FerreTT – Il ritorno del furetto perverso
Il 08/06/2024, di Carlo Monforte.
Dopo sette anni di silenzio tornano a ruggire i furetti FerreTT, band che pare aver fermato la macchina del tempo nei gloriosi anni Ottanta quando “sesso, droga e rock’n’roll” non era un iconico motto ma una regola da seguire rigorosamente. E dall’ascolto del nuovo ‘Glamdemic’, dalla visione dei video della band ma, soprattutto, dalle parole del cantante Beau Brent aka King Of The Night Time World si direbbe che i furetti siano intenzionati a continuare a seguire questa strada di rock e perdizione lasciandosi il fantasma di Seattle definitivamente alle spalle e affidandosi alla bibbia di Ratt e Alice Cooper, Dokken e Motley Crue per far rinascere la scena glam rock. E se da soli non ce la faranno, chissà che non arrivi Sammi Curr a dar loro una mano. L’importante…è non dirlo a Jen!
Buongiorno Beau e benvenuto su Metal Hammer Italia. Da quanto vediamo siamo passati con voi dalla pandemia alla “glamdemia”, un bel salto in avanti…
“Grazie! E’ tutto assolutamente voluto ma penso che ce lo siamo tutti meritato, visto quello che abbiamo passato! ‘Glamdemic’ è chiaramente un’allusione alla recente pandemia, ma il messaggio dell’album, e della title track, non ha nulla a che fare con un virus. A meno che il false metal non sia considerato un virus, ovviamente! Il titolo dell’album, e la title track in particolare, sono un grido di battaglia contro tutti i falsi hipster del metal che si sono infiltrati nella scena metal negli ultimi anni. Si lamentano sempre di qualcosa, è come se cercassero di essere offesi. Non distinguono i Def Leppard dai Deicide! Questa gente malvagia deve essere fermata! Dov’è Sammi Curr quando hai bisogno di lui?”
Ok…e che temi volete usare per combattere questi personaggi, in assenza di Sammi Curr?
“Scatenarsi, fare festa, sesso, uso di cocaina, film dell’orrore, ancora sesso, alcol, hockey su ghiaccio, ancora festa, bere birre, ancora più sesso, hockey su pista, strip club, vita notturna di New York e un hamburger al White Castle”.
Benissimo! Mentre se dovessi affidarti unicamente alla musica?
“Mi affiderei all’hard rock dei gloriosi anni Ottanta! Non a caso le mie maggiori influenze sono Alice Cooper, Ratt, L.A. Guns, Dokken, W.A.S.P., Motley Crue, Guns n’ Roses, ecc. Dal punto di vista vocale, credo che il culto dei Ratt e di Alice Cooper sia piuttosto evidente. Comunque insieme a TT Benoit ascoltiamo anche molto metal estremo, quindi a volte questi elementi si insinuano. Tutto ciò che è influenzato dal punk arriva di solito dall’altro chitarrista Scotty Hart”.
Come vi approcciate alla fusione di elementi di rock, punk e attitudine nelle vostre canzoni?
“È una cosa naturale che si sente all’inizio! Per quanto possa essere un luogo comune, succede davvero in modo naturale. Ogni volta che cerchiamo di forzarlo, finisce per fare schifo. La combinazione di autori e influenze ci porta semplicemente lì”.
Viste le premesse, viene da pensare che la registrazione di ‘Glamdemic’ sia stata tutto fuorchè convenzionale?
“Non è così perchè, anche se non si direbbe, quando si tratta di fare musica siamo decisamente professionali. La maggior parte della stesura dei brani e delle registrazioni si è svolta a Bayonne, nel New Jersey. Non mi viene in mente nulla di strano che sia accaduto durante queste sessioni. Certo, abbiamo bevuto un po’, ma in realtà abbiamo preso l’intero processo abbastanza seriamente. Volevamo che questo album fosse di livello superiore e credo che ci siamo riusciti. Sono sicuro che dopo alcune di queste sessioni siamo usciti, ci siamo sbronzati, abbiamo scopato con le ragazze, siamo andati al White Castle, ecc. Ma questo è solo un tipico sabato sera dei FerreTT”.
Quanto è cambiato il vostro sound da ‘Glamdemic’ ai vostri esordi?
“Credo che la nostra capacità di scrivere canzoni sia migliorata rispetto ai primi tempi in cui fumavamo erba e facevamo casino nello scantinato di Nicky G… Anche il nostro acume nella produzione è migliorato. E sebbene io non sia Miljenko Matijevic, mi piace pensare che anche la mia voce sia migliorata. Naturalmente, nel corso degli anni abbiamo avuto un sacco di cambi di formazione, e anche questo è un fattore importante. Io e Scotty Hart siamo gli unici furetti originali rimasti”.
Prima della pubblicazione del disco avete rilasciato qualche singolo apripista. Come avete scelto i brani da usare come biglietto da visita?
“Una volta terminato l’album, lo abbiamo spedito in Svezia a Dan Swano per il missaggio e il mastering. Una volta completato il prodotto finale, l’ho inviato a Odin della Moribund Records, la nostra etichetta discografica. Avevamo un’idea generale delle canzoni che avremmo scelto come singoli e/o per le quali avremmo realizzato dei video. Non ne ho mai parlato con Odin, ma come dice il vecchio detto, le grandi menti pensano allo stesso modo. Eravamo praticamente in sintonia. Le canzoni che sono state scelte hanno semplicemente senso come singoli, soprattutto se abbiamo intenzione di fare dei video musicali. L’unica eccezione è ‘Farmer Vincent’s Fritters’, che parla del film horror di culto ‘Motel Hell’. Penso che tutte le canzoni di questo disco siano piuttosto forti, ma Odin sembrava gravitare specificamente su quella. Non pensavo che ne avremmo fatto un video, ma quando mi ha proposto l’idea, non ho potuto dire di no! Rory Calhoun per sempre, baby!”
L’ultimo singolo uscito è la spassosa ‘Don’t Tell Jen’…
“Esatto. Come si dice? Non tutto deve essere postato su Instagram al giorno d’oggi, specialmente alcune delle attività menzionate sopra. Non è necessario che tutto il mondo lo sappia! E soprattutto non è necessario che lo sappiano i nostri cari! Quella canzone è stata una delle prime che abbiamo scritto per questo disco. Se ricordo bene, l’abbiamo scritta nell’estate o all’inizio dell’autunno del 2019. È nata abbastanza velocemente. TT Benoit, il nostro ex chitarrista, ne ha scritto la maggior parte. Come tutte le canzoni di FerreTT, ho scritto le melodie vocali. Avevo in testa questa particolare melodia da anni. Il titolo della canzone è in realtà una sorta di scherzo interno. Un mio buon amico mi diceva sempre “non dirlo a XXX (sua moglie)” ogni volta che combinavamo qualcosa di brutto. Perché mai dovrei dire a tua moglie che abbiamo sniffato polvere bianca dalle tette di una spogliarellista? Quindi eccoci qui. Il nome della moglie non è Jen, se avessi usato il suo vero nome sarei già sottoterra con Chris Barnes”.
Come riuscite a bilanciare l’atmosfera di festa e gli aspetti più seri della vostra musica e dei vostri testi?
“Ric Flair era solito stare fuori fino a tutte le ore della notte a bere birre, andare in pista e scoparsi le ragazze. Ma alle 9 del mattino era in palestra, a smaltire la sbornia, pronto a disputare un match di un’ora con Sting. Noi cerchiamo di essere l’equivalente musicale di questo”.
Siete una band glam rock, e da sempre il glam poggia su un forte impatto visivo. Quanto è importante per voi questo aspetto?
“Alcuni dei vostri lettori che già ci conoscono sapranno che una volta (o meglio, due volte!) c’è stato un vero furetto coinvolto nelle nostre avventure. Il suo nome era Sid il furetto, ed era il padrone e il dominatore dell’universo dei FerreTT. Era la nostra mascotte e un vero duro. Purtroppo è morto circa un anno fa, ma la sua eredità vivrà per sempre in noi. L’immagine del furetto è ancora fortemente presente dal punto di vista visivo, come si può chiaramente vedere guardando la copertina del nuovo album. Questo è anche un buon momento per sottolineare che la band FerreTT si scrive con due “t” alla fine, preferibilmente maiuscole. Tuttavia, un vero furetto, come l’animale, si scrive con una sola “t” alla fine. Perché non fare un po’ di Reading Rainbow sui vostri sederi caramellati finché sono in tempo! Ad ogni modo, a parte l’immagine del furetto, anche l’immagine del metal anni ’80 è piuttosto importante in quanto si riferisce all’atmosfera della band. Ma questo non è un cosplay, le canzoni vengono prima di tutto. Chi se ne frega se sei sexy, ma fai schifo? Questa è letteralmente la definizione di poser, giusto?”
Come pensi sia cambiato il panorama della musica rock dal periodo di massimo splendore del metal degli anni ’80 e come si collocano i FerreTT in quel panorama oggi?
“Credo che la maggior parte dei lettori sia d’accordo sul fatto che sia cambiato in peggio. Soprattutto nel mainstream. Certo, ci sono tonnellate di band straordinarie, di tutti i generi, che spuntano fuori ogni anno. Tuttavia, non sembra che nessuno di loro sia in grado di mantenere il successo mainstream che i nostri antenati avevano negli anni Ottanta. Non sono molti i gruppi che riescono a fare carriera al giorno d’oggi, e quelli che ci riescono probabilmente fanno schifo. I FerreTT non sono diversi quando si tratta di questa situazione. Non abbiamo manie di grandezza. A meno che qualcuno non inventi una macchina del tempo, non faremo da headliner negli stadi. Ma è quello che è. Possiamo piangerci addosso o pubblicare dischi e fare concerti. Finché i fan si scatenano e c’è una pletora di figa e di coca dopo lo spettacolo, ne vale la pena”.
Hai parlato dei concerti. Cosa possono aspettarsi i fan da uno spettacolo dal vivo dei FerreTT?
“Innanzitutto, dobbiamo tornare sul palco. Non facciamo concerti in nessuna veste dal giugno del 2021. E quella era un’era Covid, al di fuori del fai-da-te. Non suoniamo un concerto “vero”, in un locale legittimo, dall’inizio del 2020. E purtroppo in questo periodo abbiamo avuto diversi cambi di formazione. Ma ora abbiamo un nuovo gruppo di furetti e saremo pronti a salire nuovamente sul palco a breve. Dal vivo è un po’ più sciatto che su disco. Non siamo i Dream Theater e ci piace divertirci dal vivo. Ma prendiamo i concerti con una certa serietà, non siamo ubriachi fradici. C’è sicuramente una punta di diamante, un leggero “pericolo”, per non usare un termine migliore. A volte può diventare piuttosto selvaggio. Naturalmente, il pubblico è parte integrante di questo aspetto. Mi aspetto che i fan si scatenino al nostro ritorno. Voglio vedere gente che si muove, corna in aria, birre che volano, seni esposti (di tipo femminile), gente che si mette in fila per fare key bumps in bagno. Questo è ciò che voglio vedere!”
Hai accennato ai cambi di line-up, ma questi sono stati solo uno degli ostacoli che vi siete trovati a dover affrontare nel corso degli anni…
“Sì, questo album sarebbe dovuto uscire letteralmente due anni fa. Ma ci sono stati molti intoppi. Innanzitutto Lex Slade, il nostro ex bassista, si è casualmente trasferito a San Francisco. Non so se sapete cosa succede a San Francisco, ma pensate più a George Michael che a Brett Michaels. Poi c’è stata la pandemia, che ovviamente ha fatto schifo, ma ha colpito tutte le band del pianeta, quindi è quello che è. Comunque, abbiamo finito di registrare l’album alla fine del 2021, e poi improvvisamente TT Benoit è scomparso. Ancora oggi non sappiamo cosa gli sia successo, ma si dice che Kevin Sullivan, il wrestler, possa averlo rapito (o peggio!). Fortunatamente Sex Blade, un amico del gruppo e talvolta nostro session, si è fatto avanti e ha finito gli assoli di chitarra che TT Benoit non era riuscito a fare prima del suo rapimento. Li abbiamo terminati alla fine del 2022 e poi abbiamo completato l’editing finale nella primavera del 2023. È stato un lungo viaggio, ma il ‘Glamdemic’ è finalmente pronto per essere liberato!”
Tornando a voi, si direbbe che il vecchio detto “sesso, droga e rock’n’roll” si sposi benissimo con la vostra filosofia!
“Assolutamente sì! È tutto, in realtà. Se ascolti un album dei FerreTT o vieni a un concerto dal vivo (volontariamente, comunque), sai esattamente a cosa vai incontro. Non ascolterete canzoni che parlano di politica o di guerra. E, d’altro canto, non ci sarà molta introspezione…. Se vi sentite offesi, non ascoltate, non venite. Ma in questo caso chiudete il becco”.
Come vi rapportate con i vostri fan?
“Certamente mi piace “impegnarmi” con le donne più attraenti! E apprezziamo molto tutti i fan che sono disposti a condividere con noi le loro bustine di polvere bianca. Ma in tutta serietà, apprezziamo davvero tutto il loro supporto. Sono passati 5 anni dalla nostra ultima pubblicazione e 7 anni dall’uscita del nostro ultimo album completo, ‘In Through the Out Door!’ Sette anni! È la metà di 14 anni! Il fatto che ci sia un pubblico che attende con ansia questo nuovo album e il nostro ritorno sul palco dal vivo non è passato inosservato. Apprezziamo ognuno di voi furetti e furettine. Potete avere 8 o 80 anni, essere ciechi, storpi o pazzi da legare. Vi amiamo!”
Guardando al futuro, quali sono le vostre aspirazioni per il futuro di FerreTT, sia dal punto di vista musicale che non?
“Innanzitutto, non vediamo l’ora di suonare dal vivo per supportare il nuovo album. La nuova formazione è fantastica e non vedo l’ora di scatenare questi ragazzi sulle masse ignare. Sono affamati e pronti a colpire. Abbiamo anche un intero EP di canzoni aggiuntive che pubblicheremo all’inizio del 2025. Queste canzoni sono altrettanto forti di quelle che sono finite su ‘Glamdemic’, solo che non volevamo un album di 70 minuti. Quindi è emozionante. E ovviamente non vedo l’ora di bere birre, fumare erba, fare casino e fare il culo ai concerti!”
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