Graveyard + Bombus @Zona Roveri Music Factory – Bologna, 28 settembre 2018
Il 03/10/2018, di Federica Sarra.
Tornano in Italia per due date i nostri amatissimi Graveyard, stavolta supportati dai connazionali Bombus. Noi non potevamo di certo mancare alla prima del Peace Over Europe Tour italiano a Bologna, curiosi di ascoltare dal vivo i brani tratti dal loro ultimo lavoro ‘Peace‘. L’energico show dei Bombus riesce nell’intento di scaldare un’audience non proprio vasta, risultando convincenti e carichi di quell’urgenza comunicativa attraverso il live che ormai è dono per pochi. Puntuali, come da programma, ad uno a uno i membri dei Graveyard prendono elegantemente il loro posto sul palco, l’emozione degli adepti della band, di nuova e vecchia data, è palpabile. Azzeccatissima la scelta di aprire le danze con ‘Walk On’ che crea sin da subito aspettative molto alte, è l’intro perfetto. Mi accorgo presto di un problema vocale per Joakim, dovuto a un forte mal di gola saprò in seguito. Nonostante questa circostanza più che noiosa per un singer di quel calibro, stoicamente, il nostro Joakim Nilsson ci dà una lezione di professionismo senza precedenti, interpretando in maniera eccelsa ogni singolo brano. Seguono i due singoli estratti da Peace, ‘Please Don’t’ e ‘The Fox’ che riscuotono calore e consensi tra il pubblico presente. Anche questi brani risultano assolutamente all’altezza delle aspettative. Presente e passato sono il filo conduttore di una lunga e ricchissima Set List. Le prime note di ‘Hisingen Blues’ e ‘Uncomfortably Numb’, restano come sospese nell’atmosfera elettrica che i Graveyard sono in grado di creare ogni volta. Musicisti impeccabili, sia nel modo di porsi allo spettatore che nell’esecuzione dei brani dal vivo, proseguono senza sosta proponendo brani come ‘Cold Love’ ‘Buying Truth’, ‘Slowmotion Countdown’ e ‘Industry Of Murder’. Piccola sorpresa non prevista in scaletta, ‘Hole In The Wall’ che viene eseguita al posto di ‘It Ain’t Over Yet’. Si procede a vele spiegate con la magnetica ‘Bird Of Paradise’ che ci fa trattenere il fiato, sicuramente una delle track più significative e intense di ‘Peace’, che in versione Live diventa un capolavoro con arrangiamenti superbi. Si torna ancora indietro al 2012, all’album ‘Lights Out’, con uno dei brani più amati dal pubblico, ‘Goliath’. La prima e lunga parte del concerto si chiude temporaneamente con ‘Magnetic Shunk’. Il rientro sul palco è affidato a ‘Low (I Wouldn’t Mind)’ altro bel brano tratto da ‘Peace’ per poi tornare nel lontano 2011 con ‘Ain’t Fit To Live Here’ e l’epica ‘The Siren’ in una sublime versione live carica di pathos, una tempesta meravigliosa di emozioni che vorresti non finisse mai, anzi vorresti quasi che la suonassero in loop. Questo brano segna la degna conclusione di uno show che rimpiangerete di esservi persi, lo state già facendo?
FOTO DI ROBERTO VILLANI