The Cure @Unipol Arena – Bologna (BO), 29 ottobre 2016
Il 31/10/2016, di Roberto Villani.
Sono trascorsi quasi quarant’anni da quando I Cure, insieme ai Joy Division e Siouxsie and The Banshees da una parte e i Sex Pistols dall’altra, escono allo scoperto attraverso quel sound melanconico , d’atmosfera, contaminato da influenze punk , particolarmente in voga in quel periodo in Inghilterra, che e’ tutt’ora il loro inconfondibile marchio di fabbrica.
Tra alti e bassi e soventi cambi di formazione , che pero’ non hanno mai minato l’alone ed il valore artistico della band e del leader carismatico Robert Smith, si presentano in pompa magna sul territorio italico con quattro concerti sold-out da mesi , senza nessun nuovo album da promuovere , assolutamente certi e garanti di una liturgia pagana che regge ampiamente il confronto con tante realta’ del presente e del passato.
Preceduti dai Twilight Sad, band cara e supportata dal buon Robert Smith, che ha fatto il suo, intrattenendo il pubblico con una miscela di pop-rock accattivante , molto vicino alle produzioni piu’ commerciali dei loro maestri nonche’ headliner della serata, entrano i Cure e tra un oceano di fumi e luci bianche ad intermittenza , si prendono la scena per oltre due ore , alternando brani recenti ai classici del loro aureo passato.
Sono soprattutto le hits degli anni ottanta e le struggenti e melanconiche ballate di Robert Smith a scatenare l’entusiasmo dei tredicimila presenti all’interno dell’Arena bolognese , visto e considerato, che la presenza scenica e prettamente spettacolare dei Cure e’ praticamente nulla e mai come in questo caso, e’ la musica la vera protagonista della serata.
Davvero apprezzabili gli intrecci chitarristici tra Smith e Reevels Gabrels in “ A Forest” , “ In A Night Like This” e “ Charlotte Sometimes”, in cui l’ ex chitarrista di David Bowie e Tin Machine , dal 2012 in pianta stabile nella line-up dei Cure , da’ sfoggio del suo enorme talento e mestiere, mentre “ Just Like Heaven“ , “ In A Between Day” e “ Close To Me” incarnano l’anima piu’ commerciale della band inglese e per questo risulteranno tra i brani in scaletta, quelli piu’ apprezzati e ballati.
Un gradito ritorno dal punto di vista concertistico , in attesa di un nuovo album in studio che manca all’appello da “4.13 Dream” del 2008.