Wardruna @ Odeon di Erode Attico, Atene, 21 settembre 2023
Il 30/09/2023, di Maria Teresa Balzano.
Atene, 21 settembre, 33 gradi, sciopero dei mezzi.
Acropoli, tramonto, marmo bianco e una lunga scia di magliette nere, rune dipinte in viso e sorrisi.
I Wardruna hanno scelto uno dei luoghi più suggestivi del mondo per chiudere il tour del 2023, l’Odeon di Erode Attico, situato sulle pendici meridionali della collina dell’Acropoli sfrutta la pendenza naturale del terreno per ricercare un’acustica perfetta. Distrutto e poi ricostruito nel corso dei secoli, questa magnifica struttura in pietra e marmo ospita oggi 6.000 spettatori, e il concerto di stasera è sold out da mesi. Oltretutto l’evento sarà registrato per uscire probabilmente in DVD: una band neofolk norvegese che si esibisce in un antico anfiteatro romano in terra ellenica sotto al cielo stellato di una ancora calda serata di fine estate, un incontro armonioso e stupefacente di culture così significative è un evento assolutamente imperdibile.
E infatti eccoci, sento parlare tante lingue diverse intorno a me, sui gradoni dell’Odeon, indice delle diverse nazionalità degli astanti accorsi da ogni angolo d’Europa proprio per l’unicità dell’evento. L’esibizione dei Wardruna è magistrale, potente e celebrativa, trapela addirittura emozione nella voce di Einar Selvik per più di un momento.
Due ore piene in cui la band spazia da ‘Yggdrasil’ a ‘Kvitravn’, il suono è perfetto, i fumi e le luci rendono l’atmosfera ancora più magica, mentre tamburi, corni, moraharpa e i famosi lur di bronzo ci accompagnano in un mitologico sogno norreno dai ritmi ancestrale. Esemplare anche la performance di una Lindy-Fay Hella emozionata, fantastica e versatile come sempre, energica e melodiosa, oscura e ipnotica.
A metà spettacolo, durante una breve pausa, Einar posa la lira e si apre in un discorso toccante sulla necessità fisiologica dell’essere umano di esercitare il canto per un maggiore benessere personale e collettivo, e sull’idea che tutte le culture sono equipotenti e altrettanto importanti, senza gare e senza predomini. Si prosegue con la seconda parte più energica e tribale del concerto, in alcuni momenti 6.000 persone cantano e battono i piedi all’unisono sui marmi bianchi dell’Odeon, l’aria è elettrica e siamo tutti emozionati. ‘Voluspà’, ‘Helvegen’ e la conclusiva ‘Ormagardskvedi’ (o Snake Pit Poetry, si, quella di Ragnar nella fossa dei serpenti di Vikings) toccano corde profonde nella loro magnificenza straziante. Una standing ovation di quasi un quarto d’ora commuove tutti, pubblico e performer.
Nel mio report della data di Zurigo di gennaio avevo scritto che ‘Gli dei camminano con gli uomini’, stasera gli dei si sono incontrati tra loro a metà strada, tra l’Olimpo, Asgard e il Vanaheim in un sincretismo elegante e potente firmato Wardruna.
Un ringraziamento speciale a Mélanie Duperrex e Lauren Barley
Setlist:
Kvitravn
Skugge
Solringen
Heimta Thurs
Kvit hjort
Raido
Lyfjaberg
Voluspá (Skaldic Version)
Tyr
Isa
Grá
Runaljod
Rotlaust tre fell
Fehu
Helvegen
Encore:
Ormagardskvedi (Snake Pit Poetry)
FOTO DI STELLA MOUZI E MARIA TERESA BALZANO
The images may not be reproduced, printed, copied, transmitted, or manipulated without a written permission.