Alain Johannes – Sempre pronti a cogliere la Musa
Il 21/04/2024, di Anna Maria Parente.
In occasione del suo imminente tour in Italia, abbiamo avuto il piacere di intervistare il talentuoso musicista e produttore cileno-statunitense Alain Johannes. La sua vita e carriera hanno abbracciato un’ampia varietà di esperienze musicali, dalla sua presenza per alcuni anni nella formazione di band leggendarie come Queens of the Stone Age, Them Crooked Vultures e Spinnerette, senza dimenticare i suoi Eleven. Alain ha lavorato anche con altri artisti di spicco, come Chris Cornell, Mark Lanegan e PJ Harvey. La sua musica spazia dal rock alternativo a sonorità più sperimentali e mostra un grande desiderio di innovazione. Durante le tappe del tour italiano, Alain Johannes sarà accompagnato da due band di casa nostra: i The Devils, con i quali ha collaborato molto spesso e gli Ananda Mida, nota band veneziana con influenze stoner e psychedelic. Spoiler Alert: nell’intervista ci ha raccontato anche alcune chicche di Songs for the Deaf e delle Desert Sessions.
Sei un grande musicista che ha scritto e prodotto musica insieme ad altri grandi figure della scena rock contemportanea (…e non solo statunitense) hai qualche aneddoto memorabile da condividere con noi legato alla tua ricchissima carriera?
“Sono quasi troppi, ma direi la registrazione di ‘Euphoria Mourning’, il primo album solista di Chris Cornell, nell’Home Studio 11D mio e di Natasha … sono stati sette mesi di pura esplorazione creativa. Siamo stati lasciati completamente soli, immersi nel processo senza alcuna pressione esterna, guidati solo dal desiderio di creare un classico senza tempo; essere in una band con John Paul Jones e vivere momenti incredibili sul palco con JPJ, Dave Grohl e Josh Homme in TCV; un altro punto saliente è stato incontrare Paul McCartney e ricevere un complimento da lui. Ci siamo fatti anche degli shot di tequila insieme ahah”.
I Queens of the Stone Age e i suoi membri sono stati tra le band più famose in cui hai suonato, come sono stati quegli anni? Cosa ti hanno dato e come ti hanno fatto evolvere?
“Natasha ed io abbiamo conosciuto Josh nel 1999 quando entrambi eravamo sotto contratto con la Interscope: era appena uscito ‘Rated R’ e gli Eleven avevano appena pubblicato ‘Avantgardedog’, anche se l’avevamo registrato prima di ‘Euphoria Mourning’ di Chris Cornell. Abbiamo fatto un tour insieme e stretto in modo immediato una profonda amicizia, nonché legame musicale. Dopo il tour ho registrato i B-Sides per ‘Rated R’ nei Sound City Studios e Josh ha invitato Natasha e me a far parte delle ‘Desert Sessions’. Siamo andati a Rancho De La Luna e abbiamo registrato i volumi 7 e 8. È stata un’esperienza incredibile e ci ha ulteriormente legati dal punto di vista musicale. Ho incontrato Mark Lanegan e Chris Goss durante le session. È stato un momento davvero speciale. Ho composto ‘Hangin’ Tree’ e ‘Making A Cross’. Natasha ha scritto ‘Nenada’ e subito dopo quelle registrazioni Josh ci ha chiesto di unirci a ‘Songs For The Deaf’ come musicisti e dj. Un album davvero speciale, che esperienza fantastica. Dopo questa esperienza la nostra amicizia non è finita e neanche le collaborazioni, basti pensare alle Desert Sessions 9 e 10, dove ho conosciuto PJ Harvey. Mi sono unito a ‘Lullabies to Paralyze’ suonando basso e chitarra. Natasha si è unita al tour successivo e siamo diventati membri della band. Tutti quegli anni con Josh e la band sono stati stimolanti e hanno portato a connessioni incredibili ed esperienze con altri artisti. Josh ha davvero il dono di unire le persone e far succedere le cose”.
So che questa è una domanda molto generica e complessa allo stesso tempo, ma quali sono i segreti del tuo processo creativo?
“In realtà non c’è alcun segreto. Sin da quando ero bambino mi sono dedicato costantemente e con impegno al lavoro. Ho iniziato a lavorare seriamente a soli 4 anni e da allora ho trascorso la mia vita concentrato sul processo. Ho dedicato tempo alla registrazione e al mixaggio, ho studiato le attrezzature e imparato a suonare il maggior numero possibile di strumenti. Sono affascinato dalla struttura musicale, dall’atmosfera che si crea, dall’improvvisazione e dalla capacità di fidarsi del momento ed essere pronti a cogliere la Musa”.
Raccontaci come è nato il legame con band italiane come i The Devils e gli Ananda Mida, che sappiamo saranno con voi per tutto il tour in Italia.
“Ho un legame profondo con i The Devils, con loro ho avuto il piacere di lavorare nei loro ultimi due album. Erika e Gianni sono diventati amici, ci divertiamo a lavorare insieme. Non ho ancora incontrato gli Ananda Mida, ma mi aspetto un tour divertente”.
Per finire, potresti regalarci una playlist che includa i tuoi lavori e le tue collaborazioni migliori?
“Eccola: scopri la Playlist di Alain Johannes per Metalhammer.it!”
ITALIAN TOUR:
23 aprile Milano – Arci Bellezza https://www.arcibellezza.it/
24 aprile Savona – Raindogs House https://raindogshouse.com/
25 aprile Treviso – Maximum Festival @ Altroquando https://www.godownrecords.com/events-1/maximum-festival-2024
25 aprile Macerata – CSA Sisma https://www.csasisma.org/
27 aprile Ravenna – Bronson https://www.bronsonproduzioni.com/