Cadaveria + Gengis Khan + Browbeat + A Place For Murder + Escaped Live @ Alchemica Music Club, Bologna 14 luglio2023

Il 27/07/2023, di .

Cadaveria + Gengis Khan + Browbeat + A Place For Murder + Escaped Live @ Alchemica Music Club,  Bologna 14 luglio2023

Serata col botto quella di sabato scorso all’Alchemica Live Club di Bologna. Nonostante un caldo afoso e piuttosto invadente ci troviamo alle 20:00 in punto davanti al locale esattamente nel momento in cui vengono aperti i cancelli. Sono numerosi i volti noti: musicisti presenti in veste di spettatori, organizzatori della serata ed una buona affluenza di pubblico tutti uniti nel sacro nome del metal. E di nomi in questo evento ne abbiamo ben cinque, con una band d’eccezione a fare da Headliner.

Alle 20:30 ha inizio la serata. I primi a calcare il palco dell’Alchemica sono gli Escaped, band Thrash/Groove metal proveniente da Bologna. Giocano in casa e se la giocano alla grande, con uno show coinvolgente e trascinante. Sei brani in scaletta più Intro, esibizione non troppo lunga ma strabiliante, band sugli scudi, una carica esaltante con brani spaccaossa e di una violenza inaudita. Come detto sono il Thrash e il Groove le basi portanti della proposta degli Escaped, si può facilmente fare un parallelo generico con i Lamb Of God, ma i Nostri aggiungono alla ricetta di base una forte componente Nu Metal che riprende musicalmente l’aggressività degli Slipknot e alcune fattezze dei Korn soprattutto su certe parti di basso e in particolare nello stile estetico – a tratti eretico – e vocale del cantante. Tra i brani proposti in scaletta senza dubbio il migliore è stato l’inedito ‘Cage’ (la band ci fa sapere che verrà incluso nel prossimo album) ma ognuno ha regalato grandi gioie a tutti i presenti come l’anthem ‘Time To Die’ da cantare a squarciagola. Menzione particolare la meritano il vocalist per il carisma mostrato durante la sua prova e il chitarrista, dotato di una perizia tecnica impeccabile. Inutile girarci troppo intorno, gli Escaped hanno incendiato la serata con un’apertura da manuale. Band straordinaria che ha lasciato i (purtroppo ancora) pochi spettatori a bocca aperta.

Setlist Escaped:

01. Intro
02. Inferno
03. Time To Die
04. Heretic
05. Cage
06. Grace Party
07. A.Y.S.C.

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Lo staff del Firenze Metal si mette subito al lavoro e in pochi minuti il palco è allestito per la seconda band in programma: gli A Place For Murder. Dediti a un Death Metal estremamente tecnico con un growl vocal al limite del Brutal, gli APFM sfornano sei pezzi uno più aggressivo dell’altro, diffondendo nel locale una violenza senza paragoni. La brutalità e la potenza dei loro brani trovano il giusto compimento con ‘Devastation’ (un titolo una garanzia) e infiammano il pubblico che si lancia in un headbangin’ spietato, del resto è impossibile rimanere indifferenti a una forza propulsiva di tale spessore. Giunti a questo punto della serata, e siamo soltanto all’inizio, è doveroso fare una precisazione: i suoni sono perfetti ed ogni strumento è distintamente riconoscibile nonostante l’Alchemica sia un locale di dimensioni ridotte. Ciò è sicuramente un valore aggiunto poiché in un piccolo spazio i suoni sono ancora più importanti. gli APFM ci deliziano quindi con uno show apocalittico che aumenta le aspettative per le band a seguire. Sei brani dicevamo, uno più potente dell’altro in cui il vocalist violenta letteralmente il microfono e manda il pubblico in visibilio. I Cannibal Corpse italici? Senza alcun dubbio. Grandiosi.

Setlist A Place For Murder:

01. The Engine Of Vengeance
02. Devastation
03. Lights of 10000 Suns
04. Inferno
05. Swallowed By The Oceans
06. Dimension Zero

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Rapidissimo cambio strumentazione a cura del più che operativo staff di Firenze Metal e in pochi minuti, giusto il tempo di uscire a fumare una sigaretta, tocca ai Browbeat salire sul palco. I modenesi ci conducono nel mondo dell’Hardcore Punk qui virato molto al Metal e l’aggressività con la quale propongono gli otto brani in scaletta è palpabile già dall’Intro allo show. Attivi fin dal lontano 1998, con una pausa di circa quindici anni, tornano in pista nel 2017 (per nostra fortuna!). Dal primo brano ‘The Real Face’ la band snocciola una serie di canzoni che lasciano con il fiato sospeso, non c’è tempo di prendere respiro che veniamo travolti da una dose di cattiveria assolutamente indescrivibile. A fare da padrone è sicuramente il frontman, un vero animale da palcoscenico. Fino ad ora insieme al cantante degli Escaped i due vocalist più carismatici, ognuno a proprio modo con uno stile ben definito. Ma i Browbeat hanno alle spalle anni di live show e la padronanza del palco – in primis il vocalist, ma tutta la band assolutamente sugli scudi con una invidiabile scioltezza – lo dimostra ampiamente. I modenesi hanno spettinato tutti, hanno spiazzato e conquistato un pubblico sempre crescente grazie anche al penultimo toccante brano dedicato agli animali. Poi, con un finale da manuale in cui il cantante scende dal palco e prende a mazzate lo schermo di un pc – che vuole simboleggiare la televisione e l’uso propagandistico che i media ne fanno – ci hanno definitivamente rapiti. Sfido chiunque a non diventare un fan dei Browbeat dopo avere assistito ad uno show di tale livello tecnico e scenico. Strepitosi, non ho altro da aggiungere.

Setlist Browbeat:

01. Intro
02. The Real Face
03. Labor Black Mail
04. Whirl
05. Blood & Tears
06. Underpaid
07. Lake Of Pain
08. Who’s The Beast
09. The Showdown

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Dopo l’ennesimo cambio palco è giunto il momento dei Gengis Khan e del loro Classic Heavy Metal infarcito da venature Hard Rock melodiche. Personalmente non mi hanno convinto moltissimo, fin troppo evidenti i rimandi a band storiche quali Iron Maiden, Manowar, a tratti Judas Priest e a molto Hard Rock proveniente dagli eightes; beninteso non è un difetto, anzi! Ma nel complesso meno incisivi degli altri gruppi che hanno precedentemente calcato lo stage. Il trio ad ogni modo mostra piena padronanza del palco nonostante risultino fin troppo statici durante lo show. In parte è dovuto al fatto che il vocalist suona anche il basso e non gli permette di muoversi agevolmente come le band precedenti; inoltre è palesemente difficile riuscire a dare vita a uno show impattante anche sotto il profilo della presenza scenica dopo un concerto dei fenomenali e devastanti Browbeat. In questo i Gengis Khan sono stati sfortunati con una posizione in scaletta che non li ha certamente favoriti. Nonostante ciò portano a termine un validissimo show con ottimi brani dal sapore forse un po’ vintage e che nel complesso convincono, ma è evidente che la tensione e l’attenzione da parte del pubblico rispetto a chi li ha preceduti è molto calata.

Setlist Gengis Khan:

01. Colder Than Heaven
02. In The Name Of Glory
03. Reinventing The Fire
04. On And On
05. No Surrender
06. He’s The King
07. Time To Kill
08. Heavy Metal Maniac
09. Possessed By The Wolf

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Siamo arrivati finalmente al momento tanto atteso da tutto il pubblico presente: lo show dei Cadaveria assenti dai live da ben sei anni a causa dei noti e fortunatamente risolti problemi di salute della frontwoman Raffaella Rivarolo. In qualità di headliner ci propongono ovviamente lo show più lungo della serata con ben quindici brani in setlist, estrapolati da tutti gli album pubblicati fin dall’esordio ‘The Shadow Madame’ per arrivare al nuovo ‘Emptiness’, privilegiando com’è giusto che sia quest’ultimo. Raffaella appare evidentemente emozionata ma il calore del pubblico e la precisione d’esecuzione dei compagni di band rassicurano la vocalist che già da ‘Free Spirit’ torna ad essere l’animale da palcoscenico che conosciamo. La qualità che si mostra subito chiara è come Raffaella sia tornata in piena forma, con una voce possente capace di passare dalle melodie pulite al growl più aggressivo senza alcun apparente sforzo. Uno dei momenti più intensi si raggiunge con la perla ‘Matryoshcada’ (dal nuovo ‘Emptiness’) introdotta dalla cantante come il riassunto dei brutti momenti vissuti a causa del suo stato di salute precario. Il brano è una bomba atomica e al suo termine gli applausi sembrano non terminare più. Meravigliosa la vicinanza del pubblico ai propri artisti di riferimento, e questo Raffaella e tutta la band lo sanno, lo avvertono dal calore sprigionato dai fan in visibilio. L’esibizione prosegue spedita e purtroppo si sa, il tempo vola, così si arriva all’ultimo brano ‘Shamanic Path’ che sembra sia trascorso pochissimo tempo dall’inizio dello spettacolo. Al termine del brano la band saluta e scende dal palco, ma come previsto rientra poco dopo – grazie anche a un coro innalzatosi dal pubblico che chiedeva il bis – per eseguire ‘Call Me’, famoso brano dei Blondie pubblicato in origine sul disco ‘Far Away From Conformity’ del 2004. Dopodiché i Cadaveria salutano affettuosamente il pubblico e lasciano definitivamente il palco. Da una breve occhiata alla scaletta ho notato che era previsto un secondo bis: ‘Blood And Confusion’ che il gruppo non ha però eseguito. In effetti Raffaella sugli ultimi due brani è apparsa affaticata ma è comprensibile visto anche il grande caldo all’interno dell’Alchemica nonostante vi fosse in funzione l’impianto di climatizzazione. Indipendentemente dal giudizio meramente soggettivo, questo per i Cadaveria resterà uno show memorabile dovuto al ritorno in pista dopo così tanti anni di assenza. Lo è stato sicuramente per chi scrive e anche per il numeroso pubblico presente, come constatato all’esterno del locale tra le chiacchiere con le persone nello spazio esterno post concerto.

Setlist Cadaveria:
01. Intro The Dream
02. Free Spirit
03. Emptiness
04. Queen Of Forgotten
05. Matryoshcada
06. Death Vision
07. Carnival Of Doom
08. Irreverent Elegy
09. Circle Of Eternal Becoming
10. Flowers In Fire
11. Anagram
12. Before The Apes Came
13. Spell
14. Shamanic Path

Encores:

15. Call Me (Blondie Cover)

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In conclusione la serata all’Alchemica di Bologna è risultata essere più che positiva, ha lasciato soddisfatti tutti e non ci resta che attendere una nuova data in cui poterci tuffare nel magma violento del nostro amato metal.

Foto a cura di Eric Dallari

 

 

 

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