XSkull8 – Wait and bleed
Il 15/07/2024, di Carlo Monforte.
Gli XSkull8 vengono dalla Slovenia e, senza troppe remore, possono essere descritti come una delle realtà emergenti più interessanti apparse sulla scena negli ultimi anni. Nati come Capitain Morgan’s Revenge e trasformati nel 2020 in XSkull8, i “nostri” hanno bruciato senza troppi problemi le tappe, tirando fuori dal cilindro un singolo, ‘Leaves Are Falling’ capace di raggiungere la Top 10 delle classifiche rock secondarie di Billboard, costruendosi una buona reputazione live e approfittando del lockdown per creare il nuovo EP ‘When The New Day Comes’ dal quale è stato estratto recentemente il nuovo, esplosivo singolo ‘Watch Me Bleed’, brano che fa idealmente incontrare i Papa Roach con i Bad Wolves con una spruzzata di Five Finger Death Punch. Un mix elettrizzante che ci ha contagiato e ci ha spinti a contattare Rokk, cantante, chitarrista nonchè leader della band, completata dal chitarrista Johnny, dal bassista Nejc e dal batterista Klemen.
Direi di iniziare l’intervista con la più banale delle domande: cosa significa Xskull8?
“Ho tatuato un teschio con un 8 inciso sulla fronte e una “X” dietro di esso. Quando stavamo cercando un nuovo nome ci è venuto in mente X-Skull-8. E dato che la nostra musica è cresciuta, era giusto che lo facesse anche il nome. È anche la base del nostro logo in tutti questi anni”.
Qual è stata l’ispirazione per la formazione della band?
“Ero stufo che la gente mi dicesse cosa suonare, come suonarlo e quale stile suonare per ottenere soldi… Non lo faccio per i soldi…Volevo fare della buona musica rock…”
Siete partiti dai Captain Morgan’s Revenge e siete arrivati agli Xskull8. In che modo questa “evoluzione” ha influenzato il vostro stile musicale?
“Non è tanto il nome, quanto i nuovi membri ad avere influenzato il nostro sound… All’inizio abbiamo avuto Johnny alla chitarra e le cose sono diventate più tecniche. Poi Klemen ha portato un po’ di precisione e il produttore Matej Pecaver ci ha fatto entrare nel nuovo secolo. Non è successo in un solo giorno, ma un po’ alla volta siamo passati dal garage R’n’R a una band Rock/Metal dal sound moderno. È una band completamente diversa. Tutto è più curato…È ancora grezzo, ma più definito. Abbiamo persino tre accordature che usiamo, a seconda della canzone. È meno R’n’R e più metal, più preciso, più moderno”.
Come riuscite a bilanciare le influenze metal con il vostro sound rock di base?
“Non è una cosa che cerchiamo o pianifichiamo… Facciamo semplicemente musica e di solito è buona e viene fuori qualcosa che ci piace suonare. Per questo è difficile inserirci in un genere o in una categoria di “band simili”: in una canzone potrebbero esserci cinque band diverse”.
Ma quali sono le band o gli artisti che hanno influenzato maggiormente la vostra musica?
“All’inizio era più un’atmosfera da Black Stone Cherry. Poi ci siamo avvicinati agli Alterbridge e da lì in poi a qualcosa di simile ai Five Finger Death Punch”.
Come vi approcciate al songwriting come band?
“A volte scrivo dei testi e li metto in una scatola che apro quando Johnny ha un’idea per un riff. A volte abbiamo prima la melodia e poi il testo, e a volte tutto viene fuori in un momento…Non c’è un solo approccio al nostro songwriting”.
Il vostro album di debutto ha beneficiato di un sound dal forte impatto live. Come avete raggiunto questo risultato?
“Il nostro autista ha uno studio privato nel suo seminterrato, così lo abbiamo preso in prestito, abbiamo sistemato tutta la band in una stanza, abbiamo sistemato i microfoni in giro per la stanza e abbiamo iniziato a suonare. È stato il primo album che abbiamo fatto quando eravamo ancora Capitain Morgan’s Revenge. Era un piccolo progetto divertente. Dopo quella sessione sono state registrate solo le voci e alcune parti soliste, ma per la maggior parte si trattava della band in una stanza, che suonava insieme”.
Come ti sei sentito a sentire la tua canzone per la prima volta sulle stazioni radio FM?
“È stato isterico… Voglio dire…Non riesco a descrivere la sensazione…È stato un eccesso di dopamina”.
Nel 2021 avete raggiunto la Top 20 Rock secondaria di Billboard con ‘Leaves are Falling’. Cosa avete provato in quel momento?
“Non potevo crederci. Pensavo fosse uno scherzo. Voglio dire, quando ho visto le band in quelle classifiche e il nostro posto tra loro…. È una delle sensazioni più belle… Vedere il nome della vostra band con i gruppi che vi hanno influenzato come musicisti è qualcosa di inimmaginabile”.
Oggi presentate il nuovo singolo ‘Watch Me Bleed’. Come è stato il processo creativo che ha portato alla sua realizzazione?
“È successo durante il lockdown. È successo per tutto l’EP. E la maggior parte dei testi è stata scritta nel mio garage. Seduto lì, fumando una sigaretta con un bicchierino di whisky… Pensavo a tutto quello che succedeva nel mondo, nella mia testa, con i miei cari… Subito dopo, Johnny se ne esce con questo riff da urlo, e i due si incastrano come un guanto. È una delle mie canzoni preferite di questo EP”.
Quindi la pandemia è stata di grande impatto sul vostro processo compositivo…
“Assolutamente! Non potendo fare concerti, abbiamo creato nuova musica. Io e Johnny abbiamo anche lanciato una sfida sul mio canale YouTube, facendo una cover a settimana. È stata un’esperienza divertente e abbiamo imparato molto in quel periodo. Quindi non è che abbiamo messo in pausa la band… Abbiamo usato quel tempo in modo diverso. Per evolvere”.
Quali sono i temi principali esplorati nel vostro EP ‘When the New Day Comes’?
“Si può dire che l’EP ‘When the New Day Comes’ è stato scritto in quel periodo, per via del tema dell’intera opera. ‘Alive’ è più che altro una canzone di “risveglio”, ‘When The New Day C’omes parla della paura del dopo, ‘Watch me Bleed’ è una canzone del tipo “vabbè, posso sopportarlo”, e ‘Survivor’… è proprio questo. L’intero EP è molto personale per me e sono felice che siamo ancora qui, più forti che mai”.
Come fate a rimanere motivati e ispirati nonostante le sfide che dovete affrontare?
“Il gruppo… Abbiamo con noi la crew più incredibile che possa esserci… Sono sempre qui per aiutare e non chiedono nulla in cambio…E sarebbe ingiusto deluderli mollando dopo tutto quello che ci hanno dato. Inoltre, i fan…Alcuni fan diventano una famiglia dopo qualche tempo… Sono diventato amico di molti di loro. Dobbiamo portare loro gioia”.
Come riesci a gestire i fan e a rimanere in contatto con loro?
“Cerchiamo di rimanere in contatto con tutti loro rispondendo ai DM, ai commenti, abbiamo una speciale fan base VIP dove i nostri fan ricevono regolarmente aggiornamenti e approfondimenti sulla band oltre a offerte speciali e pre-release… Poi abbiamo un gruppo su Facebook chiamato XSKULL8 Familly dove i fan possono raggiungerci e connettersi con altri fan…Voglio dire, i numeri non sono così grandi, ma le persone… Le persone sono… semplicemente fantastiche!”
Che consiglio daresti alle band emergenti che cercano di sfondare nel settore?
“Fate quello che fanno i grandi e imparate dai loro errori… Inoltre, fate i vostri… E siate pazienti…Non si tratta della destinazione, ma del viaggio”.
Avete una notevole esperienza live. Quale è stato ad oggi il momento memorabile che porti ancora nel cuore?
“È stato il Demofest 2018… È un concorso per band senza contratto. Il palco più grande di sempre, con un suono massiccio, luci incredibili e… lanciafiamme…Non dimentichiamoci di quelli! Beh, abbiamo suonato la prima sera. Nessuno ci aveva mai sentito nominare prima di quel giorno…Così abbiamo iniziato con una canzone blues/rock, ‘Blue Note’… Quando siamo arrivati al bridge, la folla si è scatenata… Persino il tecnico dei fuochi d’artificio era così eccitato che ha speso tutte le fiamme per una sola canzone. Così nessuno dei gruppi dopo di noi ha potuto usufruire del fuoco… Poi è arrivata la serata finale… Stavamo aspettando dietro il palco e la pioggia cominciò a scrosciare sulla location… Tutti si sono messi in disparte per ripararsi nei bar e nei piccoli tetti che potevano offrire. Ho guardato il pit ed era vuoto. Ero così arrabbiato… Ma poi è successa la magia…Quando il conduttore dello show ha chiamato il nostro nome sul palco….Anche se pioveva, tutti sono tornati di corsa davanti al palco per vederci eseguire un’ultima canzone per l’evento…È per questo che facciamo quello che facciamo… per quei momenti”.
Qual è la vostra canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?
“Dovrei dire ‘Watch me Bleed’, perché è tagliente… e a me piacciono le cose più dirette. D’altra parte…c’è anche ‘Leaves are Falling’…Un brano epico e lento che ti tranquillizza”.
Quali sono i vostri progetti futuri dopo l’uscita di ‘Watch Me Bleed’?
“Beh… Questo è l’ultimo singolo del nostro EP e il nuovo album è già in fase di masterizzazione. Quindi… siate certi che non abbiamo finito…”
In chiusura, quale messaggio sperate di trasmettere agli ascoltatori attraverso la vostra musica?
“Che siamo tutti fottuti…Ma chiudiamo gli occhi e continuiamo a combattere. C’è molto amore nel mondo, basta smettere di lamentarsi e godersi le piccole cose”.