The Quireboys @Officina Degli Angeli – Verona (VR), 10 novembre 2016
Il 17/11/2016, di Angela Volpe.
The Quireboys, una band formata nell’ormai lontano 1984, con alle spalle numerosi live, una miriade di ex componenti e una decina di album in studio e che tuttavia ha mantenuto pressochè intatta la sua personalità. Se, perlomeno visivamente, l’immagine del frontman determina lo stile della band, Spike (ovvero Jonathan Gray) ci introduce subito nelle sonorità peculiari della formazione inglese. Un po’ pirata, con un foulard color indaco a fasciare il capo, una camicia gipsy lasciata un po’ fuori e un po’ dentro ai jeans a zampa e in contrasto, una giacca nera gessata sopra un gilet nero tipico del gentlemen inglese vecchio stile. I Quireboys si esibiscono all’Officina Degli Angeli a Verona in formazione acustica, che nulla toglie all’incisività dei loro pezzi. Fin dal primo brano in scaletta, ‘There she goes again’, tratto dal loro primo album “A bit of what you fancy” del 1990, il pubblico, composto da autentici fans, canta il ritornello insieme a Spike. La voce del carismatico frontman è sabbiosa, si mantiene sui toni medi e rievoca l’atmosfera rock-blues fine anni ottanta. Dello stesso album vengono eseguite ‘Misled’, ‘Roses and Rings’, ‘Whippin Boy’, ‘Sweet Mary Ann’, ‘7 o’ clock’ e ‘I don’t love you anymore’. Grande acclamazione per ‘Hello’, con quella melodia facile da catturare anche per chi sente il brano per la prima volta, nonostante la grande maggioranza dei presenti sia chiaramente fan di vecchia data. La tastiera ha una cadenza marcatamente honky-tonk e le due chitarre acustiche creano un sound pieno, anche grazie alla pulizia dei suoni, ottimamente calibrati, che hanno reso questa sessione acustica dei Quireboys un tuffo nel passato e una vera chicca per i nostalgici.
Foto di Stefania Marchi