Reb Beach & Bad Boys @Peocio, Trofarello (TO) – 10 dicembre 2022
Il 18/12/2022, di Andrea Lami.
Tornare finalmente al Peocio ha, per chi scrive, un sapore davvero particolare. Tante cose sono successe in questo posto per me magico. Potrei citarvi la prima intervista con gli House Of Lords insieme al mio attuale capo-redattore, oppure le serate passate con Kee Marcello, Richie Kotzen, Michael Angelo Batio o altri ancora. Tony Scantamburlo, il padrone del locale, è sempre stato molto attento alla qualità di chi ha fatto suonare ed è quindi sempre stato un piacere entrare in questo locale intriso di storie musicali. Ma passando oltre e venendo alla serata in questione, non sono riusciti a fermarmi né una piccola influenza ma neppure i banchi di nebbia incontrati salendo tanto che alle 18 sono già al locale giusto in tempo per vedere la band che monta l’attrezzatura e per godermi il soundcheck.
Le scelte della serata comprenderanno brani della storia musicale di Reb Beach e delle band in cui ha fatto parte, quindi Winger, Dokken e soprattutto Whitesnake, considerando il fatto che sul palco è presente un altro membro della band, il nostro Michele Luppi (basso e voce). Già che ci siamo vi presento la band che è composta da Paolo Caridi alla batteria (Ellefson/Soto, Killing Touch, Michele Luppi Band), Khaled Abbas alla chitarra, Enrico Varisco alle tastiere (Love Machine, Michele Luppi Band) e Fabio Dessi (Arthemis, Hallow Haze, The Cage ecc.)
Sono le 23 quando la band sale sul palco ed iniziano le danze visto che nessun gruppo d’apertura è stato programmato. Meglio così, ci si godrà un bel concerto ed avendo dato una sbirciata alla setlist, ne ho avuto conferma ancora prima dell’inizio.
‘Burn’ apre le danze. Poteva esserci un inizio migliore se non questo brano che, pur avendo sulle spalle 48 anni, non solo non sembra dimostrarli, ma scorre serenamente e si fa apprezzare per passare poi a ‘Bad Boys’ la canzone che è stata scelta come nome della band e quindi era normale fosse inserita. Usciamo dal territorio del serpente bianco per due brani, uno dei Winger (‘Headed For An Heartbreak’) e l’altro dei Dokken (‘In My Dreams’) entrambi eseguiti con maestria da tutti i musicisti, per tornare immediatamente nella discografia di Coverdale con altri pezzi da 90 come ‘Love Ain’t No Stranger’ o ‘Crying In The Rain’.
Bastano pochissime note di tastiera per introdurre uno dei classici dei Whitesnake e cioè ‘Is This Love’ accolta con un’ovazione dal pubblico. Gli altri momenti ‘high’ della serata per il coinvolgimento del pubblico sono stati sicuramente ‘Miles Away’ ma anche ‘Slow And Easy’ o ‘Slide It In’ non sono da meno. Forse le ballad sono rimaste più impresse nel tempo nei cuori dei rockers presenti. Non c’è neanche bisogno di chiedere il bis tanto che la band non solo non scende dal palco ma chiude con un trittico da paura: ‘Give All Your Love’, ‘Here I Go’ e ‘Still Of The Night’ altri tre pezzi di storia della musica hard rock.
Finita la serata, dopo i saluti e complimenti di rito ai musicisti ed al padrone del locale, ci rimettiamo in macchina pronti ad affrontare i chilometri e soprattutto la nebbia ma con la consapevolezza di aver assistito ad un bellissimo concerto e di essermi divertito in mezzo agli amici di zona. Alla prossima.
Setlist:
01. Intro
02. Burn
03. Bad Boys
04. Headed For A Heartbreak
05. In My Dreams
06. Love Ain’t No Stranger
07. Crying In The Rain
08. Is This Love
09. Down Incognito
10. Tooth And Nail
11. Slow And Easy
12. Slide It In
13. Miles Away
14. Madalaine
bis
15. Give All Your Love
16. Here I Go
17. Still Of The Night