Toto @Unipol Arena – Bologna, 23 marzo 2018
Il 26/03/2018, di Roberto Villani.
Una serata senza tempo e fuori da ogni confine musicale, quella offerta dai Toto al folto pubblico accorso all’Unipol Arena di Bologna, per la seconda tappa italiana del loro ’40 Trips Around The Sun Tour’ dopo quella milanese di qualche giorno fa, un giro intorno al mondo in cui festeggiano i quarantanni di una straordinaria e luminosa carriera.
Eddie Van Halen li ha definiti come i “migliori musicisti del pianeta” e nessuno ritengo possa contraddirlo, alla luce di quanto sanno offrire in termini qualitativi David Paich e soci quando si trovano ad esibirsi sopra ad un palcoscenico .
Un crossover di sonorità che spaziano dal funky, passando all’hard rock, dal pop al jazz, dal blues al country, insomma, un pentagramma dorato di raffinatezze musicali prelibate, che ti entrano nel cuore e nell’anima senza lasciarti il minimo scampo.
Se con la celeberrima ‘Hold The Line’, interpretata con arte e maestria da Joseph Williams nel ruolo che apparteneva a Bobby Kimball, accontentano un po’ tutti, rockettari, metallari e musicisti in genere, per la cronaca erano presenti in platea Dodi Battaglia, Maurizio Solieri, Beppe Leoncini e Franco Nipoti dei Crying Steel, con ‘I Will Remember’, eseguita magistralmente da Steve Lukather, riaccendono quell’intramontabile fiamma rimasta sempre ad aleggiare intorno a quel musicista geniale che risponde al nome di Jeff Porcaro, la vera anima dei Toto, venuta a mancare troppo presto, in una nefasta estate del 1992.
Apprezzata e apprezzabile l’idea di proporre uno Storytellers acustico a metà concerto in cui ogni musicista della band ripropone uno spaccato veloce della propria carriera all’interno del gruppo, suggellato da un brano eseguito in versione unplugged, tra cui spicca una gemma senza età quale ‘Human Nature’, scritta da Steve Porcaro per Michael Jackson e inserita in ‘Thriller’ e, fuori dai denti, alla faccia del vitalizio per i diritti d’autore che il buon Steve incasserà vita natural durante proprio grazie a questa canzone.
Ovviamente la parte del leone la fanno i brani storici come ‘Rosanna’, ‘Stop Loving You’, ‘Georgy Porgy’, ‘Girl Goodbye’ e la conclusiva ‘Africa’, tutte tracce di una bellezza più unica che rara, che hanno contribuito a decretare il successo planetario e universale dei Toto, ma fra tutte è d’obbligo ricordare la cover di ‘While My Guitar Gently Weeps’ dei Beatles, presente in ‘Through The Looking Glass’, interpretata da un commovente e commosso Steve Lukather, questa sera in assoluto stato di grazia.
L’assolo finale di chitarra è pura poesia e, come si dice in questi casi, è valso da solo il prezzo del biglietto.
Lunga vita ai “migliori musicisti del pianeta”.