Firenze Rocks – Day 4 @ Visarno Arena – Firenze, 19 giugno 2022
Il 20/06/2022, di Maria Teresa Balzano.
E con il grandioso spettacolo dei Metallica si è chiusa questa edizione del Firenze Rocks, l’edizione della ripartenza, quella su cui non scommetteva più nessuno ma che ha contato in totale quasi 200.000 presenze, evento impensabile fino a poche settimane fa. All’organizzazione vanno il plauso per essere riusciti a mettere in piedi tutto nonostante le restrizioni nazionali ed internazionali mutevoli, curando divertenti dettagli e promuovendo campagne di sensibilizzazione, e le solite critiche sui prezzi, sui token, su cose che un giorno si possono fare e il giorno successivo no: in quattro serate ne ho sentite di tutti i colori ma nulla che esuli dall’ordinaria amministrazione.
Veniamo al dunque, la giornata è rovente (avevate dubbi?), i Blind Monkeys, quintetto milanese, aprono le danze, seguiti a ruota da Jerry Cantrell. Sono le 18.00, il mio telefono segna 37°C (con la simpatica nota ‘temperatura più alta per l’umidità’) e il chitarrista degli Alice In Chains si presenta al pubblico vestito di tutto punto, con camicina bianca, gilet e capelli sciolti. Impassibile. Un alieno. Sto sudando io per lui. Con la ruvida secca eleganza che lo contraddistingue ci graffia il cuore con pochi, sentiti, grandi classici degli Alice In Chains a cui associa una manciata di brani del disco solista ‘Brighten’, pubblicato lo scorso anno. Impeccabile. Performance troppo breve, l’avrei ascoltato per ore.
Arriva il momento dei Greta Van Fleet, protagonisti negli ultimi mesi di aspre discussioni sulle nostre pagine. Tra chi li osanna e chi li detesta, io, sinceramente, ancora non mi sono fatta un’opinione precisa, sarà il tempo a dircelo. Il concerto di questa sera è stato tecnicamente favoloso, non un suono fuori posto, voce intonatissima anche sulle note stratosferiche che sono soliti utilizzare, sembra di ascoltarli in radio (l’unico posto in cui io li abbia sentiti finora e Virgin ce li propina almeno un paio di volte al giorno). Non lasciatevi ingannare da lustrini e visi imberbi, la sostanza c’è, i ragazzi sanno stare sul palco e vedere uscire fuori un graffio così potente dal faccino innocente di Josh Kiszka fa il suo effetto. C’è lo studio, c’è il sudore, c’è il dono di madre natura aka talento, ma pare manchi lo stomaco (forse manca l’alterazione da psicotropi), manca quel quid di follia che rendeva grandi i grandi a cui li associamo per ridondanza di sound e look. La sensazione che mi resta dopo un’ora è quella del compito ben fatto senza mai lasciarsi andare: un dieci e lode sterile.
Cala il sole, ultimo cambio palco del Firenze Rocks 2022, il pubblico è caldissimo, siamo più di 60.000 persone, trepidanti in attesa di sentire le note di Morricone che non si fanno attendere, alle 21.30 parte ‘The Ecstasy of Gold’ e comincia lo spettacolo. La setlist è d’altri tempi, pesca dai primi cinque dischi della band strizzando pochissimo l’occhio al presente, l’emozione è tanta, per loro e per noi ed è palese vedendo le loro espressioni sui megaschermi o, per i più fortunati, da vicino. Hetfield, l’insostituibile leader, sottolinea più volte quanto gli sia mancato tutto questo: il live, il contatto con il pubblico, il boato dell’arena. Mi fa commuovere quando prima di ‘Fade to Black’ ricorda a tutti che non siamo soli e il suicidio non è un’opzione. Credo l’abbia sentito in pancia anche lui, soprattutto dopo il recente ritorno dello spettro della depressione. Il concerto scorre veloce, forse troppo, perché è un attimo che da ‘Enter Sandman’ siamo a ‘Seek & Destroy’: ci sono state imprecisioni, ci sono state sbavature ma nemmeno le ho notate più tanto perché ero completamente concentrata sul perdere la voce cantando a squarciagola insieme ai 60.000 di cui sopra e sul godermi il lato più umano dei quattro musicisti, che, per la prima volta, sono scesi dall’Olimpo e hanno aperto le valvole in modo quasi disarmante: dopo una tempestosa ‘Master Of Puppets’, al momento dei saluti, Hetfield e Ulrich più degli altri, faticavano a lasciarci andare via.
Ci siete mancati tantissimo anche voi.
TESTO DI MARIA TERESA BALZANO
FOTO DI ROBERTO VILLANI
SETLIST JERRY CANTRELL
Atone
Brighten
Cut You In
No Excuses (Alice in Chains)
Man in the Box (Alice in Chains)
Siren Song
Had to Know
Rooster (Alice in Chains)
Would? (Alice in Chains)
SETLIST GRETA VAN FLEET
Built by Nations
Safari Song
Black Smoke Rising
Caravel
Lover, Leaver (Taker, Believer)
Heat Above
Light My Love
The Weight of Dreams
My Way, Soon
Highway Tune
SETLIST METALLICA
Whiplash
Creeping Death
Enter Sandman
Harvester of Sorrow
Trapped Under Ice
No Leaf Clover
Sad but True
Dirty Window
Nothing Else Matters
For Whom the Bell Tolls
Moth Into Flame
Fade to Black
Seek & Destroy
Damage, Inc.
One
Master of Puppets