Over The Tower @Artisi Savona 23 luglio 2022
Il 03/08/2022, di Andrea Lami.
Savona torna a risplendere grazie alla seconda edizione del ‘Over The Tower – Summer Fest 2022’ che vede la partecipazione di numerose band tutte per lo più accumunabili dalla proposta musicale decisamente heavy.
Come tutti quelli che mi leggono sanno, io tendenzialmente sono molto più rock che heavy e quindi diventa più complicato per me analizzare le singole esibizioni ed è più facile godermi la giornata (caldissima) a bordo palco, facendo tutte le foto che servono ma soprattutto andando alla ricerca di quell’atmosfera da concerto che tanto ci è mancata. Si inizia sul presto con i Nemesi, band giovanissima genovese dedita all’heavy thrash metal con composizioni proprie inedite ma che hanno aperto le danze suonando un pezzo dei Metallica e chiuso con un brano dei Sepultura. Il solo fatto di vedere dei ragazzi giovanissimi che suonano questo genere mi esalta perché se penso che la maggioranza ascolta la trap, mi viene male. La conferma poi verrà dalla partecipazione del pubblico (per la verità per tutto il festival) che mi fa credere che un minimo di persone che scelga ciò che gli piace è rimasta viva. Complimenti vivissimi a tutti e quattro sia per le doti tecniche ma soprattutto al cantante Leo che ha cantato/gridato alla grande!!! Spazio per i No Man Eyes, band savonese attiva da tempo tra le cui fila milita il grande Andrew Spane, già visto all’opera in altre band della zona. Ottima la loro esibizione densa di metallo nella quale sono emerse le qualità dei vari musicisti, soprattutto del cantante che si è espresso su range decisamente alti. Esibizione che fila via liscia lasciando il palco ai Niamh siamo praticamente già a metà festival. La band mi ha ricordato per alcuni momenti una versione cattivissima ed heavy dei Linkin Park, ma solo per una parte del cantato. So benissimo che il confronto musicale non è corretto, ma io devo raccontarvi cosa mi è arrivato. Mi ricordavo di loro per ‘colpa’ del bassista Matti Ferrari, caro amico ed ex gestore delle Officine Sonore a Vercelli (quanti ricordi, splendidi!!! Mancate). Ma a parte la nota nostalgica, i quattro suonano forte e potente spazzando via tutto quello che gli capita attorno. Chiudono la serata, prima i Last Rites, band storica di thrash/death metal savonese che festeggia i suoi primi venticinque anni di attività. La band non solo è compatta, unita, ma spinge come un treno in corsa. Come ha sempre fatto in questi primissimi venticinque anni di attività. Laccio e Fens sono un muro ritmico solido nel quale Dave e Bomber si divertono a tessere trame metalliche. Auguriamo ai Last Rites altri venticinque anni di intensa attività a divulgare il loro verbo. Salgono sul palco i Motel Transylvania, la band principale della giornata, attesa da tutti i presenti, ma anche gli stessi musicisti sono carichi di curiosità per questa loro prima uscita ufficiale. Soprattutto perché la band ha dato una svolta importante alla direzione musicale e quindi la risposta del pubblico diventa un requisito fondamentale della serata. La scaletta della serata affonda a piene mani in quelle che sono le produzioni che verranno racchiuse in un album (attualmente in lavorazione con Marco Barusso che viene anche pubblicamente ringraziato) e se da subito la risposta del pubblico è buona, con il passare delle canzoni, diventa una vera ovazione corredata da balli, canti e tutto ciò che dimostra l’effettivo coinvolgimento. Due note estetiche ma anche musicali, la scomparsa del contrabbasso tra le mani di Fish e l’aggiunta di un secondo chitarrista ritmico in persona di Giorgia. Della svolta musicale abbiamo parlato ma vi aggiungo che se prima era una sorta di rock’n’roll ora la proposta strizza l’occhio più al metal elettronico. Alcuni brani hanno un bel appeal e la dimostrazione è palese perché tutti ballano e cantano insieme a Toxy. L’apoteosi è toccata durante l’esecuzione di ‘Generation Lost’ perché praticamente tolto il sottoscritto che ha problemi di ginocchia, non c’era nessun altro che non saltava e cantava. Il potenziale di questa canzone è esagerato, da amante della musica, io spero che Barusso riesca, oltre a racchiudere al meglio tutta questa energia nelle registrazioni, possa anche far arrivare sto brano a chi ha orecchie aperte e pronte a recepire le qualità. Gli altri brani in scaletta sono altrettanto coinvolgenti ma non essendo finiti mancano di quei particolari per avere la stessa resa sul palco. Il pubblico presente non sembra mai soddisfatto tanto che la band ha dovuto rieseguire bue volte alcuni brani, tra i quali proprio lo stesso ‘Generation Lost’, generando nuovamente la stessa partecipazione. Se oggi volevo la conferma delle qualità e dei progressi fatti dalla band, questa conferma è arrivata. A livello di band e di suono ci siamo alla grande, ora non mi rimane che aspettare le versioni definitive dell’album.
Peccato per qualche problema tecnico che ha minato un po’ la serata, ma nessuna delle band che ha subito questi imprevisti, si è persa d’animo, anzi, disponibilità e professionalità l’hanno fatta da padrone facendo in modo che tutti portassero a casa la propria buona prestazione. Quindi non rimane che complimentarmi con le band per disponibilità e per le loro esibizioni. Speriamo che l’Over The Tower possa tornare ancora più forte.