Temperance – Of Jupiter and future
Il 18/02/2024, di Gianfranco Monese.
La sesta edizione del mantovano Milady Metal Fest di sabato 20 gennaio 2024 ha avuto nei Temperance non solo dei validi co-headliner assieme ai White Skull, ma è stata pure testimone della loro unica data italiana del tour in supporto al nuovo disco ‘Hermitage – Daruma’s Eyes Pt. 2′, che presto li vedrà impegnati oltreoceano e non solo per almeno metà anno. Di questo e di tanto altro il nostro Gianfranco Monese ha prontamente raggiunto i backstage dell’Arci Tom per chiacchierare con il cantante Michele Guaitoli, il chitarrista Marco Pastorino ed il batterista Marco Sacchetto. Buona lettura!
Buonasera Temperance, grazie della vostra disponibilità e benvenuti a Metal Hammer Italia: come state innanzitutto?
“(Michele Guaitoli) Molto bene, carichissimi!”
“(Marco Pastorino) Ciao! Molto bene, questa è la prima data italiana in promozione al nuovo album, quindi… figo!”
L’hai detto: primo live di questo 2024 qui, al Milady Metal Fest, dopodichè sarete parecchio impegnati on the road nei mesi successivi: vi va di parlarne?
“(MP) Certo! Praticamente tra una settimana saremo sul ‘70000 Tons Of Metal’, una crociera a Miami, dopodichè a febbraio direttamente in tour in Europa ed in aprile in Messico, Giappone ed altre cose che annunceremo più avanti…”
Come mai, data la quantità di date che vi vedranno protagonisti lungo questo anno, in Italia vi si potrà vedere solo questa sera? Questa nazione continua forse a rimanere poco fertile per questo genere musicale?
“(Marco Sacchetto) In linea di massima la situazione musicale in generale qui è un pochino complicata: il Pop continua a vendere, mentre la situazione Metal è più intricata. In ogni caso, sicuramente faremo altre cose in Italia.”
“(MG) Innanzitutto, secondo me rispetto a qualche anno fa la situazione sta migliorando. Guardandosi attorno e guardando i numeri di alcuni concerti che si sono svolti qui negli ultimi mesi, le cose stanno prendendo piede in maniera molto superiore rispetto a prima, oltre al fatto che c’è un pò più di considerazione per le band italiane, cosa che secondo me è arrivata un pò più tardi rispetto all’Europa centrale, ma ora ci sono un sacco di gruppi italiani che stanno andando, mi vengono in mente i Wind Rose per dirne uno, che stanno facendo sold out ovunque in tutta Europa, ma anche la stessa crociera menzionata poco fa, nella quale ci sono un sacco di band italiane, come i Vision Divine, i Fleshgod Apocalypse, i Nanowar Of Steel, i Wind Rose appunto… Se iniziamo con l’elenco poi ne scordiamo parecchie…”
“(MP) Come diceva Michele la cosa interessante, soprattutto nell’ultimo anno, è che c’è stato un boom per vedere determinati concerti in Italia, ad esempio pochi mesi fa c’è stato il tour di Stratovarius e Sonata Arctica (il ‘Nordic Power Metal Titans 2023’, ndr.), e la data italiana all’Alcatraz di Milano è stata quella con più gente: io sono andato a vederli perchè fatalità mi trovavo in Germania, e ti posso assicurare che hanno suonato di fronte a cinquecento persone.”
“(MS) Si, la situazione sta migliorando, c’è una buona crescita della scena, poi è innegabile che a livello di classifiche, vendite e numeri la Germania rimarrà sempre più rilevante per quello che è questo genere, i festival ed altro… Però secondo me la situazione non è tanto drammatica quanto magari venti/venticinque anni fa, dove effettivamente eravamo snobbati e come eventi c’era solo il Gods Of Metal…”
“(MP) …E finchè siamo qua e c’è gente che viene a vederci, ciò vuol dire che non è drammatica: potrebbe andare molto peggio.”
“(MS) Noi vediamo dei segnali positivi, il che è molto bello.”
Ottimo! Spostiamoci ora un attimo sulla vostra ultima fatica in studio ‘Hermitage – Daruma’s Eyes Pt.2’…
“(MP) …Ah, basta così?! Credevo ci fosse una domanda… (Ridiamo, ndr.) E’ il primo concept della band nonchè il suo settimo album, e per questo motivo abbiamo voluto fare un qualcosa di diverso, diciamo. Forse è un pò più complicato come disco rispetto ad altri, ha tantissimi pezzi, ben quattordici, è il primo album dove ci sono degli ospiti alla voce, ovvero quattro: Alessandro Conti dei Twilight Force e Trick Or Treat, poi Fabienne Erni degli Eluveitie ed Illumishade, Laura Fella dei Faun ed infine, ma solo come narratore, Arjen Anthony Lucassen degli Ayreon. Personalmente, la virata avuta per questo disco è che è un qualcosa di patriottico, grazie ad un team tutto italiano: è la prima volta che succede. La copertina è stata disegnata da una ragazza italiana che adesso lavora per la Marvel, per la produzione dopo anni passati a fare dischi con Jacob Hansen si è rientrati in Italia, lavorando con Simone Mularoni, le orchestre sono state fatte da Daniele Mazza degli Ancient Bards, quindi il tutto è completamente italiano. Per il momento storico in cui siamo, secondo me è un disco difficile, in quanto per il nostro genere melodic Metal tanti pezzi complicati e lunghi, una storia da seguire… Diciamo che se avessimo voluto creare del materiale un pò più “da Spotify” avremmo dovuto fare un altro tipo di disco, ma allo stesso tempo la vita è una, quindi bisogna fare quello che piace, a discapito che sia un trend o meno. Non so se pagherà alla lunga per quel che concerne le vendite o altro, però tra la gente che ci ascolta ha già pagato, perchè è stato il disco che ha avuto il responso più figo tra tutti quelli fatti finora ed è già uno degli album principali per i fan della vecchia era, poi pazienza se non è un trend su Spotify.”
“(MG) Più che altro, dal mio punto di vista, la scelta è quella di andare per correnti più personali: se tu stai nel grigio, dove tutti fanno grigio, è ovvio che molti ti ascolteranno e seguiranno perchè suonerai bene come tanti altri, perdendoti però nel marasma generale. Facendo invece una scelta ti esponi, sei molto chiaro in questo, e conseguentemente riceverai tante approvazioni così come tante critiche, perchè non sei più grigio.”
E’ quindi forse questo il vostro album più maturo?
“(MS) Beh, sicuramente si, sia a livello composito ma anche dal punto di vista ritmico. Come saprai non sono stato io a registrare questo disco perchè quando sono entrato nella band a parte ritmica era già stata svolta. Tuttavia lavorare su questo disco, imparare le parti mi fa ammettere che sia dal punto di vista ritmico che melodico e compositivo secondo me la band ha raggiunto non dico l’apice, ma un livello molto alto.”
Oltre a ciò, quasi a sponsorizzare ulteriormente questo tour, presto uscirà un’edizione in vinile di ‘Of Jupiter And Moons’: come mai questa mossa?
“(MP) Era una cosa che avevo in mente da un pò di tempo, in quanto è uno dei nostri dischi che è andato meglio: penso che sia l’album che, nel nostro piccolo, ci ha fatto un pò svoltare, perchè prima facevamo meno date ecc… Invece, una volta uscito il primo singolo da quel disco, si è visto che tutto stava per cambiare: eravamo una formazione nuova al primo disco con Hansen e tantissime cose sono successe. Abbiamo deciso di farlo uscire adesso per tanti motivi ma anche per il fatto che questo è il decimo anniversario dei Temperance: quest’anno faremo infatti tante cose speciali, a breve annunceremo un qualcosa di carino che uscirà tra un paio di mesi, c’è appunto quest’uscita in vinile… E’ insomma un buon modo per festeggiare visto anche che di quel disco non avevamo ancora fatto l’edizione in vinile.”
A tal proposito, qual’è il vostro rapporto con la fruizione musicale tramite vinile e/o CD? Siete ancora legati a quei formati?
“(MG) Beh, io colleziono CD. Ho un pò di vinili però il formato CD è il mio preferito: a volte lo compro proprio per avere il disco, poi magari lo stesso lo ascolto su altre piattaforme, il che effettivamente è molto più comodo quando si è in auto o in giro, per la scelta e la manualità. Tuttavia io sono uno di quelli che continua a volere il disco perchè personalmente continua ad essere un oggetto, un’opera che ha un valore che va al di là del semplice contenuto: mi fa sentire parte di un’epoca ben definita di quella band o artista, quindi dal mio punto di vista il mercato discografico non si è mai fermato e, a discapito di quello che potevano farmi pensare da ragazzo, ovvero che un domani mi sarei fermato con tutto ciò, oggi man mano che lo stipendio mi da più certezze, investo ancora di più in questo. (Ride, ndr.) Poi è oggettivo che oggigiorno i vinili stanno ritornando, ed è una cosa bella, perchè secondo me il vinile è un qualcosa che, a livello materiale, di investimento e di lavoro che c’è dietro, ha ancora più valore: è un qualcosa che nel suo processo ha più anima rispetto ad un CD, oltre al fatto che è un oggetto più grande.”
A tour concluso, come sarà il futuro dei Temperance? Cosa bolle in pentola?
“(MG) Il tour che facciamo a febbraio è un tour da special guest di un’altra band, gli austriaci Serenity, quindi sicuramente vorremmo tornare a fare qualche data in Europa da headliner, questo è fuori discussione. Per cui anche se in questo momento non c’è niente di fisso in calendario, sicuramente ne parleremo internamente con chi ci segue per trovare un momento strategico e congeniale, ma al 99% cercheremo dopo questa tournée di farne almeno un’altra con questo disco da headliner.”
“(MP) Ed invece sorpresa: primo marzo uscita di un nuovo disco!” (Ridiamo, ndr.)
“(MG) Più che altro questo è un mondo imprevedibile: oggi diciamo così, poi magari fra tre mesi ci arriverà un’offerta che non potremo rifiutare, magari un tour di supporto ad una grossa band, per cui è difficilissimo fare una prospettiva di quello che accadrà fra un anno, però l’intenzione sicuramente è quella di fare un altro giro in Europa in promozione a questo ultimo lavoro. Poi si parlerà di altro.”
Data la vostra esperienza, come vi sembra stia evolvendo la scena metal internazionale? Siete anche voi dell’opinione che ai concerti si vede sempre più spesso gente da una certa età a salire, e che questo stia cominciando ad incidere anche per le band grosse? Un piacevolissimo evento come il rientro di Mike Portnoy nei Dream Theater, non sembra far capire che anche per le grandi band si sta facendo fatica, senza i grandi nomi nella line up?
“(MP) Ogni band, secondo me, ha una storia a sè. Quello che ho imparato, è che in questo mondo non c’è una regola, quindi quello che magari funziona per un determinato gruppo non funziona per un altro. Il ritorno di Portnoy nei Dream Theater è una storia a parte, perchè loro personalmente erano una band, soprattutto tra fine anni Novanta ed inizio Duemila, enorme, in Europa e soprattutto in Italia. L’Italia è sempre stato uno dei paesi dove attiravano di più e nel quale, ahimè, sono scesi molto negli ultimi anni. A ciò subentra un fattore d’età, che li ha portati a considerare il fatto che non potranno suonare ancora per molto, quindi secondo me hanno ritenuto opportuno chiudere il cerchio, tornare in auge per poi chiudere. Non c’è ricambio generazionale per un tot di band e per un tot di generi, però per altri c’è: Sabaton, Powerwolf o nei prossimi anni Beast In Black, Sleep Token potrebbero fare i numeri non dico dei Metallica, ma degli Slipknot; già adesso li fanno.”
“(MG) Comunque io personalmente di giovani ai concerti ne vedo parecchi. Io ho la fortuna di girare per concerti, di vedere tante date non soltanto in Italia, e ad esempio a concerti di Alestorm e Powerwolf vedo un sacco di ragazzini. Poi, per carità, possono essere gruppi un pò troppo moderni o carnevaleggianti, ma se questo è il trend va comunque bene. Peyton Parrish, da YouTuber a live band, sta colpendo un mare di ragazzini, e questo è un chiaro esempio di ricambio generazionale di band stesse, e ti fa capire che la band Metal che si forma in sala prove e va avanti in quella maniera potrebbe essere un qualcosa di appartenente al passato, che oggi fa più fatica, mentre invece è più facile diventare musicista se si parte da un altro concetto, proprio come ha fatto ad esempio Peyton Parrish. Chiaro che il sottoscritto guarda a questo ragazzo con occhi che magari non comprendono al 100% quel tipo di carriera che sta sbocciando, però sono casi che esistono e che semplicemente noi, da metallari “true”, vediamo in maniera differente. Pensa agli inizi del Metal con voce femminile: era una merda, nessuno lo accettava. Pensa al Nu Metal: altrettanto. Oggi, invece, se ci fosse un concerto dei Linkin Park sarebbe più che sold out, e si parla di vent’anni fa. Quando uscirono Korn e System Of A Down, se li ascoltavi i metallari usavano le peggio parole per dirti che non eri un “true”, al tempo stesso questo è un cambio di generazione per il quale magari fra vent’anni noi vedremo un’evoluzione che oggi non capiamo.”
“(MP) Come non abbiamo l’età per capire determinate cose legate ai social, in quanto nasciamo dalla generazione di Facebook e quindi, personalmente, quando vedo Tik Tok da boomer non lo capisco benissimo. Però ci sta, magari la generazione prima della mia vedeva con me con Facebook e diceva lo stesso.”
Bene Temperance, l’intervista è giunta al termine: ringraziandovi ancora per la vostra disponibilità, se c’è qualcosa che volete aggiungere per i lettori di Metal Hammer Italia, questo spazio è tutto vostro!
“(MP) Innanzitutto siamo noi a ringraziare Metal Hammer Italia, dopodichè il consiglio è quello di andare ad ascoltare musica dal vivo.”
“(MS) Se potete, venite a vedere una delle nostre date in supporto al nuovo album, perchè se ascoltarlo è una cosa, vi assicuro che assistere ad un evento dal vivo è tutt’altra.”