Queen + Adam Lambert @Unipol Arena – Bologna (BO), 10 novembre 2017
Il 12/11/2017, di Roberto Villani.
Per un strano scherzo del destino, i Queen celebrano il quarantennale dall’uscita del must album ‘News Of the World’ con un concerto tenuto in quella che da tempo è una delle cattedrali del rock più funzionali e capienti d’Europa come l’Unipol Arena, a poche centinaia di metri da casa mia.
Perché devo scomodare il destino ed enfatizzare la vicinanza del concerto con la mia dimora? Semplicemente perché trentanove anni fa affrontai un viaggio che, allora, mi pareva senza fine verso l’ignoto, per raggiungere l’Hallenstadion di Zurigo, dove i Queen si esibivano per una data del tour mondiale a supporto di ‘News Of The World’, il loro album di maggior successo, che li rese definitivamente icone mondiali del rock, grazie a brani divenuti leggendari come ‘We Will Rock You’ e, soprattutto, ‘We Are The Champions’.
Trattasi del celeberrimo tour in cui Freddie Mercury si presentava sul palco avvolto in un costume da arlecchino in uno stato di forma strepitosa e smagliante, pronto a scaricare tutta le tonnellate di energia e ed arte smisurata, in uno degli show piu’ entusiasmanti e coinvolgenti a cui abbia mai assistito.
Il concerto di Zurigo fu il mio primo incontro ravvicinato con la band inglese, di contro quello di Bologna di venerdì scorso è stato l’undicesimo e in mezzo di acqua sotto i ponti ne è passata talmente tanta da riempire un oceano o forse due.
Tutti siamo orfani di Freddie Mercury e come non potrebbe essere altrimenti, visto che stiamo parlando del più grande cantante della storia del rock, come non ha senso approcciarsi a questo attesissimo concerto dei Queen con il dito puntato a priori verso Adam Lambert, nella speranza di affossarlo senza pietà, solo col rimpianto di un mito che, purtroppo, ci è stato strappato via troppo presto in quel nefasto ventiquattro novembre di ventisei anni fa.
Il fine di questo tour celebrativo, non è far vincere facile chi sostiene che Freddie Mercury sia meglio di Adam Lambert, che è un po’ come sostenere che Van Basten era meglio di Kalinic, ma di rivivere e far rivivere dal vivo le intense emozioni provocate dagli enormi successi dei Queen, attraverso la chitarra superlativa di un mito come Brian May, il drumming incalzante di un imbolsito ma ancora valido Roger Taylor, con il supporto di un cantante “ospite” di ottimo livello come il giovane talento americano, già ampiamente collaudato col materiale, che, sottolineiamo, rimarrà in eterno la preziosa eredità lasciata dall’indiscussa e insostituibile icona della Regina.
Il repertorio proposto nel concerto bolognese, abbraccia l’intera carriera dei Queen, con excursus obbligati verso i primi singoli glam quali ‘Stone Cold Crazy’ e ‘Killer Queen’ , fino al pop nazionalpopolare di brani come ‘Radio Ga-Ga’ e ‘I Want To Break Free’ , vere e proprie icone del Freddie superstar del Live Aid ben interpretate dal bravissimo Adam Lambert.
Con oltre 200 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, i Queen hanno toccato vertici di popolarità universale e quando estraggono dal cilindro capolavori assoluti come ‘Love Of My Life’ in cui appare Freddie dagli schermi a duettare con Brian May, ‘Somebody To Love’ , ‘Don’t Stop Me Now’ e ‘Bohemian Rhapsody’, la temperatura all’interno dell’arena bolognese diventa incandescente e l’entusiasmo collettivo lascia spazio a momenti di forti emozioni e struggente commozione.
Il concerto si chiude con ‘We Will Rock You’ e ‘We Are The Champions’ , tra l’ovazione e il tripudio generale dei 14.000 presenti all’interno dell’arena bolognese e se una riflessione va comunque fatta , e’ quella che la risposta del pubblico che ha decretato il sold out in quasi tutte le tappe americane ed europee di questo tour dei Queen nelle grandi arene, contrasta nettamente con chi li vuole finiti con la morte di Freddie Mercury. Come sempre la verità sta nel mezzo e, mio personalissimo parere, peccato solo che all’appello siano mancate piccole grandi gemme come ‘Spread Your Wings’ e ‘My Melancholy Blues’, entrambe tratte dal disco celebrato, presenti in scaletta nella data di Zurigo del 1978.