Rotting Christ + Dewfall + Scuorn + Shadowthrone + Nomura live @Demodé – Bari (BA), 9 marzo 2017
Il 15/03/2017, di Giuseppe Cassatella.
Quella della celebrazione in sede live degli album più importanti della carriera di una band è la moda del momento. Ci cascano un po’ tutti, noi fan inclusi. Come si può resistere al richiamo di ‘The Mighty Contract’ suonato dai Rotting Christ dal vivo? Non si può, neanche se è di giovedì sera. Così il Demodé (che il giorno dopo avrebbe ospitato un altro compleanno illustre, quello de ‘Il Vile’ dei Marlene Kuntz, a riprova di quanto il fenomeno ormai sia diffuso), ha registrato un buon numero di pubblico, giusta ricompensa ai ragazzi del Metal Symposium, che da anni si sbattono non poco per proporre eventi di questo livello. Perché il livello è stato alto, soprattutto per merito degli headliner, apparsi in piena forma (sinceramente non hanno mai tradito le mie aspettative, e questa era la terza volta che li vedevo), ma anche perché le altre band chiamate in causa si sono dimostrate all’altezza della situazione.
Ad iniziare dai Nomura, ai quali devo le mie scuse per esser giunto solo verso il termine della loro esibizione (ahimè, durante la settimana si lavora). Sicuramente avremo occasione di ribeccarci da qualche altra parte.
La mia serata ha avuto formalmente avvio quindi con gli Shadowthrone, band proveniente da Roma, che nelle proprie fila annovera Steph, ex Theatres des Vampires. Proprio da questi ultimi hanno ereditato una vena vena goth\sinfonica che va ad arricchire, anche se non in modo eccessivo, la base black di scuola scandinava, perché questi ragazzi sin dal nome mostrano un amore viscerale per i Satyricon, omaggiati anche con l’esecuzione della grandiosa ‘Mother North’.
Un sentimento di curiosità, che si è tramutato col passare dei minuti in entusiasmo, è quello che ha accolto i partenopei Scuorn al momento del loro ingresso sul palco. Un po’ tutti si stavano domandando come sarebbe stato il black metal in salsa partenopea del gruppo capeggiato dal mastodontico Giulian. A onor del vero l’idioma napoletano s’è percepito poco, vuoi per lo screaming vuoi per la resa acustica del locale, quindi l’anima folkloristica è venuta fuori soprattutto per merito degli strumenti propri della tradizione musicale del capoluogo campano, in particolare i tamburelli, alcuni dei quali sono stati passati al pubblico, che così ha partecipato attivamente alla esibizione.
Se gli Scuorn rappresentavano un elemento di curiosità, i Dewfall invece possono essere derubricati alla voce certezza, sia perché sono ben noti al pubblico barese, sia perché il loro black metal è ormai rodato da anni anni di vita on the road. Sono bastati, così, pochi secondi a Vittorio e ai suoi compagni per prendere in mano le redini del gioco, facendo sobbalzare qui è là gli astanti. Il repertorio ben conosciuto dal pubblico e il tributo ai padri del black Celtic Frsost, con ‘Circle of the Tyrants’, hanno aiutato i presenti ad entrare nel mood giusto per l’esibizione conclusiva.
Più o meno all’ora delle streghe i Rotting Christ si sono presentati sul palco, dando subito l’impressione di essere in grandissima forma. Gli inossidabili fratelli Tolis non appaiono ancora stufi della propria creatura, anzi oggi più che mai la band appare in gran spolvero sia in versione studio (‘Rituals’ è un ottimo album) che live. Live però proiettato in gran parte nel passato, con l’esordio ‘The Mighty Contract’ suonano quasi tutto dal vivo (‘The Sign of Evil Existence’, ‘Transform All Suffering Into Plagues’, ‘Fgmenth, Thy Gift’, ‘Exiled Archangels’, ‘Dive the Deepest Abyss’, ‘The Coronation of the Serpent’ e ‘The Fourth Knight of Revelation’) nella prima parte del set, subito dopo che le note dell’’Ave Satanis’ (Death SS docet) avevano smesso di risuonare nella sala piccolo del Demodé. Ovviamente durante lo show Sakis e soci non si sono limitati solo alla riproposizione dello splendido esordio, passando in rassegna anche altri capitoli della ultra decennale carriera, ossia ‘Societas Satanas’ (cover dei Thou Art Lord), ‘Ze Nigmar’, ‘Elthe Kyrie’, ‘Apage Satana’, ‘In Yumen-Xibalba’ e ‘Grandis Spiritus Diavolos’.La pratica bis invece è stata espletata con ‘Χ Ξ Σ’ e ‘Non Serviam’. L’impressione finale è stata del tutto positiva, come già detto, la band sembra in piena forma, riesce a macinare tonnellate di riff, mantenendo il giusto equilibrio tra cattiveria e melodia. Ho sempre ritenuto i Rotting Christ (almeno nella loro fase più estrema) una delle migliori band black di sempre, questa esibizione ha rafforzato in me sempre più questa convinzione. E che non sia l’unico a pensarlo lo dimostra il numeroso pubblico che ha affollato sino a tarda notte il Demodé, nonostante il giorno dopo fosse lavorativo. Una volta tanto anche il pubblico barese ha risposto presente alla chiamata di Satana!