Insomnium + Tribulation @Demodé – Bari, 27 marzo 2018
Il 29/03/2018, di Giuseppe Cassatella.
Da queste colonne ho sempre puntato il dito contro lo svogliato pubblico metallico pugliese, per lo più propenso a postare video sui social media che a partecipare ai concerti. Ma in occasione della calata nella terra dei trulli della accoppiata scandinava Insomnium-Tribulation, la rispsota dei metallari del sud è stata più che buona, soprattutto in considerazione del fatto che si trattava di un giorno pre-lavorativo.
Con puntualità svizzera i cancelli del Demodé sono stati aperti alle 21:30 così come da programmi, mettendo in moto la macchina perfetta messa su da A Desert Odissey, Rockcult e Testudo Eventi, i tre artefici di questo evento.
Alle 21:45 faceva la comparsa sul palco Oscar Leander, il batterista dei Tribulation! Ammetto di avere un debole per questo gruppo, già in fase di recensione dell’ultimo ‘Down Below’ avevo tessuto le lodi dell band di Arvika, perché sono convinto che abbiano trovato la formula giusta per essere al contempo estremi e commerciali. Quell’equilibrio che permette di conquistare sempre nuovi fan, senza però perderne dei vecchi. Che la notorietà dei Tribulation stia aumentando giorno dopo giorno è evidente, l’unico dubbio riguardava la tenuta su palco. Ogni incertezza è stata subito fugata, quell’alchimia, di cui scrivevo prima, dal vivo trova il proprio alveolo naturale, uscendone addirittura amplificata nel potenziale. I Tribulation sono un gruppo che on stage non solo suona bene ma fa spettacolo, una sorta di Kiss, non solo per il make up sul viso, dell’estremo. Si muovono (in particolare, Jonathan Hultén, che deve aver divorato ore e ore di filmati live di Yngwie Malmsteen) si sbattono, si divertono e fanno divertire, il tutto senza perdere un’oncia di aggressività, anzi din questa sede viene fuori maggiormente la vena metallica a scapito di quella gotica.
Il nuovo disco non è stato saccheggiato e proposto in gran parte, la band ha preferito ripercorre la propria carriera. Così da ‘Down Below’ sono arrivati il brano di apertura dell’esibizione, ‘Lady Death’, e ‘Nightbound’. ‘Melancholia’, ‘In the Dreams of the Dead’, ‘Rånda’, ‘Ultra Silvam’, ‘The Lament’ e ‘Strange Gateways Beckon’ sono state eseguite una dietro l’altra in una folle corsa massacrante. Grande band, anche dal vivo!
Gli Insomnium sono una di quelle band silenziose, che pur non facendo mai clamore, con un filotto di ottimi dischi riescono a conquistarsi l’apprezzamento di un pubblico sempre più numeroso. E numerosi i fan dei finlandesi a Bari lo erano. Un pubblico caldo per una band, che in barba agli stereotipi sugli scandinavi freddi, altrettanto calorosa! Perché gli Insomnium su disco sanno essere anche oscuri e maestosi, ma sulle assi di un palco non risparmiano sorrisi, bestemmie in italiano e nebbia! (la coltre di fumo che ha avvolto il gruppo ci ha messo un bel po’ ad andar via). Però, quello che fa la differenza, anche in questo caso, è la musica! I finnici sono ben rodati, provengono da un’infinità di date, un tour de force che pare non aver stancato Niilo Sevänen e compagni. Il sound mantiene dal vivo la stessa compattezza che ha in studio, monolitico con spiragli di melodia ed epicità. A differenza di chi li ha preceduti, la prima parte del concerto dei finlandesi è stata dedicata all’ultima fatica discografica, risalente al 2016, ‘Winter’s Gate’, proposto in tutti i suoi movimenti. La risposta del pubblico è stata ottima, a riprova di come questo album sia amato dai fan, un po’ in controtendenza rispetto al fenomeno dilagante che vede i classici osannati e le novità bistrattate. Una breve pausa, ed ecco il resto della scaletta: ‘The Primeval Dark’, ‘While We Sleep’, ‘Mortal Share’, ‘Down With the Sun’, ‘Weather the Storm’, ‘Ephemeral’, ‘The Promethean Song. Per il bis, la consueta ‘Only One Who Waits’. Pur se il mio cuore dice Tribulation, devo ammettere che gli Insomnium sono una macchina da live bene oleata, capace di intrattenere, nonostante un sound non banale, anzi complesso in alcuni frangenti.
Chi ha messo in tour insieme questa accoppiata, ha fatto centro, così come tutti quelli che hanno preferito una serata rock and roll alla partita della nazionale in Tv.