Celtica VdA @Bosco del Peuterey, Courmayeur (AO), 1-3 luglio 2022
Il 09/07/2022, di Fabio Magliano.
E’ tornato a vivere il bosco del Peuterey che, dopo una pausa forzata, dal 1 al 3 luglio ha nuovamente ospitato Celtica, il festival internazionale di musica, cultura e arte celtica più alta d’Europa, giunto nel 2022 alla sua 26ª edizione. Un’edizione anomala, organizzata in soli quattro mesi quando le restrizioni portate dal Covid sono state ufficialmente tolte consentendo così al pubblico di vivere l’evento nella sua naturalità, a fronte dei normali dieci richiesti per allestire ai 1600 metri del bosco, nel cuore della Val Veny, uno degli eventi trasversali più attesi dell’anno. Un happening dove “non ci sono estranei qui, solo amici che non abbiamo ancora incontrato” come recita lo striscione che da il benvenuto appena superato il ponte sul Purtud, nel quale animazioni musicali, workshop di danza, stage per adulti e bambini, conferenze, flash mob ma soprattutto concerti hanno tenuto impegnato per tre giorni un pubblico estremamente vario, per provenienza, età e gusti musicali, unito però dalla voglia di fare festa e di chiudersi in quell’abbraccio che solo la magia di Celtica è in grado di offrire e lasciarsi alle spalle uno dei periodi più complicati della nostra storia.
Autentici mattatori di questa edizione, dopo la parentesi del 2019, sono stati i sudamericani Aainjaa, uno straordinario ensamble di percussionisti provenienti da Colombia e Messico, che ha fatto ballare prima le piazze di Aosta, quindi il Bosco del Peuterey, invadendolo con i suoi ritmi, le sue coreografie, la sua energia e il suo fortissimo messaggio di forza e cambiamento.
Sul palco ai piedi del Monte Bianco anche gli scozzesi The Jig Show, anima folk ma cuore permeato di metallo, con un violinista a fare le veci del frontman e una carica enorme tra riadattamenti di classici della tradizione folk e brani propri in grado di fare incontrare le melodie Irish con l’heavy metal più classico.
Decisamente più introspettivo il pagan folk degli inglesi Perkelt, davvero suggestivi con il loro carismatico modo di approcciare lo stage e le loro melodie altamente evocative. Si è ballato anche con i pirati Folk Notes, trascinanti con le loro melodie irlandesi riversati in salsa rock ed i loro ritmi incalzanti, così come hanno fatto ballare i bravissimi Bards From Yesterday che, con la loro personale rivisitazione della musica tradizionale irlandese, bretone e scozzese, hanno scosso il bosco con danze sfrenate prima di portare le loro note anche nel cuore di Courmayeur. Hanno fatto ballare anche i The Strawboys mentre decisamente suggestivi sono risultati i Celtic Knot Pipes & Drums con i loro tamburi e le loro cornamuse e le danze dei Gens d’Ys. Momento decisamente intenso quello che ha visto il maestro dell’arpa tricolore Vincenzo Zitello esibirsi insieme ad un pezzo di storia del metal italiano, i valdostani Crohm, autori di un’esibizione di grande intensità emotiva.
Ma Celtica non è stato solo questo, è stata la cerimonia di accensione del fuoco sacro nel cuore della notte, sono satati gli abbracci attorno al menhir dopo le riflessioni finali su un’edizione che andava esaurendosi, sono stati i cori all’unisono del pubblico andato a fondersi idealmente con tutti i musicisti del festival nell’inno ‘Greenlands’, sono stati un bicchiere di idromele condiviso con un nuovo amico attorno al fuoco, sono stati i pensieri in solitaria attorno al fuoco del campo, sono stati il risveglio del bosco con il primo sole, sono stati giorni di magia difficilmente descrivibili a parole. Perchè Celtica è realmente qualcosa di unico, da vivere nella sua totalità.