Rotting Christ – Pagan Wisdom Force
Il 24/05/2024, di Fabio Magliano.
35 anni sulle scene non è roba da poco. Se poi ci aggiungiamo che, la scena in questione, è quella non certo priva di asperità come quella black, ed è riferita a un Paese, la Grecia, ben distante da quella Scandinavia che a suo tempo partorì le migliori band del genere, capiamo perchè la ricorrenza celebrata oggi dai Rotting Christ ha un sapore tutto particolare. Reso oggi ancor più gustoso dalla pubblicazione di ‘ΠΡΟ ΧΡΙΣΤΟΥ – Pro Xristou’ il loro quattordicesimo album in studio, un personale omaggio agli ultimi re pagani che hanno resistito all’assalto del cristianesimo, custodendo i loro antichi valori e conoscenze, attraverso un black metal melodico, gotico e torreggiante. Come sempre al timone della band i fratelli i Sakis e Themis Tolis, incrollabili nella loro volontà di diffondere il loro verbo. E proprio a Sakis spetta il compito di presentarci il lavoro con il quale la sua creatura va a spegnere le 35 candeline sulla torta.
‘Pro Xristou’, ovvero ‘Prima di Cristo’ è un titolo che racchiude in sè un peso storico e tematico decisamente importante…
“Assolutamente e non poteva essere altrimenti, visto che questo album è stato ispirato dalla forza dell’antica saggezza pagana. Vuole essere un tributo a coloro che hanno resistito all’avvento del cristianesimo, che ha distrutto tutti i valori, le tradizioni e le conoscenze del mondo antico. Per questo l’abbiamo intitolato ‘Pro Xristou’… che in greco significa appunto ‘Prima di Cristo’… A.C”.
In che modo ‘Pro Xristou’ rappresenta l’evoluzione del suono e della visione dei Rotting Christ nei 35 anni di carriera della band?
“Non c’è più evoluzione per i Rotting Christ. Penso che abbiamo fatto molte evoluzioni, molti esperimenti, molto di tutto nella nostra carriera musicale, quindi ‘Pro Xristou’ è qui per essere un album con buone canzoni. Niente di più….Un album ispirato alla storia dei Rotting Christ che si spera possa soddisfare l’ascoltatore. Sarò contento se i nostri fan là fuori diranno che questo è un buon album…mi basta questo!”
Nel corso della vostra carriera vi siete sempre spinti oltre i confini del metal estremo. Pensi che il nuovo album continui questa tradizione offrendo allo stesso tempo qualcosa di fresco e innovativo?
“E’ fresco, suona grande, suona epico, suona melodico, ma come ti ho detto prima non volevamo spingerci oltre, sperimentare qualcosa di nuovo… non più… lasciamo questo alla nuova generazione che sta arrivando! Era nostro interesse offrire a tutti i fratelli e le sorelle là fuori un buon album di metal atmosferico con una buona dose di epicità, tutto qui!”
Come è nato ‘Pro Xristou’?
“Ogni album dei Rotting Christ, ogni canzone è il risultato di una meditazione personale, di una chiarezza mentale. Ci vuole tempo per scrivere, o meglio per comporre una canzone, perché è il risultato di una mediazione personale, che non sempre è semplice. Il disco è stato composto interamente durante l’era della pandemia, e questo ha senza dubbio rappresentato una bella sfida per tutti noi”.
Ancora una volta siete andati ad abbracciare nelle vostre composizioni lingue e influenze letterarie differenti. Pensi che questa scelta vi abbia aiutato a dare profondità ai temi di ‘Pro Xristou’?
“Lo facciamo sempre e lo faremo sempre… Il metal è un fenomeno mondiale, un fenomeno musicale multiculturale che dovrebbe essere rappresentato e offerto in lingue differenti, un po’ perchè non tutti sanno parlare inglese, ma principalmente perchè ogni storia rende meglio e, come dici tu, acquista profondità se raccontata nella sua lingua originale”.
‘Pro Xristou’ come hai affermato prima esplora i temi della resistenza al cristianesimo e della conservazione degli antichi valori. Credi che questi temi si riflettano in qualche modo anche nella società moderna?
“‘Non so… forse una riconsiderazione di molti modi tossici di pensare e agire del nuovo mondo può aiutare un po’ ad avere una vita migliore e più vicina alle basi per quanto riguarda le nostre relazioni e la natura!”
Addentrandoci nelle canzoni di questo lavoro, non possiamo non puntare il dito su ‘Like Father, Like Son’, un inno potente che riporta i temi dell’orgoglio, dell’onore e dell’eredità…
“Questa è una canzone che ho scritto per un concept piuttosto diverso, basato sull’orgoglio di alcuni principi morali che hanno una tensione da dissipare al giorno d’oggi, come la relazione tra un padre e un figlio! Diverso da quello che sono solito scrivere? Sì, ma ne avevo bisogno! Spero che possa toccare tutti i padri e non solo le anime là fuori!”
Ma tu sei padre?
“Si, sono padre, per questo questa canzone è così importante. Come tutti i genitori do tutto per i miei figli, voglio farli crescere al meglio e sperare che un giorno contribuiscano a migliorare questo mondo. Cerco sempre di fare del mio meglio con loro e mi sforzo a insegnargli come rendere il mondo un posto migliore”
L’album include tracce bonus come ‘Primal Resurrection’ e ‘All For One’. Cosa ha portato alla decisione di includere queste tracce come bonus e come completano l’esperienza di ascolto complessiva?
“Si tratta di canzoni tributo a ‘Triarchy of the Lost Lovers’ o a ‘Thy Mighty Contract’ e, dato che hanno delle somiglianze nel suono con quelle vecchie canzoni, abbiamo voluto offrirle come bonus, dato che non si adattano molto all’intero concept musicale dell’album…. o forse sì? Non lo so. Sta a voi decidere”.
Cosa speri che gli ascoltatori possano trarre dall’album, sia dal punto di vista musicale che tematico?
“Spero di far fare loro un grande viaggio nel passato, nella civiltà pagana europea prima di Cristo… Questo è il significato di ‘Pro Xristou’… Prima di Cristo, appunto!”
I Rotting Christ hanno tenuto oltre 1.300 concerti in tutto il mondo. In che modo l’energia e l’esperienza delle performance dal vivo influenzano le registrazioni in studio della band?
“Potrei dire più di 2000…in tutto il mondo dal primo giorno e in ogni luogo in cui ci sono metalheads! La vita on the road non ti aiuta a comporre canzoni, ma ti aiuta a trovare nuove direzioni come compositore e nuove influenze! Questo è così importante per rinfrescare il tuo sound e la band in generale!”
Come vedi il ruolo dei Rotting Christ all’interno del panorama più ampio del metal estremo, in particolare in termini di conservazione delle narrazioni culturali e storiche?
“In realtà non riesco a essere completamente obiettivo nel risponderti, perchè non agisco mai con un piano, ma quello che posso vedere è che siamo una band del Sud Europa che ha sempre messo determinati elementi nella nostra musica ispirati dalla nostra ricca storia e cerchiamo davvero duramente da 35 anni di diffondere il suono atmosferico mediterraneo in tutto il mondo!”
Non solo la storia, diffondete, ma anche la letteratura… mi viene da pensare a ‘The Raven’ di Edgar Allan Poe inserita in ‘The Heretics’?
“Il Black and Dark metal è ancora qui perché si evolve. Non è un genere musicale monotematico, quindi la poesia e la letteratura ci possono stare! Possono farci viaggiare nel loro maestoso mondo e naturalmente spingerci a imparare e a avvicinarci a qualche altra cosa che non siano i concetti classici!”
Ci sono progetti per tour o performance dal vivo a supporto di ‘Pro Xristou’?
“Siamo già in viaggio per un tour in Sud America e in Nord America e presto ci dirigeremo verso l’Asia e l’Oceania. ‘Pro Xristou’ esce in concomitanza con i festeggiamenti per i nostri 35 anni di attività, quindi sarà un anno pieno di impegni!”
C’è qualcos’altro che vorresti condividere con i fan e gli ascoltatori riguardo a ‘Pro Xristou’ o al viaggio musicale dei Rotting Christ?
“Orgogliosi che siate stati con noi in tutti questi anni, orgogliosi di questo viaggio. Continuiamo ad andare avanti tutti insieme e finché non ci incontreremo di nuovo… non serviam!”.