Uriah Heep + Nazareth + Wishbone Ash @ MHP Arena Ludwigsburg – Germania, 10 gennaio 2020
Il 16/01/2020, di Roberto Villani.
Nell’ambito della rassegna Music & Stories 2020, tour itinerante nelle sole arene tedesche organizzato da Andy Scott, chitarrista degli Sweet, si sono ritrovati tre grandi vecchie glorie dell’ hard rock britannico come Uriah Heep, Nazareth e Wishbone Ash.
Se i Wishbone Ash condotti in porto dal solo Andy Powell come membro originale, hanno sciorinato uno show senza infamia e senza lode seguito con inaspettato distacco dal pubblico teutonico, con l’eccezione dell’applaudita ‘Lorelei’, già con i Nazareth l’atmosfera della MHP Arena si è resa decisamente più incandescente.
Ovviamente l’assenza di un pezzo da novanta come lo storico cantante Dan Mc Cafferty si è fatta sentire, anche se il talento ed il mestiere di Carl Sentance, ha in parte sopperito a questa importante e dolorosa defezione.
Un brano come ‘Dream On’, ballad tanto affascinante, quanto fortissimamente penalizzata dall’assenza dall’ugola ‘carta vetrata’ di McCafferty che l’ha resa celebre, inquadra perfettamente il nuovo corso della band scozzese, un presente da accettare pur con tutte le riserve del caso.
Ma non per questo si può rimanere insensibili verso tracce seminali quali ‘Razamanaz’, ‘Hair Of The Dog’, ripresa anche dai Guns n’ Roses nel loro ‘The Spaghetti Incident ?’ e, soprattutto, dalla splendida e suadente ‘Love Hurst’, un successo clamoroso che servì a catapultare i Nazareth nell’Olimpo delle grandi band hard rock a metà degli anni settanta.
Chi non tradiscono mai le attese sono i veterani Uriah Heep, autori di uno spettacolo da primi della classe, in grado in poco meno di due ore, di sciorinare quasi tutti i loro grandi classici al popolo rock di Luswigsburg presente alla MHP Arena.
E’ un piacere infinito ascoltare la chitarra di Mick Box riffare sull’intro di ‘ Gipsy’ o le tastiere diPhil Lanzon cavalcare l’intro di ‘Easy Livin’, due pietre miliari dell’hard rock inglese degli anni settanta, griffate originariamente da David Byron e Ken Hensley.
Ampio spazio viene dato anche alle nuove composizioni tratte dall’ultimo lavoro in studio ‘Living The Dream’ , che dà il nome al tour, ma è decisamente ‘Lady In Black’ il brano maggiormente apprezzato della serata, cantata all’unisono dalla platea tedesca.
Per essere considerati all’epoca un gruppo di serie B, surclassati in popolarità dai vari Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath, Grand Funk Railroad, Procol Harum, Jethro Tull solo per fare qualche nome, di strada ne hanno percorsa davvero tanta.
Come da tradizione, la Germania risponde sempre presente a questo tipo di eventi hard rock, innaffiati da fiumi di birra.