Firenze Rocks – Day 2 @ Visarno Arena – Firenze, 17 giugno 2022
Il 18/06/2022, di Maria Teresa Balzano.
Seconda bollente giornata all’Ippodromo del Visarno in compagnia di Placebo, Muse e più di 50.000 spettatori (la data è infatti sold out da mesi), buona parte dei quali sono qui per Matt Bellamy, Dominic Howard e Chris Wolstenholme.
L’aria oggi è davvero irrespirabile, i dieci minuti di pioggia con i 40 gradi di temperatura stanno facendo soffrire parecchio ma, nonostante l’afa e il sudore, i The Ramona Flowers e i Mysterines conquistano il palco e allietano il pomeriggio fino a passare il testimone a Brian Molko e i suoi Placebo, che a distanza di cinque anni tornano al Visarno. Un pensiero mi ha fatto sorridere appena l’ho visto, col baffetto da adulto, Brian Molko a fine anni ’90 era l’Achille Lauro della nostra generazione, androgino, irrispettoso, sfatto ma non troppo, cantava di droghe sintetiche, di amori che oggi definiremmo correttamente LGBTQ, disturbi mentali, romantico e rabbioso, malinconico e glam, con un accento british delizioso. Ve lo ricordate quando spaccò la chitarra a Sanremo davanti agli sguardi attoniti dei bigotti? Anyway, sotto il sole ancora cocente delle 19.30 i Placebo hanno proposto una setlist incentrata sul nuovo album ‘Never Let Me Go’ riservando in chiusura i cori dei grandi classici, per finire con una chicca omaggio a Kate Bush, ‘Running Up That Hill’, tornata alla ribalta grazie a Netflix e Stranger Things. In un’ora buona di musica serrata e concisa, aiutati anche dai volumi che stasera sono fenomenali, ci hanno regalato una performance da manuale. As usual.
I Muse sono in procinto di pubblicare il nuovo album, ‘Will of the People’, il prossimo 26 agosto 2022 per la Warner Records, Bellamy lo commenta così: “Will Of The People è influenzato dalla crescente incertezza e instabilità nel mondo: la pandemia, le nuove guerre in Europa, massicce proteste e rivolte, un tentativo di insurrezione, destabilizzazione della democrazia occidentale, crescente autoritarismo, incendi e disastri naturali e la precarietà dell’ordine globale hanno influenzato il disco. È stato uno spaventoso periodo di preoccupazione per tutti noi poiché l’impero occidentale e il mondo naturale, che ci hanno cullato per così tanto tempo, sono veramente minacciati. Questo album è un viaggio personale attraverso quelle paure e la preparazione per ciò che verrà dopo“.
Ed è proprio questo il mood della scenografia questa sera: una carrellata di immagini ed effetti fantawestern distopici che ci catapultano nel racconto di un’arida resistenza marziana che lotta per la libertà dalle false regole, per l’autonomia di pensiero e la fuga dagli ingranaggi di una società spiata, manipolata e omologatrice, un racconto che mette in risalto una vena post apocalittica e ribelle che sembra sempre meno fantascienza e sempre più futuro prossimo.
Ampiamente riconosciuta come una delle migliori band live al mondo, i Muse stasera ci hanno regalato un concerto memorabile, preciso, pulito, irruento, rocambolesco, un muro di suono impeccabile da ogni punto di vista, con una scaletta impetuosa, tagliando i brani più elettronici per focalizzarsi su sonorità puramente rock, a tratti (linciatemi pure, ma solo se eravate lì e avete sentito quelle chitarre) heavy, che hanno infiammato l’arena del Visarno.
TESTO DI MARIA TERESA BALZANO
FOTO DI ROBERTO VILLANI
SETLIST PLACEBO
Forever Chemicals
Beautiful James
Scene of the Crime
Happy Birthday in the Sky
Bionic
Surrounded by Spies
One of a Kind
Sad White Reggae
Try Better Next Time
Too Many Friends
For What It’s Worth
Slave to the Wage
Special K
The Bitter End
Infra-red
Running Up That Hill (Kate Bush cover)
SETLIST MUSE
Will of the People
Interlude
Hysteria
Psycho
Pressure
Won’t Stand Down
Citizen Erased
The Gallery
Compliance
Time Is Running Out
Madness
Supermassive Black Hole
Plug In Baby
Uprising
Prelude
Starlight
Kill or Be Killed
Knights of Cydonia