Cradle of Filth + Alcest @ Live Club, Trezzo sull’Adda, 14 ottobre 2022
Il 21/10/2022, di Maria Teresa Balzano.
Iniziamo questo report con delle sentite scuse: agli Alcest, ai Naraka, ai loro fan e ai loro promoter, siamo arrivati al Live Club di Trezzo pochi minuti prima che salissero sul palco i Cradle of Filth a causa del furto di portafogli e documenti subito in metropolitana e successiva tediosa denuncia alle forze dell’ordine. Che dire? Pazienza, sangue freddo e via, the show must go on.
Del resto, il concerto metal che ci aspetta e che ci stiamo perdendo, seduti nella sala d’aspetto della Polfer, é l’ideale per sfogare il nervosismo.
Con un ritardo pazzesco arriviamo al Live Club, ormai punto di riferimento della scena metal per quanto riguarda la musica dal vivo, sul palco già svetta l’allestimento iconico che lascia presagire l’avvento di un rituale oscuro e gotico.
Mentre la band si sistema sul palco parte l’intro funerario di ‘The Fate of the World on Our Shoulders’ un paio di minuti e si parte con ‘Existential Terror’, tratta dalla loro ultima fatica discografica. I cinque vampiri borchiati e pallidi sembrano voler mettere in chiaro fin da subito le loro intenzioni ad un pubblico galvanizzato: suoni ottimi, approccio ai brani pieno di coinvolgimento ed energia, un Dani Filth ispiratissimo e gagliardo non si risparmia.
Con le successive ‘Nocturnal Supremacy’ e ‘Summer Dying Fast’ i fan di vecchia data come la sottoscritta vengono travolti da una piacevolissima ondata di malinconica e brutale energia mefitica, che aumenta le endorfine in circolo e ci fa pesare meno gli anni che abbiamo sulle spalle, e che non sembra avere Mr. Filth che continua a saltare su ogni superficie calpestabile non perdendo un colpo a livello vocale e offrendoci una performance davvero sontuosa (canta molto meglio adesso che dieci anni fa). Notevole la performance della tastierista e female voice Zoe Marie Federoff, su ‘Nimphetamine’ davvero da brividi.
Il pubblico e’ davvero coinvolto, colli roteanti ed pit circle, istigati dal palco, non mancano. La setlist arriva alla “pausa”, dove dall’impianto audio del Live Club vengono diffuse le macabre urla strazianti di ‘Venus In Fear’, ancora pochi pezzi, degni pugni allo stomaco, e l’oscuro rituale sarà terminato: riporteremo a casa un piacevole ricordo, endorfine, attimi di giovinezza rivissuti grazie alla Dea Musica, una personale rivalutazione di una band che ha tanti detrattori quanti estimatori, adrenalina e un portafogli in meno.
Tracklist:
The Fate of the World on Our Shoulders
Existential Terror
Nocturnal Supremacy
Summer Dying Fast
I Am the Thorn
Crawling King Chaos
Nymphetamine (Fix)
A Gothic Romance (Red Roses for the Devil’s Whore)
Scorched Earth Erotica
Us, Dark, Invincible
Encore:
Venus in Fear
Desire in Violent Overture
Necromantic Fantasies
Gilded Cunt
Her Ghost in the Fog