Reckless Love @Legend Club – Milano (MI), 05 maggio 2017
Il 09/05/2017, di Andrea Lami.
Il 5 maggio è una data importante ed è da tutti conosciuta per l’ode scritta da Alessandro Manzoni in occasione della morte di Napoleone Bonaparte. Questo è il primo ricordo che a tutti viene in mente quando si arriva a questo giorno del calendario, poi ci sono altre persone che ricordano un certo avvenimento calcistico riguardante la Juventus e l’Inter. Noi oggi siamo a Milano per tutt’altra ragione visto che abbiamo deciso di venire a celebrare, ancora una volta, il rock’n’roll in alcune delle sue forme più comuni. Il ritorno, a distanza di un anno, dei Reckless Love è un’occasione ghiotta per poter rispolverare quegli abiti sgargianti, riprendere gli spandex, riaprire il cassetto dei trucchi e per tornare al Legend a godersi questo concerto.
Ad aprire troviamo i Twisted, band di sleazy hard rock provenienti dalla lontanissima Pescara. I ragazzi sono giovanissimi e vogliosi e si intuisce, anche se il tempo è tiranno, che voglia e capacità non mancano. I brani in sé sono carini e tutto sommato si fanno ascoltare facendoci divertire, soprattutto sulle note di ’Poison’ cover di Alice Cooper anche se l’esecuzione non è stata, diciamo così, perfetta. Parlando con i ragazzi a fine concerto ci hanno raccontato che da sempre hanno seguito i Reckless Love, proponendo in scaletta anche cover della band e che oggi per loro è davvero un giorno speciale, un sogno che si realizza.
A seguire ecco i HiFisociety che con il loro hard rock moderno provano nel difficile intento di catturare l’attenzione di chi ha già preso possesso delle prime file. Il problema è dato dal fatto che chi ha guadagnato la posizione, sta aspettando una band sia per un discorso musicale, ma soprattutto per un discorso estetico. Quindi purtroppo per i HiFiSociety l’interesse del pubblico è più rivolto al camerino della band finlandese che a ciò che gli viene proposto. Se prima con i Twisted il genere era più calzante, questa volta siamo un po’ distanti sia come musica che come look e questo penalizza ancora una volta chi ascolta superficialmente. Peccato perché il cantante butta sul palco un tot di ruffianeria che, unitamente alle qualità degli altri musicisti, avrebbe meritato maggior partecipazione.
Concluso lo sporco lavoro dei gruppi di apertura ecco salire piano piano i Reckless Love: prima il batterista Hessu Maxx, poi il bassista Jalle Verne, seguito dal mastermind Pepe Reckless ed in ultimo arriva Olli Herman il cui ingresso crea un’ovazione. Si parte subito in quarta con ’Animal Attraction’ ed è subito festa. ’So Happy I Could Die’ e ’We Are The Weekend’ confermano il trend prima che ’Monster ’ faccia capolino.
’Beautiful Bomb’ è il colpo finale ed il pubblico è totalmente in mano di Olli che ne fa cosa vuole. La setlist prosegue ed il gruppo ci propone altri highlighs della band formatasi ormai ben sedici anni fa anche se attiva sul mercato discografico solo da sette anni. Verranno quindi eseguite ’Scandinavian Girl’ (il cui coro altro non che ’Vecchio Scarpone’ di Gino Latilla/Giorgio Consolini 1953), ’Born To Break My Heart’, ’Back To Paradise’, ’On The Radio’ e ’Night Of Fire’. L’occasione è buona per celebrare due compleanni (uno di Pepe ed uno di una ragazza del pubblico) e via ai vari coretti prima che la band, senza abbandonare il palco, proponga i bis: ’Dying To Live’ e la ruffianissima ’Hot’.
Come sempre accade con i Reckless Love, l’aspetto fisico diventa parte integrande dello spettacolo e le critiche dei puristi cadono sulla qualità delle canzoni, troppo pop con ritornelli ruffiani fino all’inverosimile. Da fan della band io propongo un altro punto di vista leggermente diverso. Inutile combattere l’aspetto fisico di questi Big Jim nordici, ma le critiche alla musica mi paiono esagerate. Chi non vorrebbe riuscire a creare canzoni che ti si stampano subito in testa?? Tutti voi musicisti che state leggendo. Ok qui siamo al ruffiano assoluto, al pop con qualche venatura rock che, suo malgrado, non solo richiama un gran numero di persone, ma le fa ballare, cantare e quindi fondamentalmente divertire. Tornando al 5 maggio, non ci rimane altro che festeggiare i vincitori (come nel caso della Juve del 2002) oppure celebrare un’ode alle capacità dei Reckless Love, quali che siano quelle che voi preferite.