Europe + Tax The Heat @Alcatraz – Milano, 20 novembre 2016
Il 21/11/2016, di Andrea Lami.
Operazione nostalgia anche per gli svedesotti Europe che, approfittando del compleanno del loro album più famoso, colgono l’occasione al balzo e partono per un tour europeo di sole tredici date divise tra dieci nazioni per celebrare nella maniera migliore un’occasione del genere. Chi vi scrive è fortemente debitore nei confronti di questa band e di questo album perché nel 1987, a sedici anni ascoltavo la radio e non avevo ancora dei gusti precisi in campo musicale fino a quando vidi il video in questione. Me ne innamorai perdutamente al punto di andare a comprare la mia prima musicassetta (poi ho successivamente comprato sia il vinile che il cd degli stessi album, in più versioni… la follia dei fan!!). Quindi gli Europe in un certo senso mi hanno educato ed insieme a loro sono cresciuto seguendo qualsiasi cosa questo quintetto facesse. Comprando qualsiasi cosa la band producesse ed infatti ancora oggi ho la casa piena di cose inerenti alla band fino a quando per curiosità non ho allargato i miei orizzonti musicali, ma questo è un altro discorso.
Le varie vicissitudini della band, lo scioglimento, la reunion, il cambio di rotta non hanno scalfito l’amore che nutro nei confronti di questi ragazzi al punto di sentirli quasi come dei fratelli maggiori. Come ho ripetutamente detto a chi mi conosce di persona, apprezzo sempre l’artista che si esprime senza freni facendo quello che gli piace anche se, proprio come in questo caso, si allontana da quelli che sono le mie preferenze. Ho letteralmente amato e tutt’ora amo album come ‘Out Of This World’ e ‘Prisoners In Paradise’ ed ho apprezzato tutto il resto della discografia della band ma senza strapparmi i capelli come succedeva tra il 1987 ed il 1992.
Fatta questa giusta premessa mi dirigo all’Alcatraz per tempo e nell’attesa dell’arrivo di una delle mie band preferite mi godo l’esibizione dei TAX THE HEAT, un quartetto inglese che ha recentemente pubblicato un album di debutto intitolato ‘Fed To The Lions’ addirittura inciso per la Nuclear Blast. Una manciata di canzoni provano a convincere il pubblico presente ed a dire la verità verso la fine dell’esibizione qualcosina sono riusciti a smuovere. Vista la proposta musicale molto distante dagli headliner, aver stimolato l’interesse degli europe-fan è già un bel risultato, quindi complimenti a loro e buon proseguimento di tour.
Il tempo vola e l’emozione inizia realmente a farsi sentire in maniera decisa quando si spengono le luci, gli EUROPE salgono sul palco e si parte con ’Hole In My Pocket’ seguita da ’The Second Day’ un’ottima accoppiata che fa letteralmente esplodere un Alcatraz sold out. Tempest saluta, ringrazia il pubblico ed inizia a spiegare che questa sera assisteremo ad uno show speciale ed unico nel suo genere, visto che la band eseguirà due album per intero e nello specifico si tratta di ’War Of Kings ed ovviamente ’The Final Countdown con un ritorno indietro negli eighty. Le canzoni contenute in ’War Of Kings vengono proposte tutte pur cambiando l’ordine rispetto all’album ed un particolare feedback viene riservato per ‘Nothin’ To Ya’, ‘California 405’ ma soprattutto ‘Days Of Rock’n’Roll’ e la ballad ‘Angels (With A Broken Heart)’. Finisce teoricamente la prima parte del concerto con l’esecuzione dell’omonima ‘War Of Kings’ e finalmente parte il conto finale con tanto di schermi nei quali scorrono le immagini di questi trent’anni. L’esecuzione dei brani è fedelissima alla tracklist dell’album cosa questa che rende ancora più fruibile l’ascolto di un album che i presenti avranno letteralmente consumato. ’The Final Countdown’, ’Rock The Night’ e ’Carrie’ non fanno prigionieri, siamo di fronte a tre hit degli anni 80, tre classici che ancora oggi non sono tramontati e la dimostrazione è proprio nella partecipazione che la gente gli riserva. Molto piacevole vedere nei ledwall tra le immagini storiche di questi anni, anche qualche foto di fan immortalato con reliquie della band, deve essere stata una bella soddisfazione per i prescelti. I brani scorrono velocissimi ed in un attimo arriviamo alla fine del concerto passando per ’Cherokee’, ’Time Has Come’, ’On The Loose’ e con ’Love Chaser’ brano al quale spetta la chiusura con un ’The Final Countdown reprise’. Joey e company ringraziano tutti, non solo per la serata ma per i trent’anni di fedele supporto annunciando che stanno attualmente lavorando al nuovo album che uscirà nel 2017, anno in cui torneranno a girare il mondo ed invitandoci già sin d’ora a qualche prossimo concerto. Si accendono le luci e mi guardo intorno facendo qualche riflessione: la prestazione della band è stata buonissima, erano tutti in forma. Joey ha cantato bene calando un pochino nel finale ma roba di poco conto tenendo anche presente che questo era il decimo concerto in dodici giorni. Il pubblico che ha riempito l’Alcatraz è come sempre di varia età, sinceramente mi aspettavo più nostalgici, invece l’età media non era altissima e la cosa splendida era la presenza di giovani ed addirittura giovanissimi, è proprio vero che gli Europe hanno superato la prova del tempo. Visto che si trattava di una celebrazione di un album, non ho ben capito perché al posto che suonare tutto l’ultimo album, non abbiano scelto un po’ di brani della vastissima discografia. Alla fine gli Europe sono famosi anche per ‘Seven Doors Hotel’, ‘Superstitious’, ‘Let The Good Times Rock’, ‘Open Your Heart’ ma anche ‘Prisoners In Paradise’, ‘I’ll Cry For You’ o ‘Halfway To Heaven’, ‘Last Look At Eden’ e ‘New Love In Town” brani dei quali si è sentito la mancanza. Anche perché in tutta sincerità il pubblico ha cantato i classici ma non sempre cantava il resto. Non mi è parso un gesto di gran classe mentre le immagini scorrevano nei ledwall togliere/coprire il volto di Kee Marcello nella copertina di ‘Out Of This World’ e praticamente escludere le fotografie con lui. E’ vero che nell’album Marcello non c’entra proprio, ma è stato parte fondamentale nel portare quel disco in giro per il mondo per due anni, quindi qualche fotografia/comparsata se la sarebbe meritata. La cosa non è un problema anche perché il 9 agosto 2018 si celebrerà il trentennale di ’Out Of This World quindi basterà solo aspettare, magari in quella occasione la sua fotografia tornerà al suo posto.
01 Hole In My Pocket
02. The Second Day
03. Praise You
04. Nothin’ To Ya
05. California 405
06. Angels (with Broken Hearts)
07. Days Of Rock’n’Roll
08. Vasastan
09. Children Of The Mind
10. Rainbow Bridge
11. Light It Up
12. War Of Kings
13. The Final Countdown
14. Rock The Night
15. Carrie
16. Danger On The Track
17. Ninja
18. Cherokee
19 Time Has Come
20. Heart Of Stone
21. On The Loose
22. Love Chaser