Queen + Adam Lambert @ Unipol Arena, Casalecchio di Reno, 10 luglio 2022
Il 12/07/2022, di Redazione.
“Freddie è insostituibile, siamo tutti qua per rendere omaggio alla più grande rock star di tutti i tempi”. basterebbero queste parole di Adam Lambert ad inizio concerto, per spazzare via ogni polemica sul progetto Queen + Adam Lambert che Brian May e Roger Taylor portano ormai in giro da ormai 11 anni. Perché le tante polemiche del web lette in questi anni con la classica frase “Freddie si rivolterebbe nella tomba a sentire questo scempio” vengono sicuramente surclassate dallo show pazzesco che abbiamo avuto modo di vedere a Casalecchio.
I presenti difficilmente dimenticheranno questo concerto. Un concerto energetico, emozionante, divertente, nostalgico e rock allo stato puro.
Con una produzione mastodontica dal punto di vista visivo, Brian May e soci sono saliti sul palco alle 21 e in punto aprendo il concerto con ‘Now I’m here’ seguita da ‘Hammer To Fall’ e dal capolavoro ‘Somebody To Love’. Il pubblico è già in delirio e la band sembra in forma straordinaria.
Brian May è una vera rockstar che con la sua Red Special domina lo show, una rockstar che diverte e si diverte, una rockstar che emoziona ma che (ancora) si emoziona. Roger Taylor dietro la batteria dice ancora la sua, anche grazie ad un gran lavoro di supporto da parte del percussionista Tyler Warren.
Adam Lambert invece è uno show-man pazzesco con un carisma fuori dal normale, grandi doti canore e grandi doti da intrattenitore, Lambert si dimostra la scelta giusta per sostituire colui che è insostituibile perché rende omaggio a 360° gradi a Mercury ma senza mai scimmiottarlo, e re-interpretando tutto quanto a modo suo.
Tornando allo show, la scaletta scorre che è una meraviglia forte di praticamente soli brani da greatest hits. ‘Killer Queen’ e ‘Don’t Stop Me Now’ incendiano ulteriormente il pubblico. Poi Lambert sorprende i presenti cantando il ‘Nessun Dorma’.
La prima chicca della scaletta arriva con ‘I’m in Love With My Car’ con un Roger Taylor che alla voce se la cava ancora alla grande. La doppietta ‘Bicycle Race’ ‘Fat Bottomed Girl’ con Lambert che cavalca un Harley-Davidson alza i ritmi della serata in vista delle seguenti ‘Another One Bites The Dust’ e ‘I Want It All’ dove sull’assolo May mostra la sua incredibile classe.
May rimane da solo sul palco, spunta uno sgabello ed una chitarra acustica, è ora di ‘Love Of My Life’ con l’emozionante duetto virtuale con Freddie Mercury, seguita da ”39′. Successivamente sul palco torna Roger Taylor nelle vesti di cantante per la toccante ‘These Are the Days of Our Lives’. La band torna a rockeggiare e esegue senza sosta ‘Crazy Little Thing Called Love’, ‘Under Pressure’, ‘A Kind of Magic’ (con ottime trovate dal punto di vista scenografico) e ‘I Want to Break Free’, l’Unipol Arena è semplicemente in delirio per quanto sta sentendo e vedendo sul palco, Brian May se ne accorge ed emozionato ringrazia i presenti sopratutto per aver avuto la pazienza di attendere ben tre anni.
Si passa così a ‘Who Wants to Live Forever’ con una prestazione da brividi da parte di Lambert, successivamente May rimane nuovamente solo sul palco per il suo Guitar Solo: spettacolare la scenografia messa in atto, un tributo all’astronomia, una grande passione del chitarrista britannico.
‘Tie Your Mother Down’ suonata in versione ridotta fa da “apripista” a ‘The Show Must Go On’ dove dobbiamo nuovamente segnalare la prestazione mostruosa di Lambert, ci si avvia verso i titoli di coda ‘Radio Gaga’ e poi la canzone che tutti stavano aspettando: ‘Bohemian Rhapsody’ eseguita magistralmente da tutta la band.
Il gran finale come consuetudine è con ‘We Will Rock You” e ‘We Are The Champions’, su quest’ultima May rompe anche una corda della sua chitarra ad inizio canzone, ma finisce il brano come se nulla fosse senza cambiare chitarra, immenso.
L’unica cosa che ci viene in mente da dire a fine show è che a Freddie questo concerto sarebbe piaciuto parecchio, e sarebbe ben felice dopo tanti anni di vederci ancora tutti assieme (sotto palco c’erano almeno tre generazioni, se non quattro) emozionati sotto un palco a celebrarlo. Lunga vita ai Queen!
TESTO DI ALBERTO GANDOLFO
FOTO DI ROBERTO VILLANI