Dream Theater + Arjon @ Tuscany Hall, Firenze, 24 gennaio 2023

Il 03/02/2023, di .

Dream Theater + Arjon @ Tuscany Hall, Firenze, 24 gennaio 2023

Seconda data italiana per il ‘Top Of The World Tour’, che vede i Dream Theater ancora impegnati nella promozione del disco quasi omonimo del 2021 ‘A View from the Top of the World’. Dopo quattro anni gli alfieri del progressive metal tornano a Firenze, li avevamo lasciati, col sole cocente di giugno in faccia, sul palco del Firenze Rocks ad aprire per i Tool; stasera invece il palco, e soprattutto il pubblico, sono tutti per loro.
Spaziali le performances di tutti i musicisti, ennesima conferma (come se ce ne fosse bisogno) della grandezza e del talento di ognuno che maturando si affinano. Eccezion fatta per James. Se ne apprezza l’impegno, la tenacia, la forza di spirito ma in più di un momento, e non solo nell’iniziale riscaldamento delle corde vocali, ci ha lasciato l’amaro in bocca. Si sapeva, lo avevamo già messo in conto, ma resta sempre un pugno allo stomaco. E non crediate che non mi senta in colpa a criticare un mostro sacro come LaBrie.
La setlist, che pesca molto dall’ultimo album, non è tra le mie preferite, continuo a sperare in un tour by request tipo quello dei Metallica ma non ci conto più di tanto. A metà set facciamo gli auguri collettivi a Mr. John Myung con tanto di torta e candeline e un goliardico siparietto.
Si torna a suonare con la scanzonata e fresca ‘Solitary Shell’, classico ormai d’altri tempi. Il tempo vola fino alla monumentale ‘A View From the Top of the World’ e la conclusiva, meravigliosa, ‘The Count of Tuscany’, durante la quale scorrono sul telone le immagini dei cipressi del Chianti. A Firenze. Spettacolo. Dopo questa doppietta sarebbe da infami non consegnare una medaglia ad ognuna delle dieci dita di Petrucci, terribilmente espressive, instancabili e chirurgiche. Un dio indomabile per una ventina di minuti buoni.
Perfetta la tenuta scenica complessiva, cristallino il suono di ogni strumento nonostante l’acustica del Tuscany Hall, impietoso il confronto con la band di apertura, gli Arjon, che seppur pieni di energia e con un bel sound power prog non ci regalano un’esibizione particolarmente entusiasmante. Eccezion fatta per una decina di sedie delle prime file, veri fan dei giovani progsters.
E’ la serata delle eccezioni. E infatti è stata un’eccezione restare col culo incollato alla sedia anziché scapocciare con ‘Pull Me Under’ e ‘Caught In A Web’ e mimare a braccia fastidiosamente larghe tutti i funambolici assoli di Petrucci o i controtempi da vertigine di Mangini, ondeggiare ad occhi socchiusi accarezzati dalle suite più delicate per poi esplodere con i crescendo, quei crescendo, che ce li abbiamo tatuati sui timpani, tante sono le volte che abbiamo cercato i brividi ascoltandoli.
Qualche eroe però ci è riuscito anche da seduto.
L’ho visto.
Chapeau.

 

 

FOTO DI GIACOMO CALVIELLO

Setlist:
Pink Soldiers (Jung Jae-il song)
Super Strength (Invincible) (Nick Phoenix & Thomas J. Bergersen song)
The Alien
6:00
Sleeping Giant
Bridges in the Sky
Caught in a Web
Answering the Call
Happy Birthday to You (Dedicated to John Myung)
Solitary Shell
About to Crash (Reprise)
Losing Time/Grand Finale
Pull Me Under
A View From the Top of the World

Encore:
The Count of Tuscany

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