Celtica Gold Edition @ Bosco del Peuterey – Courmayeur (AO), 30 giugno – 3 luglio 2011
Il 12/08/2011, di Alice Ferrero.
Per il quindicesimo anno la Val d’Aosta ospita il rito di Celtica, il più importante festival europeo dedicato alla cultura, alla tradizione e ovviamente alla musica celtica, un evento unico nel suo genere grazie alla sua natura “tridimensionale”, un’autentica mosca bianca nel panorama festivaliero italiano. A differenza degli altri happening musicali, da vedere e da ascoltare, Celtica è infatti differente, perchè questo festival si vive; intensamente, nella sua unicità. Unico è infatti lo scenario che lo ospita, un bosco secolare alle pendici del Monte Bianco, con ghiacciai e cascate a fare da contorno ed un palco imponente incastonato tra altissimi pini. Unica è l’organizzazione, tecnicamente impeccabile nonostante le condizioni ambientali non siano delle più semplici, ma soprattutto unica è la natura stessa del festival. Capace di richiamare a 1.500 metri di altezza, insieme a intere famigliole e figuranti in costume, un nutrito stuolo di metallari incuranti dei concerti “di blasone” che a pochi chilometri di distanza stavano incendiando le folle. Perchè anche se borchie e amplificatori non sono di casa sullo splendido palco di Celtica, la gradazione metallica di questo festival è elevatissima. Metal, qui, è il concept dell’evento; metal è l’iconografia del festival e dei suoi partecipanti; metal sono le tematiche trattate, tra rune, rimandi al fantasy, alla tradizione celtica e ad un’epoca fatta da guerrieri e lotte cruente ma anche tanta solidarietà. Riduttivo parlare di musica quando si parla di Celtica. Qui il sound è quello dell’argentino Athy, una sorta di vampiro moderno bravissimo a rivisitare il suono ancestrale dell’arpa irlandese usando tecniche moderne sino ad abbattere ogni barriera di spazio e di tempo, così come è quello delle percussioni tribali dei Clanadonia guidati dal carismatico Tu-Bardh Wilson, un vero personaggio corteggiatissimo dalle più celebri produzioni cinematografiche a sfondo epico. Ma il sound di Celtica è anche l’energia dei canadesi Barrage, un mix di folk e rock dal grande impatto visivo, ben orchestrato da sei scatenatissimi violinisti, dei tacchi scalpitanti del corpo di ballo dell’irlandese Dominic Graham School of Irish Dance o delle cornamuse rock degli scozzesi Red Hot Chilli Pipers, una bella botta di adrenalina con le loro riletture in chiave folk di grandi classici di Ac/Dc e Deep Purple. Ma Celtica è molto di più, è un vero e proprio terremoto che per quattro giorni scuote la Val d’Aosta e ha nel bosco del Peuterey il suo epicentro. Celtica è un guerriero con spada ed elmo che sorveglia la vita nel bosco ; Celtica è un bambino vestito da elfo e una bimba con orecchie e ali da fata; Celtica è una bottiglia di idromele divisa con un ragazzo appena conosciuto perchè, come recita il motto posto all’ingresso del bosco “Qui non esistono estranei, solo amici che non abbiamo ancora incontrato”; Celtica è un giovane “clansman” che con pazienza insegna ad un bambino a tirare di spada; Celtica è un mercatino dell’antiquariato dove trovare tanto una lancia quanto una coroncina di fiori; Celtica è un cinghiale cucinato sul fuoco all’interno del villaggio, tra saltimbanco e sputafuoco; Celtica sono 3.000 persone che, incuranti del gelo, intonano a notte fonda l’inno ‘Greenland’ prima di ritrovarsi tutti attorno al fuoco sacro; Celtica sono le lacrime versate in un abbraccio amichevole al termine della cerimonia di chiusura, insieme con l’arrivederci al prossimo anno. O, forse, Celtica è semplicemente magia.