Alice Cooper @ Live Club – Trezzo d’Adda (MI), 14 ottobre 2011
Il 12/10/2011, di Alice Ferrero.
Ci son due ragni neri e una spada affilata, due zombi incappucciati, tre corvi impalati, un teschio, un mostro e tanto sangue, non manca più nessuno, solo non si vedono i due liocorni… O forse ci sono pure loro, sapientemente vivisezionati e chiusi in qualche cassone sul palco del Live. Perché qui va di scena il più classico “teatro degli orrori”, sapientemente orchestrato dal vecchio “Zio Alice”. Che giunto in Italia per promuovere il nuovo ‘Welcome 2 My Nightmare’ porta in scena il suo repertorio, sonoro e scenografico, andando a pescare in tutta la sua discografia e rispolverando tutte quelle trovate tali da renderlo l’indiscusso padre dello shock rock. Eccolo quindi scendere da un altissimo pulpito in tenuta da ragno intonando ‘The Black Widow’, venire accompagnato da due scheletri incappucciati in giro per uno stage addobbato a mo’ di discarica per rievocare i fasti di ‘Trash’ sui sussulti di ‘Brutal Planet’, zoppicare appeso ad una gruccia insanguinata sulle note di ‘I’m Eighteen’ e poi dispensare verdi bigliettoni durante l’immancabile ‘Billion Dollar Babies’.La voce graffia, ogni tanto mostra la corda ma la classe è tale da superare anche queste piccole defaillance. E se non ci arriva Mr. Fournier ci arriva una band di prim’ordine, su tutti la splendida chitarrista Orianthi, look da fotomodella e classe da scafata guitar hero, un autentico spettacolo nello spettacolo. Lo show scivola così via tra trovate da Grand Guignol e una scaletta formato greatest hits, con macabri valzer sulle note di ‘Only Women Bleed’ e mostri giganti che invadono il palco durante ‘Feed My Frankenstein’, ghigliottine oliate a dovere per decapitare il Nostro in coda a ‘Killer’ ed uno sghembo comizio elettorale sciorinato sventolando il tricolore e con indosso la maglia azzurra d’ordinanza prima dei saluti al ritmo di ‘Elected’. Il tutto seguito con grande partecipazione da un Live stipato all’inverosimile, per sommo godimento dei musicisti che possono godere di una platea da grandi occasioni, un po’ meno per lo spettatore relegato nelle retrovie costretto ad una visuale forzatamente limitata. Unica nota “stonata” in uno spettacolo che non tradisce le aspettative, tra sorprese, colpi di scena, tanto humor e tonnellate di classici che hanno marchiato a fuoco la storia del rock.