentati sovente in una chiave allegorica moderna; attraverso uno stile di canto che integra elementi crossover, la band non risparmia attacchi diretti a figure politiche e sistemi economici corrotti, facendo della giustizia sociale la ragione più intima del proprio essere, e della propria musica una potente arma di risveglio collettivo. A trent’anni dalla loro fondazione, con un successo internazionale raggiunto (ahimè) solo in alcuni Stati, siamo stati testimoni entusiasti della grandezza di questo gruppo.
Hellfest, AD 2024; 29 Giugno (terzo giorno).
Le nubi si addensano sulla piana del festival di Clisson; dove in mattinata si apprezzava il ristoro conferito dall’ombra, ora si comincia a sollevare lo sguardo con sospetto, memori di previsioni meteo non proprio propizie. La piana dei palchi principali freme per la serata incombente e lo spazio comincia ad essere molto limitato per l’affluenza generosa che ha risposto al richiamo del festival; è il giorno dell’esibizione di band del calibro dei Saxon, dei Metallica, di Bruce Dickinson, degli Extreme, di Malmsteen, degli Accept, degli Stratovarius, dei Rhapsody Of Fire e di molti altri ancora.
Sono le 20:15 c.ca quando il cielo comincia a rinfrescare un pubblico che, per nulla intimorito, tinge tutta la piana con mille e più colorazioni di impermeabili ed ombrelli, senza spostarsi di un passo dalle proprie posizioni, resistendo tenacemente alla poca gentilezza del maltempo. Mentre l’intensità della pioggia tende ad aumentare, veniamo scortati all’interno del Tenace PIT (lo stesso Snake Pit dei Metallica, NDR), un’infrastruttura circolare che abbraccia e prolunga idealmente il palco, creando un anello di camminamento di alcune centinaia di metri protese verso il pubblico. Nell’anello interno, un centinaio di persone sta già attendendo impazientemente l’inizio del concerto. Non conosciamo nessuno dei presenti, eppure, è tangibile lo spirito di cordialità e fratellanza con cui veniamo accolti; una sensazione di fraterna condivisione sembra accomunare spettatori ed organizzazione e fa ben presto dimenticare le difficoltà legate al tempo atmosferico, lasciando spazio a ben più ampi sorrisi.
La pioggia si attenua quanto basta per permettere a tutti di sollevare il capo mentre nella piana dei palchi principali riecheggiano le prime note introduttive: la band sta salendo sul palco! Il crescendo si fa tangibile poco dopo, quando fra l’acclamazione generale si insinua l’atmosfera sinistra di ‘Mass Veritas’: in un rituale di consacrazione alla musica, tutta l’Hellfest accorsa ad ascoltare i Mass Hysteria sta mormorando, cantando, gridando all’unisono il testo della prima canzone e, raggiunto il climax della parte introduttiva, si ribalta come il grano falciato da una raffica, scatenandosi ad una sonorità oscura ed ossessiva quanto coinvolgente e accattivante.
La leadership istrionica di ‘Mouss’ Kelai (voce) si manifesta concretamente durante tutto l’arco del concerto: ad ogni passo incita la folla, ad ogni parola, la acclama! Sfida la pioggia dando il meglio sul Tenace PIT anche quando le intemperie tornano a colpirlo con ben poca grazia; si allunga per stringere la mano a tutti i fans ed infine, scende acclamato fra il pubblico, novello Prometeo con la fiaccola di fuoco eterno racchiusa nel suo stesso microfono. La sua prova vocale, assieme alle chitarre di Yann Heurtaux e la ritmica imposta dalla batteria di Raphael Mercier scolpiscono sul palco le sonorità del gruppo e vengono completate ottimamente da Frédéric Duquesne (chitarra e cori) e Jamie Ryan (basso). Uno dopo l’altro, si alternano sul Tenace PIT offrendo uno spettacolo di impatto, mostrando una forza ed una coesione che non ha nulla da invidiare ad altri BIG presenti nella stessa giornata. Sullo sfondo, le animazioni si alternano, rendendo palesi le tematiche trattate nei testi; di notevole impatto in questo senso, l’animazione de ‘L’enfer des dieux’, brano di denuncia verso i fanatismi religiosi, mostrati al pubblico con l’immagine un esercito armato in marcia: “Se l’inferno degli dei è il loro amore per l’uomo, l’inferno degli uomini è il loro amore per gli dei“.
Ed il pubblico reagisce: nonostante le intemperie e lo spazio ormai limitatissimo, balla, salta, si dimena, acclama…ma soprattutto, canta! Fra le tante band che si sono susseguite nella giornata sino a questo momento, i Mass Hysteria sono i primi ad accogliere un simile consenso ubiquitario: non una persona che conosca la lingua francese rimane in silenzio ma tutti danno prova di conoscere le canzoni dei Mass Hysteria, a riprova dell’impatto che questa band abbia avuto nel corso del tempo. La piana dei palchi principali si unisce in una comunione di voci e di intenti e, per quanto la band mantenga formalmente la promessa di non parlare direttamente di politica, non ci sarebbe da stupirsi se un’unione così forte sotto la sua bandiera, a cantare testi ricolmi di messaggi sociali e speranze di futuri migliori, potesse aver inciso in qualche modo sulle elezioni governative del giorno successivo.
Restiamo sbalorditi dal concerto al punto tale che il tempo sembra passare troppo rapidamente; fortunatamente abbiamo ancora la possibilità di immergerci in toto nella potenza di pezzi d’eccezione provenienti da tre dei migliori album dei MH: ‘Tenace‘, un vero e proprio manifesto di forza e potenza della band (dall’album ‘Tenace pt1’), ‘Contraddiction‘, una perla di composizione giovanile (dall’album ‘Contraddiction’), e ‘Plus que du métal‘, composizione aggressiva e dal sound maturo e ricercato (dall’album ‘Matière Noire’).
La musica termina ma l’adrenalina e le riflessioni successive al concerto non si placano: com’è possibile che una band di queste qualità e portata, con una storia così lunga radicata in Francia sia ancora sconosciuta nel nostro Paese? La lingua francese è uno scoglio così difficile da superare per noi Italiani? O forse è il contenuto impegnato dei testi che ci crea qualche problema?
In un momento storico dove la musica sembra patire una profonda crisi generale che spazia dalla vacuità contenutistica all’appiattimento artistico, la profondità, l’impeto e la forza di un gruppo come i Mass Hysteria ci servirebbero.
SETLIST
- Mass Veritas
- Positif à bloc
- Chiens de la casse
- Nerf de bœuf
- Se brûler sûrement
- L’émotif impérieux
- Reprendre mes esprits
- Arômes complexes
- L’enfer des dieux
- Tenace
- Contraddiction
- Plus que du métal