Magnum @Legend Club – Milano, 14 aprile 2018
Il 16/04/2018, di Marco Giono.
Quasi una decade. Tanto è passato dall’ultimo loro concerto in Italia. In questi anni di assenza li aspettavamo con un misto di rassegnazione e speranza l’annuncio di una data, di un concerto che riportasse tra noi, i Magnum, una band che non è solo un’icona del rock, ma è anche in modo davvero speciale nel cuore del pubblico italiano. Certo Bob Catley, grazie agli Avantasia, si era già esibito in Italia, ma non è la stessa cosa e soprattutto non basta. Non può bastare quando assieme al chitarrista Tony Clarkin, in un pub inglese, hai fondato un gruppo che non solo è icona del rock, ma che risulta ancor oggi rilevante grazie ad album di qualità elevatissima. Mi limito a citare ‘Lost on The Road to Eternity’ di quest’anno e il mio preferito di quest’ultima decade, ‘Sacred Blood Divine Lies’ del 2016. La sede scelta per il ritorno dei Magnum è quella del Legend Club a Milano che è quanto di meglio si possa sperare in questo momento per un concerto del genere. I suoni di solito sono buoni e le dimensioni contenute permettono di vivere con la giusta intimità un concerto (per poi non dimenticare il bel giardino esterno). Le premesse ci sono tutte per rendere qualcosa di speciale, unico. Andiamo a vedere come sono andate le cose.
Ore 21.00
Dalla porta di ingresso del locale sento il suono della batteria. Malgrado i manifesti non recassero indicazioni di una band di supporto, entrando continuo a pensare che non siano i Magnum ad essere sul palco e invece…no, sono proprio loro (intenti a suonare ‘We Were Young’)! Vedo per prima la sagoma vistosa di Tony Clarkin, poi nel suo gesticolare teatrale, Bob Catley. Sono davvero i Magnum! Cerco di riprendermi velocemente dalla (quasi) sorpresa. Il pubblico è numeroso, tanto da riempire il locale. Ci sono persone di ogni età, persino famiglie con bambini intenti già a cantare sin dalle prime note. Così mentro cerco di trovare un posto il più possibile vicino al palco, passo davanti ad un bambino che canta a squarcia gola ‘Sacred Blood Divine Lies’. Quello che noto è la voce di Bob, forse un po’ ruvida, ma già carichissima di energia ed in grado di sostenere la forza carismatica di un cantante che riesce a fermare il tempo ogni volta che sale sul palco. Ed in fondo quella dei Magnum è una corsa verso l’immortalità. Per cui è tempo per la bella ‘Lost Road to Eternity’, title track del nuovo album. Una prima parte di concerto dedicato (principalmente) alle ultime uscite così si succedono attraverso la potentissima e vibrante ‘Crazy Old Mothers’, la romantica ‘Your Dreams Won’t Die’…poi succede che durante ‘Peaches And Cream’ probabilmente per via della sentita partecipazione del pubblico, intento a scandire il chorus, gli occhi di Catley diventino luci, mentre sul volto sempre composto di Tony faccia capolino un sorriso. Non sarà comunque l’ultima volta che succederà durante il concerto. Per la seconda parte (virtuale) del concerto, torniamo indietro nel tempo, nei classici dei Magnum e se possibile l’entusiasmo e la partecipazione aumentano. Non è possibile che vada diversamente quando le note epiche ed evocative danno il via a ‘How Far Jerusalem’ che nei suoi dieci minuti diventa racconto senza tempo. E ancora il crescendo di ‘Les Mort Dansant’, l’energica ‘All England’s Eyes’ e l’imponente ‘Vigilante’. C’è tempo poi per le note rarefatte di ‘Don’t Wake The Lion’ prima di passare all’encore. Non ci sono pause però. Catley salta, sprona il pubblico a seguirlo nella sua eterna giovinezza. Il resto della band funziona perfettamente anche grazie a suoni più che adeguati. Così non rimane che celebrare il finale nel concerto in quel brano monumentale intitolato ‘The Spirit’ che è liturgia del rock, per poi calare il sipario nella profetica ‘When World Comes Down’. Il concerto è ufficialmente terminato, ma nessuno vuole muoversi, nemmeno quelli che magari hanno da farsi diverse ore di viaggio per tornare a casa. Noi tutti vogliamo assaporare ogni secondo residuo in compagnia dei Magnum. Così prima di presentare ogni membro della band, Bob afferma di voler fare almeno un altro paio di concerti in Italia, il suo entusiasmo è genuino, difficile dubitare della promessa. Per cui a chi non è potuto esserci, possiamo dire che, si, i Magnum hanno dimostrato tutto il loro valore e che molto probabilmente la leggenda continuerà e sarà presto ancora tra noi. A presto, ragazzi!
FOTO DI ROBERTO VILLANI