Blind Guardian + Scardust Live @ Orion, Roma, 4 ottobre 2023
Il 13/10/2023, di Giuseppe Bellobuono.
I Blind Guardian sono approdati a Roma, per la seconda tappa italiana a supporto del ‘The God Machine Tour’ che sta girando tutta l’Europa, mercoledì 4 ottobre 2023. L’Orion di Ciampino era quasi sold-out (nonostante fosse un giorno infrasettimanale) e la serata è stata memorabile ed emozionante per il colpo d’occhio da brividi. Una folta schiera di fan del power metal sono arrivati da ogni regione della Terra di Mezzo per accogliere i ‘Bardi di Krefeld’ in modo trionfale e caloroso.
C’erano i nani, gli orchi, gli elfi, gli hobbit, i troll e i draghi (le t-shirts dei Blind Guardian erano le più gettonate), che durante il live non si sono mai risparmiati, tra cori, scontri frontali, pogo ed ovazioni. Un vero viaggio fantasy, arricchito sullo sfondo dalle immagini delle copertine degli album dei Blind Guardian durante i brani in esecuzione.
Agli Scardust, un quintetto israeliano Symphonic/Progressive Metal, il compito di aprire la serata e di preparare l’atmosfera giusta per gli headliner. Il loro set, caratterizzato da una prestazione molto energica, ha visto la partecipazione del pubblico, sempre più numeroso, tra cori e applausi, completamente sedotto dalla potente voce e dalla presenza scenica di Noa Gruman e dalla sua carica esplosiva e contagiosa (un bel vedere e un bel sentire), coadiuvata da una band tecnicamente impressionante (il chitarrista Gal Gabriel Israel ha sfoderato alcuni numeri di alta classe) e da una sezione ritmica indiavolata (il bassista è davvero un personaggio unico con le sue movenze sul palco). Per loro una manciata di brani e un nuovo pezzo in anteprima (Game of Now) per un’esibizione assolutamente convincente.
Il tempo di sgomberare il palco per il live show dei Blind Guardian, chiamati a gran voce da tutti i presenti, e i Bardi di Krefeld sono partiti con ‘Imaginations From The Other Side’, seguita da ‘Blood of the Elves’ e ‘Nightfall’. Un vero colpo al cuore che ha evidenziato il legame forte tra il pubblico e la band. L’eccitazione, la passione, la partecipazione e la fedeltà dei fan nei confronti di un’istituzione del metal, dopo tutti questi anni e tanti album, si toccava con mano ed è stata impareggiabile, tanto da sorprendere lo stesso Hansi Kürsch e il resto del gruppo che dal palco non ha mai perso occasione di ricambiare l’accoglienza. E proprio il ruolo del pubblico è stato fondamentale per rendere lo spettacolo unico, facendo passare in secondo piano la prestazione vocale di Hansi, non al massimo della sua potenza, per problemi alla gola, cantando praticamente quasi tutti i brani, strofe e ritornelli. Hansi, nonostante tutto, si è dimostrato un grande professionista ed ha sfruttato alla grande l’aiuto dei fan per i brani in scaletta creando le premesse per una serata speciale. Lo show è proseguito con ‘The Script For My Requiem’, ‘Violent Shadows’ e ‘Skalds and Shadows’ (bellissima) in un tripudio in crescendo. ‘Born in a Morning Hall’ e ‘Deliver us from Evil’ hanno preceduto l’arrivo di ‘The Bard’s Song’, un punto fermo nei live dei Blind Guardian, da pelle d’oca, cantata da tutti, nessuno escluso. A ruota, ‘Majesty’ (dal primo album ‘Battalions of Fear’), un classico senza tempo potente e mozzafiato e poi a sorpresa ‘Traveler In Time’, un vero e proprio inno di battaglia, che ha confermato lo spessore tecnico e la compattezza di André Olbrich e Marcus Siepen (una coppia di chitarristi mostruosa), insieme con un devastante Frederick Hemke (preciso e instancabile) alla batteria, affiancato dal bassista Johan Van Stratum artefice di una performance incredibile e di prim’ordine. Sul palco, anche se nelle retrovie, il tastierista Michael Schüren, con i suoi riempimenti preziosi.
Dopo una breve pausa i Bardi di Krefeld sono stati richiamati a gran voce per il gran finale dal pubblico. La scaletta con ’Secret Worlds’ è ripartita alla grande per arrivare all’ennesimo omaggio al mondo di J.R.R. Tolkien con “The Lord of the Rings”, scatenando un furioso moshpit al centro del locale.
‘Bards we are and Bards will be’, è il loro motto, ed ecco che è stata la volta di una versione lunghissima di Valhalla”, cantata all’unisono da tutti per poi chiudere il set con “Mirror Mirror”, un vero e proprio colpo di grazia ai numerosi fan accorsi, ormai stanchi ma soddisfatti.
Un concerto epico e maestoso, un viaggio fantasy condito da speed e power metal di ottima fattura, tra melodie medievali dal fascino arcano nei brani acustici e versioni di alcuni classici senza tempo per la gioia dei presenti in visibilio e che non volevano saperne di porre fine ad una serata (quasi) memorabile, fino allo scatto finale di rito, preceduto dal lancio delle bacchette, un pezzo del drum kit e alcune scalette ridotte ad aeroplani di carta da parte di Frederick Hemke. Poi l’inchino di ringraziamento al pubblico eccezionale che con un oceano di mani ha accompagnato l’uscita di scena dei Bardi di Krefeld come un grande abbraccio.
…Valhalla, deliverance, why’ve you ever forgotten me…
FOTO DI MARCO BIUNNO