Meshuggah + The Halo Effect @Alcatraz, Milano, 20 Marzo 2024
Il 01/04/2024, di Gaetano Iannarelli.
Un mercoledì pieno di energia quello che propone l’Alcatraz di Milano. In tanti affollano l’area cittadina intorno alla location, cercando di guadagnare l’ingresso nell’affollato locale andato sold out per l’occasione. Atteso sicuramente data la presenza di una band cult da tempo e con a supporto una band non di secondaria importanza. Il progetto The Halo Effect ha gioco facile a scaldare la platea, già gremita intorno alle ore venti. Il frontman Mikael Stanne è uno dei più coinvolgenti cantanti della scena metal europea, bastano pochi brani per attivare il pubblico e iniziare a far girare corpi che tentano di guadagnare il palco. Riff travolgenti e diretti, un progetto death metal melodico nato neanche quattro anni fa ma che beneficia della lunga esperienza dei suoi componenti. Energia da tutti i componenti della band, molto disinvolti sul palco e che cercano di stabilire una forte empatia con il pubblico, in modo particolare il chitarrista Niclas Engelin. Ripercorso quasi interamente l’album ‘Days of the Lost’, la band propone live l’ultimo singolo ‘Become Surrender’. L’accoglienza è nel complesso molto positiva e Mikael si ripete più volte nei ringraziamenti.
Sono le 21, dopo un lungo cambio palco e la destabilizzante riproduzione a palla di “Careless Whisper” di George Michael, è la volta degli headliner Meshuggah. Lunga traccia di intro, il pubblico impaziente inizia a ripetere cori che fanno riecheggiare il nome della band nel grande locale. Quando la temperatura è al punto giusto, si parte, ed è subito un muro di suono. La forza, l’energia degli svedesi, si riversa sui fan. Ritmi martellanti e ipnotici, fasci di luce rossa completano l’atmosfera, a cui risponde la platea, con un muro di smartphone ugualmente fitto e sconvolgente. Chi è riuscito ad esserci in questo sold out vuole diffondere la notizia della propria presenza, ma non è tanto ben accolta dalle retrovie. I membri della band sono quasi immobili sul palco, tutta l’energia è sprigionata nei loro micromovimenti che danno vita al loro sound ultra tecnico, inesorabile, che hanno reso il progetto popolare oltre il perimetro del metal estremo. Affascinante la musica dei Meshuggah, complessa e con mille sfaccettature. Il concerto scorre, la discografia viene ripercorsa con assoluta perfezione e in simbiosi con gli effetti luce, i fan sembrano non arretrare nonostante i volumi impressionanti e il pogo a ondate si ripropone nella parte centrale del locale per tutta la performance. I super classici ‘Bleed’ e ‘Demiurge’ sono i bis concessi al pubblico, che devastato guadagna la via di casa per ultimare la settimana già abbastanza distrutto. Un attimo di Storia della Musica all’Alcatraz.
The Halo Effect setlist:
Days of the Lost
The Needless End
Feel What I Believe
Become Surrender
Conditional
Last of Our Kind
Gateways
Shadowminds
Meshuggah setlist:
Careless Whisper (intro)
Broken Cog
Rational Gaze
Perpetual Black Second
Kaleidoscope
God He Sees in Mirrors
Born in Dissonance
Mind’s Mirrors (reg.)
In Death – Is Life
In Death – Is Death
Humiliative
Future Breed Machine
Encore:
Bleed
Demiurge
Foto di Marco Biunno