Evil Wings, sulle ali della musica
Il 28/06/2024, di Mauro Parozzi.
Studio Report
Nel 1994 vedeva la luce ‘Evil Wings’, il primo album omonimo della Band progressive lariana fondata da Franco Giaffreda, divenuta successivamente uno dei simboli del progressive rock/metal italiano a cavallo del nuovo millennio. A distanza di 5 album sotto varie etichette (Underground Simphony, Adrenaline Records, Comet Records/Akarma, Fuel Records), di un Live DVD e di svariate collaborazioni singole con artisti nazionali ed internazionali, la band entra in un lungo periodo di riflessione sino al 2024, anno in cui viene rilasciato il singolo ‘Time Has Wings’. Impossibile non cogliere l’occasione per andare a scoprirne di più! La formazione è più che al completo: ci accolgono Franco Giaffreda (chitarra e voce), Joseph Ierace (tastiere), Ricky Zanardo (basso), Walter Rivolta (batteria), e sorprendentemente Carlo Guidotti (paroliere e primo tastierista della band) ed un Rick Ostidich (successore di Guidotti) in ottima forma!
Evil Wings: un gradito ritorno dopo molto silenzio. Cos’è successo?
“(Franco) E’ successo veramente quello che si vede nel video del nostro nuovo singolo! A 30 anni dall’uscita del nostro primo album – una ricorrenza che per noi tutti ha un significato tutt’altro che superficiale- ci siamo ri-sentiti per riprendere esattamente da dove ci eravamo fermati!”
“(Carlo)… e non si poteva dire di no: quando Franco ha messo sul tavolo l’idea di ricominciare, l’atmosfera percepita è stata di grande entusiasmo, energia e dedizione… Dopo esserci confrontati da amici, di fronte ad una pizza, abbiamo convenuto che nessuno avesse mai realmente pensato che quella nostra pausa fosse definitiva. Ed ora sono arrivati i 30 anni dal nostro primo album: non potevamo restare con le mani in mano!”
Evil Wings: un gradito ritorno dopo molto silenzio. Cos’è successo?
“(Franco) E’ successo veramente quello che si vede nel video del nostro nuovo singolo! A 30 anni dall’uscita del nostro primo album – una ricorrenza che per noi tutti ha un significato tutt’altro che superficiale- ci siamo ri-sentiti per riprendere esattamente da dove ci eravamo fermati!”
“(Carlo)… e non si poteva dire di no: quando Franco ha messo sul tavolo l’idea di ricominciare, l’atmosfera percepita è stata di grande entusiasmo, energia e dedizione… Dopo esserci confrontati da amici, di fronte ad una pizza, abbiamo convenuto che nessuno avesse mai realmente pensato che quella nostra pausa fosse definitiva. Ed ora sono arrivati i 30 anni dal nostro primo album: non potevamo restare con le mani in mano!”
“(Rick) … Tanto che il titolo provvisorio del singolo appena uscito, quando lo abbiamo composto, era 30 Years!”
A proposito del singolo appena uscito (‘Time Has Wings’ NDR): “we’ve just finished to begin” è una parte del ritornello che sembra racchiudere il significato del vostro ritorno e delle vostre future intenzioni…
“(Tutti) Esatto!”
“(Franco) Il singolo è stato fatto con l’intento di presentare chi siamo adesso, per descrivere l’atmosfera che abbiamo respirato nel momento in cui ci siamo ritrovati musicalmente. Possiamo attribuirgli diversi significati, ma sicuramente quella del manifesto è la giusta chiave di interpretazione: gli EW hanno messo in pausa il tempo per 9 anni (12 se contiamo il tempo dall’uscita dell’ultimo album) ed hanno ripreso ora in maniera totalmente naturale (inteso, senza forzature) dall’istante in cui si erano fermati; faremo più fatica di un tempo, forse, ma questo non ci toglierà la voglia di continuare a fare musica insieme…”
“(Rick) …e di stare insieme tra fratelli!”
“(Carlo) Vero! Al di là del significato del vivere il momento, quelle parole stanno anche ad indicare che nel nostro rapporto personale con la musica è arrivato il nostro secondo tempo: più maturo, forse, e non meno ricco di emozioni: di certo non scompariremo dopo il primo singolo! ‘Time Has Wings’ contiene una marea di riferimenti a canzoni passate degli Evil Wings: molti proprio letterali, ma anche alcuni riferimenti indiretti ed altri a livello musicale! Si parla di almeno 20 canzoni citate solo nel testo. E’ stato un lavoro piuttosto accurato sotto tutti gli aspetti (a parte il video, volutamente auto-realizzato), a cui non si può non dare un seguito!”
“(Franco) Tant’è che stiamo lavorando ad un pezzo che uscirà a fine estate, insieme al relativo video. La nostra idea era quella di partire con due canzoni quest’anno; abbiamo già fissato alcuni concerti, il primo ad ottobre, e diverse situazioni interessanti che prenderanno forma man mano nei prossimi mesi, di cui daremo notizia tramite i social. Nel 2025, l’intenzione comune sarebbe quella di portare a termine il nostro nuovo album, ma diamo tempo al tempo: l’obiettivo primario di tutti noi è tornare a calcare i palchi, che abbiamo lasciato vuoti da troppo tempo; non suonare è come non aver fatto nulla. Io ho imparato a suonare vedendo musicisti veri sui palchi… Il mio sogno è sempre stato emularli. Stare a casa a fare video mi diverte tantissimo, però suonare è un’altra cosa.”
Ci sono molte novità in attesa, quindi! Cosa potete raccontarci del vostro prossimo brano? “(Franco) La prossima canzone parlerà allegoricamente di alcune difficoltà che hanno i musicisti nello scontrarsi con la realtà attuale della musica dal vivo: Carlo ha scritto un testo bellissimo…”
“(Carlo) In esclusiva per Metal Hammer: per quanto riguarda il secondo singolo, che si chiamerà (SPOILER!) ‘Fake It Truly’! (Falsificalo Veramente, NdR), l’idea è duplice: da un lato quella di prendere sanamente per i fondelli le tendenze più che attuali alla creazione di “nuova musica” generandola tramite IA, dove con un tasto si crea la musica ed al contempo si spegne il cervello… e dall’altro lato ironizzare su tutti questi sedicenti artisti che si ritrovano a far spettacolo in ambiente live e propinano contenuti senz’anima, che conseguentemente vengono seguiti in maniera piuttosto pecoreccia. A livello musicale sarà un progressive molto ironico, con un ritornello (SPOILER!) volutamente in stile Twisted Sister (tutti ridono). Noi lo vediamo come la canzone di chiusura per i concerti futuri: un ritornello molto melodico, e un pezzo che contiene un’attenzione peculiare al fraseggio musicale: impossibile non cogliere il valore del musicista che lo stia suonando!”
E per quanto riguarda l’annuncio della prima data nuova?
“(Franco) Continuiamo con le notizie esclusive allora: il nostro ritorno alla scena live verrà coronato l’11 ottobre al Pub Centrale di Erba! Così come in passato, punteremo molto sulla qualità: vogliamo fare in modo che i nostri concerti siano realmente eventi di cui ricordarsi, sincerandoci che ci siano tutte le condizioni per una buona riuscita!”
Ottimo! Cosa si devono aspettare ora i vostri fan, vecchi e nuovi?
“(Walter) Il fatto di dover riprendere a suonare live e suonare i pezzi che avevamo composto anni fa è una sfida meravigliosa da cogliere a livello personale, ma non solo: sarà estremamente divertente farlo ora, potendo offrire una maturità musicale differente agli spettatori!”
“(Joseph) Vero! Il retaggio culturale a livello musicale che abbiamo accumulato in questi anni è sicuramente degno di nota e certamente inciderà su quello che offriremo ai nostri spettatori. Parlando per la mia esperienza, in questi anni sono riuscito a partecipare a progetti molto diversi da com’ero musicalmente negli ultimi live degli EW, cosa che mi ha portato ad acquisire una capacità avanzata di esecuzione che non avevo, esplorando sonorità che prima non usavo. Ad esempio, con i Molesti ho approfondito molto la parte relativa alla musica elettronica, e con i Bardomagno ho sviluppato tutto un altro stile che adoro follemente! Ho un altro approccio musicale adesso e tutta questa esperienza la sto convogliando nel progetto EW che, oltre ad essere la mia band storica, è rimasta davvero un pezzo di cuore.”
“(Franco) A livello di sonorità, va detto che abbiamo avuto un nostro passato progressivo, decisamente particolare: l’album ‘Kite’ era molto improntato sul Metal; ‘Kaleidoscope’ era un po’ un insieme dei vari generi di tutti gli altri album; ecco, noi ora ci sentiamo fuori da questo mondo di definizioni. Certamente abbiamo un’idea di progressive che perseguiamo insieme, ma che non contempla il dover rispecchiare certi canoni classici come l’utilizzo del mellotron o altre ricercatezze anche eccessive: riguarda la fantasia e la libertà compositiva di poter inserire ciò che sentiamo come nostro a livello musicale. Ovviamente, soprattutto in un genere come questo, ci si scontra sempre con i puristi, come già era accaduto in passato: troppo metal per il prog, troppo prog per il metal… Ne abbiamo sentite di tutti i colori. La nostra fan base, tuttavia, ha sempre apprezzato la spontaneità del non seguire le mode del momento o ciò che facesse vendite, se non ci apparteneva. Ognuno deve semplicemente fare il suo. Se si è onesti col proprio fare le persone lo riconoscono, e noi puntiamo esattamente su questo: essere intellettualmente e musicalmente onesti con la nostra fan base.”
Volete comunicare qualcosa ai vostri vecchi fan?
“(Franco) Ai fan di un tempo: non vediamo l’ora di riabbracciarvi sotto il palco… ma, mi raccomando: togliete la copertina dal divano! Purtroppo l’ascoltatore italiano è spesso pigro… A volte devi andare a suonare nel salotto di casa sua per convincerlo che ne vale la pena!”
Ed alle future generazioni? Inteso, ai più giovani che si approcciano alla vostra musica?
“(Franco) Per i giovani ho un unico appello: ascoltate la musica che volete… ma fatelo più a fondo, non soltanto per il ritornello orecchiabile: ascoltate com’è stata suonata, con quale intenzione, che tempo c’è, che arpeggio è stato fatto, che suono è stato usato, cosa esprime il testo! Questo è ciò che ci ha sempre appassionato, e mi auguro sia ciò che le nuove generazioni tornino a fare: scopriranno che gli Evil Wings rientrano tra quei gruppi che hanno ancora molto da dare e da dire!”
TIME HAS WINGS: recensione del primo singolo!
Ascoltare il singolo di debutto per questa nuova stagione degli Evil Wings è stato un viaggio emotivamente toccante. Ad occhi chiusi, chi ha una memoria storica degli anni ’90 non può evitare di sentirsi orbitare sul crepuscolo di quella decade dove, fra gli echi dei riff di Van Halen e l’eclettismo musicale di band e generi nascenti, questo brano avrebbe trovato una coerenza musicale di prim’ordine. Siamo nel 2024 ed ascoltare il singolo nato dal recente lavoro di musicisti di indubbia esperienza non può che creare un’intensa sensazione di nostalgia: nostalgia della serenità compositiva di quegli anni, della ricercatezza musicale (anche a livello di piccole attenzioni), della comunione inscindibile musica-musicista-palco, dove l’attenzione alla qualità ed all’espressività del prodotto musicale erano scelte di prim’ordine in un mercato che da lì a poco sarebbe cambiato per sempre. E’ coniugando il testo alla musica, tuttavia, che la genuinità della band e delle persone che la compongono si fa manifesta, in un’epifania di valori e sentimenti volti a svelare, senza ombra di mistero, una profonda amicizia radicata nell’identità stessa degli Evil Wings: in un momento storico di preminenza di modalità “aziendali” per la produzione musicale, riaffermare un sinolo fra i concetti di band e gruppo è una controtendenza che denota un carattere progressivo anche più degli stacchi ritmici, degli assoli doppiati di chitarra e tastiera e degli arpeggi raffinati presenti nel brano. L’atmosfera auto-ironica del video e le scelte ponderate per la sua realizzazione rafforzano la componente genuina che contraddistingue musicisti giunti al “secondo tempo”, che hanno davvero ancora molto da dire, lasciandoci con un monito nel ritornello: “…we’ve just finished to begin”. Ce lo auguriamo davvero.