Batushka+Svart Vinter+Amthrya @ Traffic Live Club, Roma, 31 marzo 2023
Il 03/04/2023, di Giuseppe Bellobuono.
I Batushka arrivano a Roma sul palco del Traffic Live Club, seconda tappa del Tour italiano dopo la prima data di Milano, con la formazione guidata dal chitarrista e compositore Krzysztof “Derph” Drabikowski, forti del successo dell’album di debutto ‘Litourgiya’ e del successivo ‘Панихида’.
Il venerdì si tinge di nero, per un Black Friday unico e imperdibile, tra incensi, elementi scenografici e liturgici d’effetto, candelabri e costumi ricercatissimi: il pellegrinaggio dei Batushka approda nella Capitale.
Gli amanti delle sonorità black metal e anche quelli non particolarmente religiosi hanno accolto l’invito (nella città Santa) a partecipare ad una liturgia ortodossa in piena regola.
A riempire l’attesa per l’arrivo solenne dei Batushka altre due band: Svart Vinter e Amthrya che con le loro esibizioni hanno creato l’atmosfera giusta, anche se ognuna con una proposta personale e particolare, per il Rituale degli headliner.
Gli Svart Vinter, romani, giocavano in casa, e come battesimo di fuoco dell’attività live (era la prima uscita dal vivo per loro), non poteva esserci occasione migliore. I sette brani inseriti in scaletta, in pratica tutto l’album ‘MIST’, pubblicato nel 2022 per la Black Mass Prayers, hanno mostrato una band che sa tenere senza problemi il palco, oltre alle ottime qualità tecniche dei singoli componenti e alla loro devozione al black metal di stampo norvegese. Un’esibizione molto gradita dal pubblico che cominciava ad affollare il Traffic.
Primo cambio di palco per accogliere gli Amthrya, formazione Avantgarde Death Black Metal italiana. Kasumi Onryō (Horrorific vocals) è il demone bianco che ci ha condotto negli abissi dell’orrore e dell’oscurità che si celano nelle nostre anime.
La sua presenza scenica e i suoi growls, uniti ad un make-up inquietante, hanno catturato completamente l’attenzione. Gli scatti nervosi delle mani e le posizioni spezzate del corpo, andavano di pari passo con la musica creata dalla band, minacciosa, intrigante e adeguata al contesto. Il pubblico è diventato prigioniero degli Amthrya, e il finale della loro esibizione è stata devastante.
Secondo cambio di palco per preparare il set degli attesissimi Batushka.
Prima di addentrarci nei dettagli del live, una breve premessa d’obbligo per chi ancora non li conoscesse.
I Batushka (o se usate il cirillico БАТЮШКА) sono un gruppo black metal polacco formato da Krzysztof “Derph” Drabikowski. I testi, scritti esclusivamente in lingua slava “ecclesiastica”, sono ispirati alla liturgia della Chiesa ortodossa orientale. Durante le esibizioni i membri della band indossano delle tuniche con cappuccio, decorate con simboli e schemi “ortodossi”, per celare la loro identità.
Nel panorama Black Metal sono una delle band più creative e innovative degli ultimi anni. I loro show, più che semplici concerti, sono delle vere e proprie liturgie, nere, teatrali e allo stesso tempo affascinanti e solenni. La parola Batushka significa “padre”, ed è l’equivalente dell’appellativo per i sacerdoti cattolici.
L’idea avuta da Krzysztof di combinare il tipico approccio black metal con i canti liturgici tradizionali della Chiesa ortodossa (gli era venuta dopo aver letto dei commenti dove si diceva che “gli inni di Dio sono più metal di qualsiasi musica black metal satanica là fuori”) si è dimostrata vincente. Un’esperienza unica rispetto a quello che di solito c’è in giro.
Tralasciando gli aspetti strettamente non musicali che vedono coinvolti i Batushka attuali dopo l’uscita di alcuni membri dal progetto originale (Krysiuk, l’ex cantante, e Bielemiuk, l’ex batterista), ritorniamo allo show del Traffic.
Il pubblico era impaziente di vederli in azione e alcuni membri della band (Krzysztof sfoggiava una simpatica t-shirt con la scritta “Burn Your Local Church”, appena prima del concerto) hanno cominciato a sistemare gli arredi liturgici: due candelabri, delle icone, un vassoio con un teschio e delle candele posto ai piedi di un altare (in pratica una bara), coperta da un drappo decorato e un ambone insieme ad un porta incensiere.
Una lunghissima intro, tra cori e melodie ipnotiche, annuncia l’ingresso dei Batushka in formazione a 5 che si sistemano al meglio nello spazio ristretto disponibile del palco e iniziano la loro liturgia con un muro di suono… e il cielo si tinge di nero.
Black “fuckin” Metal on stage. Arpeggi malefici spezzano i brani del loro set che prosegue con una valanga di riff oscuri che arrivano direttamente dall’inferno. Le litanie diventano sempre più pesanti, il contrasto tra le melodie dei cori e la furia della sezione ritmica è magnifico. Le luci esaltano le figure immobili, sospese e impenetrabili dei “neri ieromonaci”.
I pellegrini giunti al Traffic hanno assistito in (quasi) religioso silenzio tutto il rito. Arriva anche la campanella e i suoi tre rintocchi alternati al rumore di uno strumento di legno che il pubblico doppia a tempo con le mani e che scatena un headbanging sfrenato con il proseguimento della liturgia.
Il finale è caratterizzato da un crescendo di cori e da un attacco frontale di suoni che non lasciano tregua e che ipnotizza l’attenzione.
Dopo poco più di un’ora la liturgia si conclude e la catarsi tra il rito e i fedeli è compiuta. Tutti i presenti hanno ricevuto la loro benedizione nera, il teschio viene posto sopra l’altare e Krzysztof congeda le prime file stringendo mani e donando le candele che non sono state mai accese.
Vedere e ascoltare i Batushka di Krzysztof “Derph” Drabikowski dal vivo è comunque un’esperienza davvero unica e mistica che consiglio di fare almeno una volta nella vita, o di rifare tutte le volte da veri pellegrini.
Ringraziamo il Traffic per la disponibilità e Daniele Massimi per le foto.