Enter Shikari + Mallory Knox @Alcatraz- Milano (MI), 3 maggio 2017
Il 04/05/2017, di Marco Giono.
Gli inglesi Enter Shikari non solo celebrano con un tour mondiale il loro album d’esordio intitolato ‘Taken to the Skies’ pubblicato nel 2007 che li ha resi famosi ovunque, ma ci ricordano anche di aver dato vita ad un genere, l’electronicore, fusione di note elettroniche, ritmiche metalcore e venature progressive minimali che seguono la lezione post punk. Così Milano, in questa serata uggiosa di maggio, si colora di musica alternative. Infatti prima di saggiare i ritmi infuriati e danzanti degli Enter Shikari, si esibiranno sul palco B dell’ormai celebre locale Alcatraz di Milano, gli inglesi Mallory Knox che avranno il compito di scaldare il pubblico milanese. I cinque musicisti di Oxford suonano un rock influenzato sia da reminiscenze classiche sia da un più moderno metalcore, esordendo quindi nel 2013 con un album intitolato ‘Signal’ a cui seguono ‘Asymmetry’ del 2014 e ‘Wired’ di quest’anno. A dire il vero il pubblico che accoglie i Mallory Knox è esiguo in numero, anche se in grado di farsi sentire e far si che brani quali ‘Giving it up’, ‘Wired’, ‘Beggars’ e ‘Shout at the Moon’ corrano attraverso melodie immediate e ritmiche a tratti martellanti. I Mallory Knox lasciano poco spazio per i convenevoli, giusto il tempo di sottolineare che si tratta del loro secondo concerto in Italia e per ringraziare i presenti dell’accoglienza calorosa. La setlist si chiude quindi con ‘Better off Without You’ che sancisce un’ottima esibizione fatta di sudore, energia e melodia rock, una miscela che crediamo abbia convinto e meriti in futuro più spazio.
Durante il cambio palco aumenta in modo vistoso l’afflusso di persone. Famosi all’estero, ed in particolare in patria dove il loro seguito è quello da grande band, tanto da riempire palazzetti ed essere chiamati nei festival più importanti, gli Enter Shikari, hanno invece un seguito minore nel numero in Italia, ma non di certo nell’affetto. Basti pensare che il gruppo inglese, nel primo pomeriggio, ha consentito ad alcuni fan impazienti di presenziare alle prove, dispensando poi foto e autografi.
Alle ore 21.00 i fan ormai iniziano a trepidare per l’ingresso degli Enter Shikari che non si fanno di certo attendere. L’onda d’urto del brano ‘Enter Shikari’ investe i presenti, da subito pronti a scatenarsi in danze che si tramutano spesso in pogo. Ogni singola canzone che sia estratta da ‘Taken to the Skies’ o meno, come nel caso della recentissima ‘Redshift’ vengono cantate, danzate e vissute con estremo trasporto. Gli Enter Shikari spendono poche parole se non per sottolineare come il loro tributo all’album sia un atto dovuto per il successo conseguito in questi anni, non lesinano invece energie nella loro esibizione. Rou Reynolds chiede al pubblico di fare spazio in modo da consentire al bassista Chris Batten di suonare al centro, mentre le persone gli corrono e danzano attorno in cerchio. Tra i momenti migliori del concerto possiamo poi annoverare l’esecuzione del brano ‘Sorry You are not a Winner’ che sprigiona energia in parte derivata dalla sua origine hardcore. Per non dimenticare poi la bellissima ‘Ok, for time Plan B’, una delle prime canzoni ad essere prodotte tra quelle di ‘Taken to the Skies’. Il concerto si chiude con un brano dai toni epici e oscuri quale ‘The Appeal & the Mindsweep I’ che satura l’aria con le sue distorsioni vibranti.
Mi prendo del tempo per lasciar rallentare il battito cardiaco in modo da cullare i ricordi di un concerto dai suoni perfetti e che è stato vissuto in apnea. Una tappa del tour che è stata certamente anche un tributo al passato, ma più semplicemente si è trattato dell’ennesima occasione per i fan di ritrovarsi con gli Enter Shikari rivivendo quella musica adrenalinica e luminosa che nella performance live trova la sua dimensione definitiva.
Foto di Alberto Gandolfo