Mike Tramp – The Lion King Is Back Again

Il 06/10/2024, di .

Mike Tramp – The Lion King Is Back Again

Mike Tramp è conosciuto nel monto dell’hard rock per essere stato il cantante dei White Lion. Dopo lo split della band, anche per merito dell’avvento del grunge, Mike ha continuato a scrivere e cantare canzoni, prima con i Freak Of Nature e poi iniziando e portando avanti una carriera solista di tutto rispetto che ormai dura da quasi trent’anni. Durante questi anni lo stesso Mike ha riproposto in più versioni le canzoni che l’hanno reso famoso. Oggi, grazie a Frontiers Music, esce la seconda compilation dei brani più famosi del “Leone Bianco” ricantati e riadattati al Mike Tramp odierno. Quale occasione migliore per fare una chiacchierata col cantante danese approfondendo un po’ tutti gli argomenti, passati, presenti e futuri.
Ciao Mike, abbiamo ascoltato con attenzione e realmente apprezzato questi tuoi ultimi due album. Da dove è nata l’idea di pubblicarli in una veste leggermente diversa?
“(Mike Tramp) Grazie per le tue parole. Aggiornare il sound dei White Lion e registrare nuovamente le canzoni mi ha permesso di sentirmi entusiasta e positivo nel suonare di nuovo queste canzoni dal vivo. Non è mai stato nei miei piani rivisitare i White Lion, ma qualunque cosa facessi con la mia carriera solista, la gente mi chiedeva dei White Lion e dato che non ci sarà mai una reunion, dovevo fare qualcosa che avesse un senso, e credo che Vol. 1 e Vol. 2 lo facciano, sono freschi e aggiornati, suonano come un nuovo album”.
Hai intenzione di pubblicare un Volume 3 oppure questa rivisitazione si concluderà con questo secondo lavoro?
“Al momento non è nei piani, ma è possibile, è divertente lavorare di nuovo con queste vecchie canzoni.”
Quali sono le tue sensazioni nel riregistrare delle canzoni scritte del passato? 
“Questa cosa non riguarda tutti gli album di rock classico registrati 30, 40 o 50 anni fa. Ma personalmente non ascolto le mie vecchie registrazioni dei White Lion. Sono grandi canzoni, ma il suono non sopravvive bene nel mondo di oggi”.
Qual è il tuo obiettivo nel pubblicare questi due volumi di Tramp’s White Lion?
“Non ho un obiettivo, solo che ora queste canzoni hanno senso per me che ho 63 anni e non cerco di ricreare/riproporre il me stesso dei 27 anni”.

https://www.youtube.com/watch?v=jxiDZ87KNeE

Ascoltando oggi questi due album, quali sono le sensazioni che provi?
“Vito Bratta e Mike Tramp hanno scritto alcuni classici del rock, che sono senza tempo, specialmente in queste versioni aggiornate. Dimostra anche che, nonostante i White Lion siano stati mescolati a tutte le altre band degli anni ’80, le nostre canzoni stanno in piedi da sole”.
Se confrontiamo questi due album con le canzoni originali, che differenza c’è? Anche a livello personale, in cosa differisce Mike Tram attuale dal Mike Tramp dei tempi d’oro?
“Sono le stesse canzoni, ma registrate 35 anni dopo. In questi 35 anni sono cambiate molte cose. Ma soprattutto ho un rapporto molto diverso con le canzoni che avevo quando le avevo appena scritte e registrate. Le conosco da 35 anni e questo fa una grande differenza”.
Il primo volume era incentrato su ‘Pride’, con cinque canzoni tratte da quell’album. C’è un motivo per questa decisione o è nato spontaneamente?
“Credo fosse ovvio visto che le canzoni più importanti della discografia dei White Lion sono state registrate su quell’album. Inoltre, in quel momento non avevo alcun piano per il Vol. 2, era quasi la classica scaletta di un greatest hits. Se avessi saputo che avrei fatto il Vol. 2 e forse il Vol. 3, forse avrei pianificato tutto in modo diverso”.
Nel secondo album invece ci sono cinque estratti da ‘Mane Attraction’. Ti ripropongo la stessa domanda, c’è un motivo di fondo oppure è stato casuale anche questa volta?
“No, non c’è un motivo, se non che ci sono brani che sicuramente volevo rifare. Fare il secondo album è molto diverso perché pensi più a quali sono le canzoni belle da sfidare musicalmente, piuttosto che a quelle giuste per la radio, una specie di vecchio modo di pensare. Ora non c’è più la possibilità di giocare d’azzardo, andrà come deve andare, quindi devi suonare le canzoni che ti piace suonare”.
Ho letteralmente amato e continuo ad amare ‘Mane Attraction’. Ti va di raccontarci qualcosa che riguarda la realizzazione e la registrazione di quell’album?
“Beh, lo pensavamo anche io e Vito quando abbiamo scritto e progettato l’album. Penso che sia un capolavoro, ma purtroppo l’album è uscito troppo tardi. Questo album avrebbe dovuto essere il seguito di Pride”.
Ho apprezzato molto la tua affermazione relativa a Leonardo (“Se Leonardo potesse ridipingere la Monna Lisa, pensate che non lo farebbe?” N.d.R.) Questo significa che per te queste versioni sono migliori di quelle originariamente registrate all’epoca?
“Sì, perché vivo nel 2024 e non nel 1987. All’epoca non l’avrei mai detto. Ma ora sono un uomo adulto con figli, ho visto il mondo e suonato migliaia di concerti. Ho una visione completamente diversa delle cose. Ma ripeto, posso dirlo solo ora, grazie agli ultimi 40 anni che ho vissuto”.
‘Return Of The Pride’, ‘Remembering White Lion’ e ora ‘Mike Tramp’s White Lion’. Cosa differenzia quest’ultimo dagli altri?
“Non ho pensato molto a ‘Remembering White Lion’ quando l’ho fatto, ero molto distante dall’orbita dei White Lion. Era un’offerta che non potevo rifiutare. Oggi, quando lo sento, non ha senso. ‘Return Of The Pride’ è arrivato nel momento in cui pensavo di creare un nuovo White Lion, mentre in realtà non volevo farlo. Volevo solo continuare la mia carriera da solista, ma era difficile e tutti mi davano addosso. Ma se si toglie il nome White Lion da ‘Return Of The Pride’, si ha un grande disco rock di Mike Tramp e alcune delle migliori canzoni rock che abbia mai scritto. È tutto molto inquietante per me, non ho mai voluto rivisitare White Lion, nemmeno con Vol. 1 e 2, è più un segno dei tempi”.
Tu hai una rispettabile carriera solista che purtroppo non ha raggiunto la fama dei White Lion. Pensi di accantonare l’esecuzione dei suoi brani e di continuare a seguire la strada dei White Lion?
“Ho pronto un nuovo album solista in inglese, se sarà il mio prossimo disco lo vedremo. È più facile ingaggiare i White Lion che Mike Tramp da solista, è un dato di fatto e lo odio. Ma almeno adesso posso dire che canto e suono le mie canzoni e che lo faccio a modo mio”.
Parlando della tua carriera solista, c’è un album o una canzone a cui è particolarmente affezionato e che vorresti consigliare ai fan dei White Lion?
“I miei fan mi dicono che tutti i miei album da solista sono come un viaggio nella vita, ma ogni album rappresenta Mike Tramp al 100%. Non sceglierei mai un album piuttosto che un altro. Queste sono le mie canzoni e le ho scritte e registrate perché volevo farlo, non perché dovevo farlo. Mike Tramp da solo è il vero Mike Tramp”.
Tornando un po’ indietro, ti va di parlare, a distanza di anni, del motivo per cui i White Lion si sono sciolti e di come hai vissuto la separazione?
“È una storia molto semplice e poco interessante, in realtà avrei voluto che fosse stata molto più grande. E’ una storia relativa ad un misto di cambiamenti nel mondo della musica, di nuovi suoni e gruppi che si affacciarono sulla scena e di case discografiche che dimostrarono di essere solo delle fabbriche senza anima o cuore. È stato facile per me dire: ‘non voglio far parte di questa band senza palle o non ho più voglia di combattere’. Quando ho detto a Vito che quello del giorno dopo sarebbe stato l’ultimo concerto, lui ha detto semplicemente ‘Ok’ e nessuno ha cercato di fermarmi. Questo mi ha detto ed era tutto quello che dovevo sapere. Non volevo più far parte di quella squadra, la squadra che avevo costruito”.
Dopo i White Lion hai fondato i Freak Of Nature, cambiando la direzione musicale. Cosa volevi dimostrare o dire con quella band?
“Non volevo dimostrare o dire nulla. Volevo suonare rock’n’roll con persone che la pensavano come me e che avevano la stessa volontà ed energia. Non stavo creando una nuova band, ma una fratellanza, il posto e la band migliore in cui sia mai stato, anche se è durata solo due album”.

https://www.youtube.com/watch?v=EYwIENnxUBE

Abbiamo letto le tue dichiarazioni riguardo ai colleghi che non sono più in grado di offrire uno spettacolo degno di nota e che gli stessi dovrebbero smettere per rispetto al pubblico pagante. Sei ancora dello stesso parere?
“Sì, soprattutto se si cerca di vendere la versione di 30-40 anni fa. Ho fatto in modo che la mia musica rappresentasse il punto in cui mi trovo in quel preciso momento. I volumi 1 e 2 rappresentano il Mike Tramp di oggi, non quello del 1987. Non sono più un giovane uomo. Non ho più quell’aspetto e non canto più così, e non voglio più essere così”.
Qual è la tua opinione sui cantanti che utilizzano tracce preregistrate durante i concerti?
“Non solo i cantanti, lo fanno tutti. In realtà stavamo guardando un filmato degli Who della fine degli anni ’60 e dell’inizio degli anni ’70 in cui usano il nastro, credo per ‘Baba O’riley’. I Van Halen l’hanno usato per ‘Jump’ e noi usiamo tracce di tastiera per alcune canzoni. Ma non abbiamo un tastierista che fa finta di suonare. Se vai lì e fai il mimo non va bene e penso che con questa cosa abbiamo decisamente superato il limite. Ma sai una cosa? A nessuno frega un cazzo di quello che penso. La gente farà tutto quello che serve per andare avanti e fare soldi e la mia opinione non lo impedirà”.
Qual è l’atteggiamento di Mike Tramp nei confronti dei suoi eroi musicali come i Kiss? 
“Quello che ti ho appena detto si riferisce anche a loro. I Kiss pensano solo ai soldi, ai soldi, ai soldi, a nient’altro, non hanno vergogna. Tutto quello che posso dire è che io non potrei farlo, non sono nato così, quindi dovrò trovare il mio posto man mano che invecchierò. La cosa positiva è che non dipendo dal trucco o dal fuoco. Posso sedermi al pianoforte in un bar o suonare in una pizzeria con la mia chitarra acustica, e se è questo che devo fare, lo farò, dopotutto sto suonando e cantando le mie canzoni e riguardano la vita reale, non un cartone animato”.
A proposito di concerti dal vivo, il tuo tour passerà dall’Italia?
“Penso che finalmente suoneremo in Italia nel 2025”.
Qual è la critica generale di Mike Tramp all’industria del rock and roll di oggi?
“Il fatto è che non capisco il business, perché penso e sento con il cuore e l’anima e questo è davvero, davvero negativo per il business. Quello che abbiamo oggi è solo evoluzione, niente può rimanere uguale, l’uomo e la donna sono sempre alla ricerca di nuove frontiere”.
Qual è l’aspetto della musica che ti piace di più?
“Quando le persone che suonano insieme lo fanno per lo stesso motivo. Il chitarrista più veloce non è sempre il migliore, lo stesso vale per la batteria e il basso. Ma una band che suona e respira insieme. Creerà la musica migliore e più onesta. È quasi impossibile farlo oggi”.
Come è nato il tuo amore per la musica? Che cosa significa per te la musica?
“Quando ero piccolo, nel nostro piccolo appartamento non avevamo una sveglia. Nostra madre ci svegliava per andare a scuola, al suono di Elvis Presley, Bob Dylan, Roy Orbison e tanta altra grande musica. Era una gioia iniziare la giornata in quel modo, quindi la musica ha sempre fatto parte della mia vita. Ma non ho mai sognato di diventare un cantante, un autore o un artista. È successo e basta”.

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