Journey+ Foreigner + Night Ranger + Thin Lizzy @ Arena Fiera – Rho (MI), 21 giugno 2011
Il 21/06/2011, di Fabio Magliano.
“Ma secondo te, avrebbe senso suonare questa sera ‘Open Arms’? Credi che gli italiani conoscano questa canzone?” E’ racchiusa in questo dubbio espresso da un compassato Jonathan Cain poche ore prima dell’inizio dello show, l’essenza di quello che per gli amanti del rock melodico è il vero evento dell’estate 2011. Per la prima volta in 38 anni di carriera, infatti, i Journey sono chiamati a calcare un palco italiano e, come era facilmente intuibile, il Bel Paese è per Neal Schon e soci una terra tutta da scoprire. E per molti italiani, concedetecelo, i Journey sono qualcosa di più della band di ‘Don’t Stop Believin’, una band da esplorare nella sua essenza, da conoscere a fondo anche grazie allo show odierno, nel corso del quale le vecchie hit ben si sposano con le composizioni dello splendido ‘Eclipse’. Pineda, già apprezzato su svariati video postati su youtube, dal vivo si conferma un vero portento, una sorta di reincarnazione di Steve Perry perfetto vocalmente e dalla dirompente presenza scenica, fondamentale per trascinare una band tecnicamente impeccabile, maiuscola sul piano dell’esecuzione ma un po’ legata in quanto a feeling con il pubblico. Cosa che non si può certo dire dei Foreigner, un’autentica bomba ad orologeria, incredibili in quanto a coinvolgimento e ad interazione con un pubblico che a stento riesce a mantenere il deretano ancorato alle sedie appositamente poste per dare un certo tono all’evento. Il singer Kelly Hansen è una vera forza della natura, si arrampica sui tralicci del palco, scende a cantare tra la folla trascinando una band che ha nel carisma di Mick Jones uno dei punti di forza, attraverso 35 anni di storia, sciorinando classici immortali come ‘Double Vision’, ‘Cold As Ice’, ‘Urgent’ oltre all’immancabile tormentone ‘I Want To Know What Love Is’ cantato a squarciagola anche dai metallari più estremi. Prima dei due big, in questo prologo del GOM, due nomi storici del rock mondiale. I Night Ranger, alla loro prima italiana, si divertono e divertono, Jack Blades trascina i presenti giocando d’esperienza mentre Brad Gillis si rivela un autentico animale da palcoscenico. Estratti dal nuovo, splendido ‘Somewhere In California’ si alternano alle grandi hit ottantiane, senza trascurare alcune chicche dell’era Damn Yankees, ideale chiusura di uno show davvero trascinante. Così come lo è stato quello dei Thin Lizzy, saliti sul palco con una formazione da brividi (sono della partita, oltre a Brian Downey e Scott Gorham, Richard Fortus dei GNR, Marco Mendoza, Darren Wharton ed il singer Ricky Warwick) per dare vita ad uno show intenso ed emozionale. Che non risparmia nessuno, tra una ‘Waiting For An Alibi’ ed una ‘Jailbreak’, tra una ‘The Boys Are Back In Town’ ed una commovente versione di ‘Whiskey In The Jar’, ma soprattutto con una carica emotiva ed un’attitudine, in questa giornata, davvero senza eguali.
Foto ALICE FERRERO