Nickelback @Mediolanum Forum – Assago (MI), 19 giugno 2018

Il 21/06/2018, di .

Nickelback @Mediolanum Forum – Assago (MI), 19 giugno 2018

Una volta entrati nel palazzetto, alle 20.00 circa, si viene accolti da un colpo d’occhio notevole: parterre praticamente già stracolmo così come avviene sugli spalti: la ‘fame’ nel vedere il quartetto nuovamente sul palco era proprio tanta, cinque anni non sono certo uno scherzo. Quindi ecco che appena entrati comincia il video di presentazione della serata a cura della band stessa con il quale si promette divertimento e birra a fiumi. Ed ecco parte il conto alla rovescia di 20 minuti prima dell’inizio dello show, a far compagnia agli astanti troviamo in sottofondo moltissimi brani dei Metallica, fatto che ormai non stupisce più a riprova che la diffusione della loro musica sia ormai assolutamente assimilabile al pubblico più mainstream ‘in dote’ tra gli stessi fans dei Nickelback. Ma tant’è, ormai non ci resta che accettare una situazione di fatto dove il ‘metallaro’ medio riesce con maggiore facilità ad assimilare meglio la musica che si trova davanti. Al termine del countdown ecco il secondo documentario della serata con il quale i Nickelback si raccontano in maniera rilassata, un esempio di come sappiamo fare intrattenimento. Si tratta di un documentario di soli tre minuti scarsi che sembrava finalmente preludere allo show vero e proprio… niente di tutto ciò, ‘solamente’ altri e parecchi minuti di pausa prima dell’inizio dei Nickelback ma quando Kroeger & soci si presentano sul palco è semplicemente l’apoteosi, look minimale per un palco da stadio con due grandi schermi ai lati del palco a favore del pubblico più lontano, scenografia che accompagnerà ogni singolo istante di un concerto dove pubblico e band sono sempre sulla ‘corda’. I suoni che escono dagli speaker sono grezzi ma potenti, i giochi di luce sono più vari rispetto a quanto non si possa trovare in un parco divertimenti, all’inizio predomina il rosso per sfociare in un caleidoscopio di colori che farà da filo conduttore all’intero set. Chad Kroeger ha recuperato alla grande dall’operazione di un paio di anni fa, i suoni nel solo di Chad Kroeger su ‘Feed The Machine’ sono molto impastati ma è risaputo non sia un gran virtuoso bensì un grande songwriter…gli e lo si può assolutamente perdonare, particolare che comunque non va a inficiare un inizio scoppiettante! Nella successiva ‘Woke Up This Morning’ anche lo schermo a semicerchio posto dietro la band proietta la loro performance prediligendo questa volta il colore blu, è un continuo crescendo nel quale la sintonia del pubblico con la band si fa via via più accentuata prima che l’esecuzione di ‘Photograph’ venga accolta da una gigantesca ovazione dal pubblico che conosce a memoria il testo del pezzo durante il quale Chad Kroeger sale su una pedana montata dietro la batteria anch’essa stessa su una pedana, particolare che vi fa intuire le impressionanti dimensioni del palco. Sembra di essere in uno stadio! L’annuncio di un’altra hit come ‘Far Away’ ha accesso ancora una volta, se ancora ce ne fosse bisogno, l’entusiasmo dell’audience, Chad ‘gioca’ da consumato frontman chiamando in causa il numeroso pubblico femminile presente. Nota di colore, al termine di uno dei brani più acclamati della serata, Chad Kroeger ribadisce per la prima di tante altre volte la sua voglia di bere qualcosa di alcolico scatenando nuovamente un coro tradizionale allegorico sul ‘vizio’ del bere, coro che venne ‘cantato’ anche cinque anni fa in occasione dell’ultima loro calata in suolo italico. Nonostante questi brevi intermezzi i ritmi sono serrati, a seguire un’indiavolata ‘Something in Your Mouth’ che scatena i presenti con le sue serrate ritmiche, un delirio nel vero senso della parola seguita da ‘Someday’ tratta dal lontano ‘The Long Road’ del 2003: appena accennata quasi in versione acustica e poi sfociata in un’ariosa quanto stupenda ballata, sul finire troviamo chitarra/basso/batteria che giocano con la melodia principale. Subito dopo Chad lascia la chitarra dedicandosi ad una versione mozzafiato di ‘Lullaby’, Ryan Peake si cimenta con il solo piano insieme ad un Chad Kroeger che percorre in lungo ed in largo, microfono in mano, il palco da consumato leader che sa come infiammare ed emozionare il pubblico con il quale si è formata un’empatia straordinaria. E via con la presentazione della band prima di ‘Song On Fire’ sempre tratta dal’ultimo ‘Feed The Machine’. Bisogna rimarcare come la band sul palco si diverta, e anche tanto; tra di loro c’è quella alchimia e quella complicità che non può non giovare sull’esibizione finale soprattutto quando parliamo di musica: risate, battute reciproche sono il filo conduttore del loro stare sul palco. ‘What Are You Waiting For?’ è introdotta da un gustoso siparietto, una ragazza da sotto il palco con un cartellone scritto a mano con il titolo del brano chiede a Chad di scendere nel parterre, per poco ciò non accade ma Ryan Peake gli consiglia di evitarlo perché la ragazza potrebbe portarselo via tra le risate del palazzetto. Ed è così che partendo dal ritornello parte il brano, i giochi di luce sono sempre al top come i suoni, non me ne vogliamo altre blasonate band ma qui il livello di professionalità ha livelli altissimi. Con ‘Rockstar’ vengono chiamate due persone dal pubblico, un ragazzo ed una ragazza che danno vita ad un simpatico siparietto anche con il pubblico prima dell’esecuzione del pezzo vero e proprio. L’esibizione lascia non poco a desiderare come era prevedibile, quasi un karaoke con qualche migliaio di spettatori, bella l’idea di coinvolgere alcuni fans sul palco ma artisticamente alquanto discutibile così come la scelta dei candidati tra l’affollatissimo pubblico appare quanto mai ‘costruita a tavolino’. Con ‘Animals’ il ritmo si fa nuovamente più incandescente, le chitarra tagliano come rasoi e sembrerebbe strano per una band come i Nickelback. Ma lo sono, perdutamente potenti ed incisivi dal vivo. ‘How You Remind Me’ è una di quelle hit song che tante band vorrebbero aver scritto, i Nickelback capitalizzano il loro talento sciorinando una versione cantata a squarciagola da tutti i presenti, non importa che il pubblico conosca le parole per filo e per segno ma ormai il pubblico è in ostaggio del quartetto canadese senza se e senza ma. Come encore il quartetto canadese sciorina due versioni schiacciasassi di ‘Gotta Be Somebody’ che incanta per la sua forza e la sua delicatezza, per chi conosce il pezzo non è una dicotomia ma la vera forza di questo brano, immensi. Davvero. E a concludere ‘Burn It To The Ground’, una mazzata autentica che pone fine a un concerto intenso, incandescente nel quale la band si dimostra ancora una volta, se ce ne fosse ancora bisogno, essere dotata di un talento enorme nel saper catturare il proprio pubblico grazie a hit song unite a una grande maestria nel gestire tutto lo show, soprattutto nei momenti tra un brano e l’altro senza far calare la tensione e la magica unione che si viene a creare tra fans e Nickelback. Un grande concerto durato poco più di un’ora e mezza, forse qualche canzone in più avrebbe giovato su una prestazione che definire eccellente è puro eufemismo. E la prossima volta, sperando non passino altri cinque anni, procuratevi un biglietto perchè è e sarà uno spettacolo da non perdere. E non dite che nessuno ve lo aveva detto…

FOTO DI EMANUELA GIURANO

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