Slayer + Sadist @Alcatraz – Milano (MI), 9 giugno 2017
Il 10/06/2017, di Alberto Gandolfo.
Gran serata, il 9 giugno, per gli amanti del thrash metal più estremo al Alcatraz. Sul palco sono saliti gli Slayer. Tom Araya e Kerry King, gli unici due superstiti della formazione originale, accompagnati da Gary Holt e Paul Paul Bostaph stanno continuando a portare in tour l’ultima fatica discografica: ‘Repentless’, uscito a fine 2015.
Su uno stage, allestito molto minimal, alle 21 spaccate, dopo l’intro di Delusions Of Saviour, la band fa il suo ingresso sul palco, e i molti presenti vengono investiti dal muro di suono di ‘Repentless’, seguita da una tiratissima versione di ‘The Antichrist’, dove durante l’assolo Gary Holt rompe una corda della sua chitarra, ma continua stoicamente a suonare come se nulla fosse.
La band appare molto in forma, Holt ormai ricopre perfettamente il difficile ruolo dello scomparso Jeff Hanneman e Bostaph dietro la batteria è sempre una garanzia, l’unico a faticare (ma solamente per la prima parte dello show) è Araya dal punto di vista vocale.
Nella prima parte dello show, la band a stelle e strisce ha lasciato molto spazio a ‘Repentless’, con di mezzo alcune chicche come ‘War Ensemble’.
Nella seconda parte dello show, Araya e compagni propongono un “best of” della carriera della band americana, scatenando un pubblico molto partecipe, che canta soprattutto su ‘Dead Skin Mask’. Gli encore emozionerebbero qualunque metallaro. In sequenza la band, difatti, propone: ‘South Of Heaven’, ‘Raining Blood’, ‘Chemical Warfare’ e la conclusiva ‘Angel Of Death’.
Uno show perfetto, nonostante l’allestimento scenico minimal, dove la band macina riff cazzuti uno dietro l’altro. Buona parte dei meriti vanno a Holt e Bostaph, che hanno saputo ricoprire le due difficili “eredità” lasciate da Hanneman e Lombardo.
In apertura hanno suonato i genovesi Sadist, che hanno fatto un grande show molto apprezzato dal pubblico nonostante dei suoni non propriamente perfetti, probabilmente la band ligure avrebbe meritato qualche minuti di show in più ispetto ai 40 a disposizione. Nella scaletta i genovesi hanno spaziato tra classici del repertorio e diversi brani Hyaena, l’ultima fatica discografica di Talamanca e soci uscita nel 2015. Notevole, inoltre, la prestazione e la presenza scenica di Tommy Talamanca, che come sempre si è diviso tra tastiere e chitarre, ottima anche la prestazione di Spallarossa dietro la batteria, Trevor si è invece dimostrato un frontman navigato e padrone del palco.
Non era di certo la prima volta che i Sadist ricoprivano il difficile ruolo di fare da supporto alla band di Kerry King, ma a fine concerto abbiamo visto la band particolarmente emozionata (soprattutto Trevor), ma si sa “giocare in casa” è sempre differente.