Dyspläcer – Kung Fusion
Il 10/06/2024, di Carlo Monforte.
I Dyspläcer da Rochester, NY sono Red Lotus Of The Sacred Garden alla voce, Grandmaster Bush Of The Southern Temple e Dragon Of The Misty Peaks alle chitarre, Northern Sage Of The Rising Moon alla batteria e White Panther Of The 12th Chamber al basso… e già qui non capiamo se ci troviamo nel terzo volume di ‘Kill Bill’ o in un qualsiasi film di Bruce Lee, poi leggiamo che i “nostri” sono portabandiera della New Wave of Traditional Kung Fu Heavy Metal e la curiosità non può che schizzare alle stelle. Con un nuovo album ‘Temple Heights’ in circolazione e un tour con i veterani Tyrant alle porte, abbiamo deciso di approfondire il discorso con la band al gran completo.
Potete raccontarci come sono nati i Dyspläcer?
“Abbiamo creato questo gruppo perché siamo tutti molto amici e avevamo una sete infinita di heavy metal tradizionale e di kung fu! Suonavamo tutti in diverse band della scena e poi ci siamo riuniti per creare i Dyspläcer”.
Qual’è il concept alla base della band?
“Il concept della band è che noi cinque maestri del Kung Fu Heavy Metal riuniamo le forze per scatenare una nuova ondata di heavy metal tradizionale nel mondo. Armati del nostro acciaio e con gli occhi puntati sulla gloria, scendiamo sul mondo!”
Quali sono le vostre più importanti influenze?
“Le influenze più importanti per noi sono gruppi come Enforcer, Skull Fist, Tokyo Blade, Judas Priest e Haunt. Così come il nostro amore per la cultura e l’estetica giapponese”.
Definite il vostro sound New Wave of Traditional Kung Fu Heavy Metal. Di che si tratta??
“È praticamente una nuova ondata di heavy metal tradizionale, con il tema di ogni canzone che riguarda il Kung Fu. Cerchiamo di far suonare ogni canzone come un intero film di Kung Fu degli anni ’80”.
Come create questa musica? Cosa vi ispira e partite da un’idea, una melodia o un ritmo?
“Siamo ispirati dai racconti delle nostre grandi avventure, come quella descritta nel nostro album ‘Temple Heights’. Racconta la storia di noi che siamo stati cacciati dal tempio in cui ci eravamo incontrati e abbiamo iniziato ad allenarci per imparare nuove tecniche proibite di Kung Fu. Racconta anche la storia di noi che partiamo per un viaggio e alla fine sconfiggiamo il grande stregone malvagio e il suo malvagio clan delle ombre. Inoltre, ogni canzone di solito inizia con una struttura generale di riff, o melodia, poi cresce in una canzone grezza con gli strumenti, quindi la storia e i testi sono costruiti intorno a questo”.
Puoi presentarci il nuovo album “Temple Heights”?
“‘Temple Heights’ è la grande storia di come noi cinque Kung Fu siamo stati banditi dal nostro amato tempio dove ci siamo incontrati per la prima volta. Avevamo imparato una tecnica proibita che dovevamo usare per proteggere il tempio dal malvagio samurai nero. Avevamo salvato il tempio, ma non potevamo più tornare. In seguito, ci siamo imbattuti in numerose altre avventure, tra cui l’incontro con la letale assassina “Vedova Nera” e la lotta contro un enorme orso mostruoso con cui abbiamo fatto amicizia. Alla fine, ci siamo trovati faccia a faccia con lo stregone oscuro, capo del Clan delle Ombre. Ha evocato versioni malvagie di noi stessi e ci siamo trovati di fronte ai più grandi nemici di sempre, noi!”
Da dove nasce il vostro amore per il Giappone?
“Il nostro amore per il Giappone nasce dalla loro cultura e dalla loro arte. L’estetica giapponese è così forte. Anche i loro anime sono di un livello completamente diverso rispetto a qualsiasi altra cosa che abbiamo visto”.
Che cosa vi affascina di più di quel Paese e di quella cultura?
“L’estetica è la nostra parte preferita del Giappone. Ci leghiamo facilmente alla loro arte e alla loro musica. È anche interessante quanto la loro cultura sia diversa da quella statunitense. Danno molto valore all’onore e all’efficienza e non all’individualismo, il che è molto diverso dalla cultura americana”.
Quali erano gli obiettivi che vi siete posti quando avete iniziato a lavorare al nuovo disco?
“Speriamo di catturare la stessa energia e di portarla ancora più avanti. Vogliamo rendere questo nuovo album più veloce, più pesante e portarlo in tutta la nazione”.
Considerate la vostra musica come arte, intrattenimento o entrambe le cose?
“La nostra musica è sia arte che intrattenimento. Siamo orgogliosi di essere in grado di creare un grande spettacolo sul palco con un’alta energia e una grande interazione con il pubblico che lascia la voglia di fare molto di più. La nostra musica e la nostra estetica raccontano grandi storie e sono piene di bellezza e potenza. L’arte dovrebbe essere qualcosa che muove le persone, e noi cerchiamo di farlo con ogni spettacolo e ogni canzone”.
C’è qualche canzone a cui siete particolarmente legati e perché?
“Ci piace molto la canzone ‘Temple Heights’. Racchiude la festa e la bellezza del tempio, e ti riempie di un’energia potente perché parla dell’allenamento per diventare il miglior maestro di Kung Fu di sempre!”
Ho sentito dire che i vostri spettacoli dal vivo sono davvero notevoli. Ce ne potete parlare?
“Diamo molta importanza all’intrattenimento. Chiunque può salire sul palco e suonare una chitarra, ma la gente si ricorda di uno spettacolo vero e proprio. Inoltre, non possiamo fare a meno di divertirci facendo ciò che amiamo. La maggior parte è la nostra reazione naturale all’idea di essere lì davanti a tutti”.
Avete in programma un tour per promuovere il disco?
“Siamo molto eccitati per il tour sulla costa orientale che abbiamo in programma con i Tyrant e stiamo pensando di organizzarne uno possibilmente alla fine dell’anno. Il problema è la logistica. Stiamo anche cercando di lavorare con alcune agenzie di booking per aiutarci in questo senso”.