Robert Plant @ Teatro Arcimboldi, Milano, 5 Settembre 2023
Il 19/09/2023, di Gaetano Iannarelli.
La Storia del Rock che si racconta, immortale, dopo averla reinventata, riporta la musica popolare nel suo solco, quello del folk, ricucendo lo strappo creato con i Led Zeppelin. Dopo aver attraversato la penisola, Plant e i compagni della sua nuova avventura fanno tappa a Milano al Teatro Arcimboldi, prima di spiccare il volo dopo questo estivo italian tour. Saving Grace, il progetto che vede sul palco la leggenda vivente insieme a Suzi Dian (voce), Oli Jefferson (percussioni), Tony Kelsey (mandolino, baritono e chitarre acustiche), Matt Worley (banjo, chitarre acustiche e baritono, cuatro), ha fatto il suo debutto nel 2019 con una serie di concerti in piccoli locali in Inghilterra, Galles e Irlanda e, successivamente, un trio di date nel Regno Unito a sostegno della Fairport Convention.
Con ‘Gospel Plow’ ha inizio la magia, un bufalo sullo sfondo del palco avanza nel deserto. Folk , sonorità orientali riempiono il teatro, l’atmosfera è subìto densa. ‘The Cuckoo’ segue imponendo più ritmo, il pubblico sostiene le percussioni che prendono la scena, il folk diventa più americano. Dopo aver ricordato a tutti che è ancora vivo e sottolineato quanto gli italiani siano un popolo eccezionale, si parte con ‘Let the Four Winds Blow’, un country con ambizioni rock dove la voce di Plant inizia a prendere i giri. È la volta del primo classico dei Led ed è ovazione. ‘Friends’ , coinvolgente, ugualmente come la successiva ‘Out in the woods’. Il quintetto sul palco sembra un corpo unico. Esecuzione magistrale accompagnata da una dinamica che enfatizza e scandisce l’alternanza delle atmosfere, delle emozioni. Con ‘Too far from you’ passa in prima linea la cantante Suzi Dian, di cui possiamo apprezzare la dolcezza della voce.
Dopo una sentita introduzione su quanto sia stata importante per lui la musica folk afroamericana, Plant da il la alla chitarra per l’intro distorto di ‘Satan, your kingdom must come down’. Il cantato inizia a scorrere e il livello raggiunge il top. Intensità, lirismo, le voci si librano tra silenzi e sonorità acide, il folk diventa cattivo e graffiante, la magia si ripete. La voce di Plant ci regala tutto il campionario delle sue sfumature. ‘Everybody’s Song’ mantiene alta la tensione, le voci si intrecciano con energia, gli strumenti sostengono con ritmi e sonorità arabeggianti. Poi l’acustica ‘It’s a beautiful day today’, seguita da un altro classico dei Led Zeppelin ‘The Rain Song’. Ovazione del pubblico e Plant riceve il secondo abbraccio dal pubblico della serata. Seguono ‘As I Roved’
e ‘Chevrolet’. Tutto scorre naturalmente, fluido, con alternanza tra folk e world music, senza tempo, rendendo superfluo ogni confine. Poi il protagonista della serata torna a scherzare con il pubblico ricordando quando nel millenovecentosettanta qualcosa passò da Milano con i Led Zeppelin.
Oltre con ‘Down to the Sea’ e ‘Four sticks’ per un po’ di ritmo, la voce di Plant continua tranquillamente, d’altronde come precisa ai presenti “I’m a kid”. Chiusura con ‘Angel Dance’, poi qualche minuto per tirare il fiato e subito di nuovo sul palco per la gioia dei fan. Presentazioni della band e terza ovazione abbraccio per il mito vivente. Ultimi tre brani che sembrano scivolare via, proprio quando c’eravamo messi comodi e sembrava non poter finire mai.
Capita a volte di rivivere la Storia.
Set list:
Gospel Plow (traditional cover)
The Cuckoo(traditional cover)
Let the Four Winds Blow (Robert Plant and the Strange Sensation cover)
Friends (Led Zeppelin cover)
Out in the Woods (Leon Russell cover)
Too Far From You (Nashville Cast cover)
Satan, Your Kingdom Must Come Down (traditional cover)
Everybody’s Song (Low cover)
It’s a Beautiful Day Today (Moby Grape cover)
The Rain Song (Led Zeppelin cover)
As I Roved
Chevrolet (Lonnie Young, Ed Young & Lonnie Young, Jr. cover)
Down to the Sea (Robert Plant cover)
Four Sticks (Led Zeppelin cover)
Angel Dance (Los Lobos cover)
Encore:
House of Cards (Richard & Linda Thompson cover)
Gallows Pole (traditional cover)
And We Bid You Goodnight (traditional cover)