Cripple Bastards and more @ Firenze Metal, Viper Theatre, 10 febbraio 2024
Il 17/02/2024, di Redazione.
Cripple Bastards, Fulci, Hour of Penance, Gory Blister, Deviation e Sinister Ghost si sono avvicendati in questa nuova esplosiva edizione della kermesse fiorentina, ennesima conferma di grande professionalità da parte dell’organizzazione e attrattiva consolidata per i metalheads toscani vista la grande affluenza registrata già per le prime band.
Quella del primo Firenze Metal 2024 è stata una serata all’insegna di grandi numeri e di grandi formazioni, tutte votate all’oltranzismo sonoro più ortodosso e fiero, spaziando dal death metal vecchio stampo ma innervato da soluzioni moderniste, al grindcore nudo e crudo, ma anch’esso ricco di riferimenti classici e più di un’innovazione, sia negli storici Cripple Bastards che negli incredibili Fulci, probabilmente la band più attesa dell’intera kermesse fiorentina.
Ad aprire le danze sono i giovanissimi Sinister Ghost, band black/goth ancora acerba ma ben avviata verso sonorità d’impatto e blasfemia, diamo tempo al tempo e seguiamone l’evoluzione perché dal vivo ci hanno divertiti. Il testimone passa velocemente ai fiorentini Deviation, ex Disboskator, artefici di un thrash/death che picchia duro ma non lascia impronta, nonostante ciò non si fanno attendere, sotto incessante esortazione del cantante, i primi, per niente timidi, poghi e circle pit. E’ il turno dei deathsters Gory Blister, veterani della scena metal italiana (e l’esperienza, non c’è niente da fare, si sente tutta) che propongono un buon mix di brani più datati e canzoni dell’ultimo lavoro ‘Reborn from Hatred’. La soddisfazione e il coinvolgimento si legge tanto negli occhi di chi ondeggia forsennatamente il capo sottopalco, quanto negli occhi di chi gli spara addosso riff incandescenti. Chapeau.
E un plauso particolare va anche ai fonici del Viper, che questa sera hanno lavorato in maniera esemplare mantenendo sempre altissimi i livelli della qualità del suono.
Micidiali, marziali, chirurgici: bastano tre aggettivi per riassumere il rituale degli Hour Of Penance. La setlist pesca da tutta la loro discografia, brani super tirati come ‘Paradogma’, ‘Reforging the Crown’, ‘Blight and Conquer’, oltre alla nuovissima ‘Devotion’ che sarà presente sul prossimo album in uscita ad aprile per Agonia Records. Un crescendo di blast beat, riff granitici, growl cavernoso vomitato direttamente dall’Ade e sontuose melodie con le quali il combo romano di delizia a vari lustri e che in sede live hanno un impatto sonoro devastante, il pubblico pagante e, mai come ora, pogante, è molto coinvolto dalla performance e lo manifesta con circle pit e wall of death che praticamente accompagnano tutta l’esibizione del nostro quartetto. Viene voglia di abbracciarli prima, dopo e durante lo show, per quanto questa band ha contribuito e contribuisce al panorama italiano e non in ambito di metal estremo. Patrimonio.
All’interno di un Viper Theatre ultra gremito e traboccante pura passione, i Fulci hanno quindi esploso il loro brutal death livido e recrudescente, che ha sì i suoi sacri dogmi (chi ha detto Cannibal Corpse e primissimi Carcass?), ma spostati più in avanti, in una folle corsa verso il parossismo più totale, e che ha fatto di loro uno dei gruppi più gettonati e di successo, e questo detto indipendentemente dal genere che uno può ascoltare. Già, perché i Fulci, nonostante il genere certamente ostico e l’idolatria sfacciata per il maestro Lucio Fulci, abbondantemente omaggiato anche dai truci videogrammi che, proiettati sullo schermo alle spalle, accompagnano le gesta musicali dei Nostri, sono realmente un fenomeno che stiamo esportando anche e soprattutto all’estero, con tournée e fans deliranti ovunque, tra Messico e Scandinavia, USA e Inghilterra, il morbo Fulci pare aver contagiato tutti, ma proprio tutti! Al Firenze Metal, l’ennesima, sanguinosa conferma, con ‘Apocalypse Zombie’, ‘Tropical Sun’ ed ‘Eye Full Of Maggots’ a giocarsi le migliori credenziali, in un pit che non poteva non trasformarsi in bolgia dantesca… Pura vocazione al massacro.
Con i Cripple Bastards è stato invece letteralmente calarsi in una leggenda dell’estremo, quasi vicina al suo quarantennale di carriera e ai suoi tempi rivale e collega di Heresy e Concrete Sox, Anal Cunt e Napalm Death, dei connazionali Wretched e Cheetah Chrome Motherfuckers, giusto per rimarcarne le coordinate stilistiche e il giudizio di paragone, per una delle band italiane più seguite a livello internazionale. Giulio è il “solito” frontman invasato, tutto sostanza e zero fronzoli, aggrappato a una rabbia sempre presente, seppur sbiadita dal tempo e, al suo fianco, l’altro elemento storico del gruppo, un Der Kommissar in forma pimpante, chitarrista che ha menato fendenti a tutto spiano, nel corso di un concerto isterico ed intriso di classici piazzati al posto giusto – ‘Lapide Rimossa’, ‘Mondo Plastico’ e ‘Misantropo a Senso Unico’, forsennato trittico iniziale, mentre ‘Italia di Merda’ e ‘Morte da Tossico’ hanno spolpato completamente l’audience, che non ha mai mollato il colpo se non alla fine, quando era fisiologicamente giusto… Un plauso definitivo va anche al drummer Raphael Saini, autentica macchina da guerra che ai Cripple Bastards regala del dinamismo in più, oltre che una “pacca” micidiale.
Testo di Alex Ventriglia e Maria Teresa Balzano
Galleria fotografica a cura di Valentina Ceccatelli