Carcass + Infected Rain + more @ Genova Summer Live 2024, Arena del Mare, 6 luglio 2024
Il 11/07/2024, di Marina Fulco.
Genova è una di quelle città dove la musica metal di nicchia, solitamente, si muove grazie alla passione di piccole realtà, come la Nadir o la Black Widow che, con molta fatica, si prodigano per promuovere eventi di questo genere. Negli anni passati, come i veterani dei concerti ben ricordano con nostalgia, i palchi di questa città sono stati calcati da band come i Kiss e gli Iron Maiden, per questo vedere oggi ospitati “sotto la lanterna” dei mostri sacri come i Carcass ci ha riportato per un istante indietro nel tempo. Anche per questo le aspettative per il Genova Summer Live 2024 erano grandi, e nonostante non siano mancate le immancabili critiche agli organizzatori (una su tutte, la mancanza dei braccialetti per poter uscire o le lunghe file ai piccoli stand del cibo che hanno fatto perdere alcune esibizioni ai fan), l’evento è stato decisamente apprezzato e la positiva riuscita può essere tranquillamente certificata, tanto che sotto il palco si è radunata gente proveniente da tutta Italia, solo per assistere al concerto di questa band fondatrice del grindcore. Il target è rappresentato da fasce di tutte le età, ci sono tanti ragazzini, genitori con i figli, ma anche molti seguaci del genere più avanti con l’età.
L’inizio dei concerti avviene alle 18:00 in punto, quando sul palco salgono gli Slug Gore, band grindcore di Ravenna che riscalda il pubblico non ancora numeroso ma già pronto per buttarsi nel pogo. Il cantante continua a sorridere e a saltare sul palco, con una voce hardcore sottolineata da un suono freschissimo e prorompente, accompagnato dai video retrogame alle loro spalle. Una mezz’ora di concerto che serve ad animare gli animi dei presenti e a prepararli per una giornata all’insegna del death metal più cruento.
L’ingresso dei Necroart, ci trasporta nell’oscurità più totale, abissi profondi sottolineati dalle melodie della chitarra elettrica e dell’organo. I riff cattivissimi coinvolgono il pubblico, cullandolo in una danza macabra e inquieta.
Arriva la tempesta rappresentata dai Node, che nonostante ad inizio esibizione l’audio non si sentisse, prendono possesso del palco portando morte e devastazione. La band, fondata dal bassista Gary D’Eramo (di cui abbiamo l’intervista QUI) ha visto degli sconvolgimenti negli ultimi anni a livello di formazione. Recentemente, ha visto l’entusiasmante ingresso di Davide Arri, una energica voce e potente macchina da guerra, accompagnata dagli assoli stratosferici e precisi di chitarra e il ritmo serrato della batteria. Cambi di tempo e strutture complesse folgorano i presenti che si lanciano in un energetico pogo collettivo.
Il traghettamento verso l’esibizione di Fulci, band brutal death metal campana, che rende omaggio al regista horror italiano, si presenta compatto, preciso, con un suono pieno. L’inserimento di campionamenti di voce dei film, i ritmi etnici e le interruzioni che aumentano l’effetto sorpresa, mentre il cantante Fiore si inginocchia verso lo schermo che proietta spezzoni di film, mostra la loro devozione al regista di cui prendono ispirazione.
E arriva il momento dei padroni di casa, i genovesi Sadist, sul palco dell’Arena del Mare dopo otto anni di assenza. Accompagnato dal fedele compagno di viaggio, virtuoso storico chitarrista e tastierista Tommy Talamanca e dal giovane e talentuoso Davide Piccolo al basso, Trevor si conferma un autentico animale da palcoscenico trascinando i presenti in un pauroso viaggio nel cuore della storia del death tricolore. Una profonda gioia vedere gente di tutte le età pogare sotto il palco, dagli appena adolescenti alle persone più adulte. Dimostrazione questa, dell’immortalità del metal e della fratellanza che si crea a questi eventi.
L’ondata di freschezza rappresentato da un suono moderno degli Infected Rain non è bastato a colmare alcune lacune vocali e problemi tecnici che ne hanno penalizzato fortemente l’esibizione, anche se l’headbanging eseguito dalla frontwoman Lena, con i suoi lunghissimi capelli gialli ha distratto il pubblico che è rimasto abbagliato dalla sua bellezza per buona parte del concerto. Emozioni forti ce le ha regalate anche la “nostra” Alice Lane Pandini, una forza di natura che ci ha resi orgogliosi di tanta potenza.
L’entrata trionfale dei Carcass, band storica che ha dato vita al grindcore, nella sua unica data italiana, con l’ingresso di un’autentica icona come Jeff Walker con il basso usato metaforicamente come arma, ha rappresentato l’inizio di una esibizione magistrale sotto ogni punto di vista. Precisi dalla prima all’ultima nota, con il batterista perfettamente in forma che ha dato il giusto slancio alla band. Eseguono brani provenienti da tutta la loro discografia per un’ora di concerto dove i fan si sono scatenati in un pogo di gruppo in questa calda serata estiva, concludendo a mezzanotte scoccata nella piena approvazione del pubblico.
Nel complesso, questa prima edizione del Genova Summer Festival è stata un evento eccellente, che ha conquistato i cuori del pubblico. La grande affluenza a questo evento, dovrebbe motivare gli organizzatori a proporre concerti simili in futuro.