Remedy – Il piacere batte il dolore
Il 23/07/2024, di Andrea Lami.
Dopo un album d’esordio davvero notevole, dopo aver girato la Svezia in tour con la Kee Marcello Band, i Remedy tornano con un album ancora più personale e maturo che ci mette in mostra altre qualità della band. Ne abbiamo parlato con Roland ‘Rolli’ Forsman, chitarrista e fondatore della band.
Ciao Rolli. Prima di parlare del disco, visto che lo abbiamo vissuto insieme, raccontaci qualcosa del tour che avete intrapreso con la Kee Marcello Band ad aprile.
“Ciao a tutti, è un piacere ritrovarvi. Il tour con Kee è stato incredibile. Ho sentito che i Remedy si adattavano molto bene alla musica di Kee. Siamo tutti cresciuti ascoltando gli Europe e Kee è stato una grande ispirazione per me come chitarrista. È davvero uno dei migliori in circolazione.”
Ci sono date del tour che ti sono rimaste più impresse? Qualche location? Qualcosa di speciale che il pubblico ha fatto per voi?
“Ci sono stati diversi momenti memorabili, ma esibirsi a Umeå, nel nord della Svezia, è stato particolarmente speciale. C’era il tutto esaurito e la presenza di mia madre e di mia sorella tra il pubblico ha reso il concerto ancora più indimenticabile.”
Com’è stato il rapporto con i ragazzi della Kee Marcello Band? Essendo persone che suonano da anni, c’è sempre qualcosa da imparare da loro.
“Assolutamente. Abbiamo osservato e imparato ogni sera. Sono rimasto particolarmente colpito dalla potenza e dalla presenza scenica di Jacob. È molto più di un grande cantante e Michelle Luppi era una nuova conoscenza per noi, ed è stata semplicemente fantastica.”
Veniamo ora al nuovo disco. Alcune delle canzoni ho avuto la fortuna di sentirle e sperimentarle dal vivo. Avete deciso di provarle dal vivo per vedere la resa?
“Sì, è sempre emozionante provare nuove canzoni dal vivo. Quando ci hai sentito, abbiamo suonato ‘Moon Has the Night’ e ‘Crying Heart’ dal nostro nuovo album. Ora abbiamo aggiunto altre nuove canzoni al nostro set, ed è una sensazione fantastica. È come se ogni volta che ci esibiamo dal vivo emergesse una nuova canzone preferita. Questo ci dà una grande energia come band.”
Com’è stata l’accoglienza del pubblico durante il tour sia per le canzoni “vecchie” che per quelle nuove?
“Avevamo una buona percezione di ciò che il pubblico aveva apprezzato con le canzoni più vecchie, ma è sempre un po’ incerto con il nuovo materiale. Per fortuna le nuove canzoni sono state accolte bene e ci siamo divertiti tutti.”
Come sono nate le nuove canzoni? Avete collaborato tutti e cinque o è sempre stato un tuo lavoro personale?
“La maggior parte delle canzoni sono state scritte da me e da alcuni amici. Alcune sono state scritte solo da me. Scrivere con amici di talento è una benedizione, perché porta nuovi input e aiuta quando ci si blocca o si è stanchi delle proprie idee. Il resto della band fa la sua magia in studio, portando ogni canzone ad un nuovo livello ogni volta.”
Rispetto al primo lavoro, sembra che tu abbia voluto osare un po’ di più, come se fosse una crescita naturale. Mi sbaglio?
“Mi fa piacere che tu l’abbia notato. In effetti volevamo evolvere e sfidare i confini di ciò che una band di rock melodico può fare in un album, e ‘Pleasure Beats the Pain’ ne è il risultato.”
Come è stato accolto il nuovo lavoro dal pubblico?
“Siamo sopraffatti da tutti i commenti e le recensioni positive che abbiamo ricevuto. Davvero sorprendente. Grazie a tutti.”
Ho letto del vostro nuovo contratto con l’etichetta Escape Music. Cosa ne pensi?
“È una bella sensazione avere un’etichetta esperta come la Escape che ci supporta. È un passo importante per noi come band e siamo entusiasti che Escape sia altrettanto entusiasta della nostra collaborazione.”
La collaborazione con Erik (Eclipse) continua. In Italia diciamo che “squadra che vince non si cambia” anche con voi?
“Assolutamente sì. Erik è un fattore enorme per il nostro sound e i suoi mix sono pura magia. Non cambierei nulla al riguardo.”
‘Moon Has the Night’ è la mia canzone preferita. L’ho amata dal vivo per motivi personali e ogni volta che la ascolto mi riporta a quelle emozioni. Puoi dirmi di cosa parla il testo?
“Grazie. ‘Moon Has the Night’ è stata come un regalo. Mi è venuta in mente mentre portavo a spasso il cane ed è andata subito al suo posto. Il testo parla di come alcune persone abbiano bisogno di droghe o alcol per lasciarsi andare e fare cose folli (o cattive), ma per alcuni di noi la notte stessa è sufficiente.”
C’è qualche altra canzone a cui sei particolarmente legato?
“Mi piace molto come è venuta fuori ‘Poison’. È una classica canzone hard rock con qualche tocco armonico unico. Anche ‘Girl’s Got Trouble’ è diventata una delle preferite quando suoniamo dal vivo, aggiunge grande energia al nostro set.”
Sebbene le canzoni abbiano una melodia che le rende decisamente allegre, spesso i testi non seguono questa “allegria”. Come riesci a combinare testi di eventi tristi con melodie aperte?
“Cerco sempre un equilibrio nella mia musica, che rifletta i contrasti della vita. Se le melodie sono allegre, le chitarre o i testi possono rappresentare qualcosa di più oscuro. Cerco di bilanciare piacere e dolore, buio e luce, notte e giorno, paradiso e inferno.”
Dopo avervi apprezzato nel primo disco, avervi apprezzato dal vivo in Svezia, e avervi apprezzato nel secondo disco… cosa aspettate a venire in Italia e a conquistare il Bel Paese con le vostre canzoni?
“Siamo più che pronti a salire sul palco in Italia. Non vediamo l’ora. Quindi, se i vostri lettori apprezzano la nostra musica, vi prego di spargere la voce sui Remedy: siamo ansiosi di esibirci sui grandi palchi e nei locali italiani. Grazie per questa intervista!”.