White Circle Project – Sinfonia Metal
Il 23/02/2025, di Alessandro Ebuli.

White Circle Project è la summa di un percorso durato anni di passione e lavoro. Paolo Pagnani introduce così la sua nuova creatura. E continua: “Tra i solchi di quest’opera è presente una forte componente Metal, derivazioni del Gothic e di un certo Progressive primigenio ed oscuro. Ciò che maggiormente riporta al Metal è un sound elaborato frutto del percorso artistico dei membri del progetto. Alfonso Mocerino (batteria) ad esempio ha militato nei Temperance. La voce calda della cantante Claudia Liucci, nell’eleganza delle sue armonie vocali, è poi un importante elemento che apporta ai brani una grande profondità, perfettamente amalgamata all’interno di un sound di matrice classica che riesce, insieme al violoncello di Raffaele Sorrentino e al pianoforte di Paolo Pagnani, ad emozionare e sorprendere. Si tratta di un progetto che ha molto a che fare con il Metal senza necessariamente utilizzare chitarre elettriche e drumming forsennati. Addentriamoci nel mondo dei White Circle Project e dell’esordio discografico ‘Close your eyes and see your ghosts’ attraverso le parole dei musicisti che per l’occasione si raccontano in esclusiva a Metal Hammer.
Ciao a tutti e benvenuti a Metal Hammer.
“Ciao!”
Paolo, raccontaci chi sei.
“(Paolo Pagnani) Sono un Musicista e compositore ed il mio strumento principale è il pianoforte acustico. Dopo esperienze giovanili prima con il duo Action Direct poi con il gruppo Sephiroth con il quale ho inciso l’album ‘Ishtar’, (1990), ho cominciato a dedicarmi a composizioni per piano ed archi a più ampio respiro. Dal 2000 ho iniziato a scrivere colonne sonore. Il mio primo lavoro è stato con il regista Carlo Luglio per il lungometraggio “Capo Nord” (2003) grazie al quale sono stato citato sul “New York Times”. In seguito ho incontrato la regista Samantha Casella, con la quale ho vinto il premio come miglior colonna sonora al Festival del cortometraggio di Mola (Bari) con “Iris” (2004). Nel 2006 ho firmato la colonna sonora del film “Giro di giostra” sempre di Samantha Casella, presentato in conferenza stampa alla Mostra del Cinema di Venezia seguito dal film “Agape” (2009) . Ho realizzato due album solisti: ‘Tempo Immaginato’ (2009) ed ‘Heaven’ (2017) dove il suono del mio pianoforte ha incontrato quello di tanti musicisti, dalla cui collaborazione è nata l’idea di una vera e propria band: i White Circle Project”.
Quando con precisione hai deciso di fondare i White Circle Project?
“In realtà prima di formare il gruppo ho usato la sigla “White Circle” per le mie esibizioni dal vivo con il pianoforte. Ma era soprattutto musica cameristica in un trio che prevedeva anche violino e violoncello. L’idea di formare un gruppo vero e proprio è nata dopo il mio secondo album solista ‘Heaven’ nel quale avevo inserito anche dei brani cantati. Presentarmi come una band e non come un solista accompagnato da altri musicisti mi è sembrato un concetto più attraente. Allora ho aggiunto la sigla ‘Project’ al nome ‘White Circle’ ed ho cercato di avere dei membri fissi che collaborassero attivamente con le proprie idee e competenze. Così abbiamo pubblicato il nostro primo singolo ‘Strange Signal’ con relativo videoclip, un brano ispirato alla novella “Occhi di cane azzurro” di Gabriel Garcia Marquez che parla di due amanti che s’incontrano solo in sogno. Dalla pubblicazione del singolo all’album è passato qualche anno, ma abbiamo deciso d’inserirlo comunque nel nostro full-length di debutto perché ci rappresenta molto”.
Come hai scelto i membri della band? Su quale base, li conoscevi già?
“Il violoncellista Raffaele Sorrentino collabora con me da molti anni ed è una garanzia di bravura e professionalità. Ci siamo esibiti in tanti live assieme ed è bello averlo ancora al mio fianco in questa nuova avventura. Ho conosciuto Alfonso Mocerino ad un concerto dei Temperance quando era ancora il batterista della band. Trovo che sia semplicemente uno dei più grandi batteristi della scena rock e metal attuale. Ha cominciato a collaborare con me nelle mie esibizioni dal vivo e mi ha sostenuto nella creazione della band. Ha davvero delle capacità fuori dal comune nel captare lo spirito di ogni brano e trovare la giusta soluzione ritmica. Claudia Liucci è il membro più recente della band, ma è stata una vera rivelazione. Quando Nicoletta Rosellini, che ha prestato la sua voce e la sua immagine nel primo periodo, non ha potuto continuare il rapporto di collaborazione con noi, abbiamo cominciato una serie di provini per trovare la giusta cantante. È stato grazie al nostro fonico, Paolo Rescigno, che siamo venuti in contatto con questo talento incredibile. Claudia è perfetta nel suo ruolo ed ha in estensione vocale veramente ampia. Per completezza cito il bassista Roberto Giangrande, un bravissimo musicista che ha suonato nella maggior parte dei brani, dotato di una grande versatilità. Roberto ha cominciato ad imparare il basso spinto dal suo ex cognato, il compianto Pino Daniele ed è un professionista fra i più stimati a Napoli. Inoltre partecipa come guest un altro bassista, Alessandro Jacobi, membro fisso di band metal del calibro di Elvenking e Moonlight Haze. Poi non posso non citare la partecipazione del cantautore Zorama che ha interpretato il brano ‘Tra il letto e l’orologio’ dedicato agli ultimi istanti di vita del pittore Munch, dandogli una coloritura molto vivida e sperimentando con la voce come nella migliore scuola progressive italiana”.
Quanto è importante la musica metal nel tuo percorso musicale personale?
“Ho sempre amato le contaminazioni musicali ed ho trovato nel metal un ulteriore arricchimento del mio percorso da compositore, soprattutto nel territorio Symphonic e Gothic metal interpretato da voci femminili. Anche se la musica dei White Circle Project può sembrare molto distante da quel mondo, alcune ballad di band come Epica e Within Temptation rappresentano una grande influenza nelle mie canzoni. Ma anche il metal inserito in altre aree musicali mi ha sempre influenzato, come ad esempio la fusione fra musica metal e progressive avvenuta in band come Porcupine Tree, Opeth o Tool. Se ascolti le prime band Prog degli anni ‘70 vedrai che il confine fra Prog e musica hard è molto labile, come nel caso di alcune tracce dei King Crimson o dei Van Der Graaf Generator, ed in questo territorio di confine che la musica dei White Circle Project trova la massima ispirazione.
Benvenuta Claudia, vuoi parlarci di te?
“(Claudia Liucci) Nasco come attrice e cantante, con una carriera che si è sempre sviluppata nel mondo del teatro. La mia musica spazia tra Soul, Blues e Pop, generi che riflettono la mia passione per l’emozione e l’espressione vocale intensa. Ho vinto diversi contest musicali come Giovani realtà con la direzione artistica di Peppe Vessicchio e preso parte a prestigiosi musical, tra cui Masaniello al Teatro Sannazaro, dove ho avuto l’opportunità di unire la mia esperienza teatrale con la musica. Oltre alle esperienze sul palco, continuo a esplorare nuovi orizzonti artistici, che possano raccontare storie attraverso musica e interpretazione”.
Quali sono le tue cantanti di riferimento? Quali gruppi metal ami, se ami il metal?
” (CL) Mi piace ascoltare gruppi come Nightwish, Evanescence e Within Temptation, che sono stati tra i miei primi approcci a questo genere. Questi gruppi mi hanno fatto innamorare di sonorità potenti, ma anche di atmosfere più melodiche che riescono a fondere il metal con altre influenze musicali, come il Gothic e il Symphonic metal. Anche se sono agli inizi in questo mondo, sono entusiasta di scoprire sempre di più e di ampliare i miei orizzonti musicali”.
Ciao Alfonso, è il tuo turno.
“(Alfonso Mocerino) Ho iniziato a studiare batteria a dieci anni e ho completato il primo livello di Batteria e Percussioni Jazz con 110 e lode al Conservatorio, sotto la guida di Sergio Di Natale e Leonardo De Lorenzo. Ho perfezionato le mie competenze con Federico Paulovich partecipando inoltre a masterclass di batteristi di fama mondiale come Gavin Harrison, Mike Mangini e Benny Greb. Durante la mia carriera ha avuto il piacere di collaborare con numerosi artisti e band, tra i quali Teddy Reno e Claudio Golinelli e ho partecipato a tournée internazionali con gruppi come Heretic Dream, Starbynary, Virtual Simmetry e Temperance. Ho suonato dal vivo per Gigi D’Alessio e con l’artista Etta. Credo di essere un musicista piuttosto versatile, spazio tra Jazz, Metal e Pop”.
Quanto la tua esperienza nei Temperance ha influito sulle parti di batteria per White Circle Project?
“(AM) La mia esperienza con i Temperance ha avuto un’influenza significativa sul mio approccio alle parti di batteria per i White Circle Project, sia dal punto di vista tecnico che creativo. Questa esperienza mi ha permesso di affinare competenze essenziali, che sono diventate fondamentali per il mio modo di suonare e di comporre o arrangiare parti di batteria all’interno dei brani. Nel contesto dei Temperance ero costantemente spinto a trovare soluzioni ritmiche che non solo sostenessero il pezzo, ma che ne esaltassero la struttura e l’emotività, contribuendo a creare brani che funzionassero al meglio anche dal vivo. Questo approccio lo porto sempre con me, soprattutto quando lavoro in studio, cercando di integrare questa attenzione ai dettagli adattandola però allo stile e alla personalità dei White Circle Project. Infine, lavorare con i Temperance mi ha permesso di sviluppare una sensibilità particolare verso il pubblico. Questo approccio si è rivelato prezioso anche con i White Circle Project, dove cerco di creare parti di batteria che trasmettano energia e coinvolgimento, rimanendo sempre in linea con la visione artistica del gruppo”.
Raffaele, a te la parola.
“(Raffaele Sorrentino) Sono diplomato in violoncello presso il Conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli, ho seguito i corsi di musica da camera col Trio di Trieste e di quartetto alla Royal Academy di Londra con il “Quartetto Amadeus”. Sono specializzato in musica antica, ho vinto diverse borse di studio a Milano e a Venezia. Ho svolto attività concertistica in veste di solista e in diverse formazioni cameristiche ed ho avuto l’onore di esibirmi in prestigiose sale da concerto italiane e in diverse città europee. Ho collaborato con Uto Ughi, Luca Signorini, Rocco Filippini e Bruno Canino. Ho collaborato con l’Orchestra della RAI di Napoli e con l’Orchestra del Teatro S.Carlo. Mi occupo di musica antica, suono con diversi ensembles e sono il fondatore del gruppo L’Amoroso Affetto. Ho inciso per le etichette discografiche Tactus, CPO, Stradivarius e MR Classics. Sono docente di ruolo di Violoncello presso MIM.
Quanto il violoncello può amalgamarsi ad una struttura musicale non propriamente classica?
“(RS) Si può amalgamare benissimo sia in modo classico rappresentando una linea direi minimalista seguendo una linea melodica/ritmica, oppure volendo utilizzare un linguaggio più Pop/Rock in questo caso anche con un’emissione un po’ più Hard”.
Chi ha composto i brani del disco?
“(PP) Musiche e testi sono tutti miei ad eccezione di ‘Strange Signal’ scritta insieme a Nicoletta Rosellini e ‘Tulpa’s Dream’ scritta con Alessandro Pacella”.
Farete delle esibizioni live?
“(PP) Abbiamo avuto una data il 27 Gennaio a Napoli, ma c’era già stata un’esibizione dove abbiamo presentato i brani dell’album per solo pianoforte e voce che è stato molto apprezzata. La natura della nostra musica ci permette di esibirci tanto per un pubblico che ascolta musica classica quanto per uno abituato a frequentare i luoghi del Prog o del Gothic rock. Siamo aperti a qualsiasi proposta ed entusiasti di suonare i nostri brani dal vivo!”
Dov’è stato registrato l’album?
“(PP) ‘Close your eyes and see your ghosts’ è totalmente autoprodotto ed è stato registrato e mixato allo Studio 52 a Napoli. La produzione è stata affidata all’ingegnere del suono Paolo Rescigno e la foto di copertina è di Paolo Liggeri”.
Grazie per il tempo che avete dedicato a Metal Hammer, è sempre un grande piacere per la nostra rivista scoprire nuove realtà musicali, soprattutto se eterogenee come il progetto White Circle. A presto!