Metallica @ Ippodromo SNAI La Maura, Milano, 29 maggio 2024

Il 02/06/2024, di .

Metallica @ Ippodromo SNAI La Maura, Milano, 29 maggio 2024

…ed anche ’72 Seasons’ (2023), ultimo lavoro in studio dei four horsemen, è stato promosso in Italia, dato che l’M72 World Tour è sbarcato a Milano nella sua terza data, dopo un “no repeat weekend” all’Olympiastadion di Monaco di Baviera. Dispiace che nel Belpaese i Metallica non riempiano due date in uno stadio, portando così il loro intero spettacolo, perchè vedere ed ascoltare due scalette totalmente differenti come accaduto in Germania rende praticamente sazi (anche se, in verità, nulla è stato suonato dal sottovalutato ‘Load’ [1996] e da ‘St. Anger’ [2003]): colpa di un cambio generazionale che da noi non sta avvenendo? Sicuramente un mix di vari motivi, incrementati anche dalle parole di Ulrich al momento del discorso finale. Ma andiamo con ordine, partendo dall’esibizione dei Five Finger Death Punch (per motivi lavorativi, ahinoi gli Ice Nine Kills ce li siamo persi: chiediamo venia): sono le 19:00 quando il quintetto di Las Vegas prende posizione sul palco e subito colpisce la folla sulle note di ‘Lift Me Up’. Nei cinquanta minuti a disposizione la band si fa apprezzare grazie ad una proposta piacevole per il camaleontico popolo dei ‘Tallica, ed ad un’interazione simpatica da parte del frontman Moody, che soppesa qualche problema di volumi a scapito, soprattutto, della sua voce. Ben coadiuvati i due chitarristi Bathory e James, fiore all’occhiello di un gruppo che oggi, nelle sue dieci canzoni totali (e con la piacevole ‘The Bleeding’ posta in chiusura) ha conquistato più di un presente, il quale siamo sicuri se li andrà a vedere il prima possibile in separata sede.

Setlist:
Lift Me Up
Trouble
Wash It All Away
Jekyll And Hyde
The House Of The Rising Sun
IOU
Wrong Side Of Heaven
Salvation
Under And Over It
The Bleeding

Dopo un’ora di cambio palco, esattamente alle 21:02 dalle casse parte ‘It’s a Long Way To The Top (If You Wanna Rock ‘n Roll)’ degli AC/DC, antipasto di quella ‘The Ecstasy Of Gold’ che chiunque aspettava da tutto il giorno. Il brano “morriconiano” finisce, i Metallica salgono su un palco semplice, adornato solo dai soliti maxischermi, e dopo i classici quattro colpi di Ulrich sul charleston partono con quella che, personalmente, dovrebbe essere sempre la loro opener: ‘Creeping Death’. Milano è già in visibìlio ed il quartetto lo sa, proprio per questo non le permette di rifiatare calando un altro asso da ‘Ride The Lightning’ (a luglio quarantenne): quella ‘For Whom The Bell Tolls’ che fa passare inosservato anche qualche piccolo errore chitarristico nel ponte che porta alla seconda strofa. E mentre durante ‘Holier Than Thou’ ci domandiamo quando terminerà tutta questa furia, data sia dai pezzi selezionati che da un Hetfield vocalmente in grande spolvero (non di certo dai suoni, vero problema della serata, con la voce spesso più bassa rispetto al resto, una batteria imponente, un basso impastato e la sei corde di Hammett che andava e veniva, il tutto per un volume accettabile dal pit, ma sicuramente scadente per chi era dietro), ‘Enter Sandman’ in quarta posizione neanche ce la aspettiamo, ringraziando sentitamente. Tempo ora, giustamente, di promuovere il nuovo disco: per molti l’occasione di rifiatare e di gustarsi quelle che sono state le canzoni meglio suonate, dove il più volte criticato Ulrich ha invece dimostrato una precisione che ha convinto in primis il sottoscritto. Ciò che invece convince poco, dopo ‘Too Far Gone?’, è il solito siparietto tra Hammett e Trujillo, i quali dal tour in promozione al precedente ‘Hardwired… to Self-Destruct’ (2016) si cimentano in una grezza riproposizione di un brano più o meno famoso del paese in cui suonano. Per quanto la scelta di ‘Acida’ dei friulani Prozac + è stata sicuramente azzeccata ed apprezzata, lo svolgimento della stessa (studiata, come accennato da Trujillo stesso, appena due ore prima l’inizio dello show) come se si stesse improvvisando in sala prove ha lasciato in più di un fan il dubbio che, forse, sarebbe stato meglio eseguire un brano da dischi questa sera ignorati (in linea temporale, tutti da ‘Load’ ad ‘Hardwired… to Self-Destruct’). Ognuno avrà tirato le proprie conclusioni, certo è che ‘Welcome Home (Sanitarium)’ quel siparietto lo spazza via come sabbia al vento, mentre il bassista si rifà alla grande su ‘Orion’, tributando il compianto Cliff Burton come meglio non si potrebbe. Si ritorna all’omonimo disco datato 1991 offrendo dolcezza e pesantezza grazie all’accoppiata ‘Nothing Else Matters’ e ‘Sad But True’, mentre ‘Lux Æterna’, quarto ed ultimo estratto da ’72’ Seasons’, è ulteriore testimone della gran serata di Ulrich. Tempo del trittico finale, con ‘Seek & Destroy’ ed il suo spettacolo di palloni giganti lanciati verso il pubblico, i quali però, salvo qualcuno, non vengono fatti rimbalzare oltre la metà del pit, “coprendo” di fatto il palco, mentre su ‘One’ e ‘Master Of Puppets’ c’è poco da scrivere: bisogna solo assaporarne ogni nota. Lo spettacolo termina, partono i fuochi d’artificio, iniziano i lanci di plettri e bacchette, le foto di rito, i soliti ringraziamenti e saluti a cui, per chi ha già avuto la fortuna di vedere i californiani in passato, si è abituati (come si è abituati a vedere l’alzarsi dallo sgabello di Ulrich, le movenze di Trujillo, il carisma di Hetfield e la compostezza di Hammett, il tutto per uno show sicuramente non al top, ma meglio di ogni aspettativa). Quando però tocca ad Ulrich prendere l’ultima parola, la sua frase non è la solita «we’ll see you very f***ing soon», bensì «we’ll see you not f***ing soon enough». Forse è l’età che avanza, d’altronde è comprensibile come queste band non possano più permettersi le scorrerie di un tempo, a discapito del batterista, che invece vorrebbe passare di qui più spesso, grato della bellissima risposta che Milano gli ha dato durante la serata, oppure come già scritto sarà un mix di vari motivi: chi lo sa. Quel che è certo, è che presso l’Ippodromo SNAI La Maura i Metallica hanno raccolto settantacinquemila presenze: la prossima volta, magari con volumi più decenti, non sarà da meno.

Setlist:
Creeping Death
For Whom The Bell Tolls
Holier Than Thou
Enter Sandman
72 Seasons
Too Far Gone?
Welcome Home (Sanitarium)
Shadows Follow
Orion
Nothing Else Matters
Sad But True
Lux Æterna
Seek & Destroy
One
Master Of Puppets

Foto Elisa Catozzi

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