Necromass – Conversazioni con l’Abisso
Il 10/01/2024, di Maurizio Buccella.
Le premesse per la serata più nera dell’anno c’erano tutte, a partire dall’orizzonte drappeggiato di nubi impestate di pioggia che incombevano sopra il Metropolis Live Club di Piedimonte S.Germano (Per fortuna il tempo ha tenuto perché durante l’esibizione finale dentro era così pieno che alcuni hanno seguito il concerto da fuori) fino alla schiera di cultori del black accorsi a farsi sbranare i timpani dal rituale collettivo del Ciociaria Black Fest che abbraccia il solstizio d’inverno con un bill che vede i Necromass headliners. Difficile rinunciare all’ occasione di intervistare la band fiorentina, tra i pionieri del metal estremo un Italia, madre degenere di perle infernali come ‘Mysteria Mystica Zofiriana’ e ‘Abyss Calls Life’. Essendo già sul posto dal primo pomeriggio, perché dovevo suonare coi Vox Inferi, ne ho approfittato per estorcere la disponibilità a raccontarsi con Metal Hammer Italia così, dopo un lungo e minuzioso soundcheck, ho raggiunto il gruppo nell’ ala più corta dei tavoli esterni, adibita per l’occasione a backstage.
Voi suonate per la prima volta al Ciociaria Black Fest, che arrivato alla settima edizione, inizia a farsi un nome tra gli eventi Black Metal. Come gruppo, di presentazioni non ne avete bisogno. Ve la sentite di presentare il CBF ai lettori di Metal Hammer Italia?
“(Ain Soph Aour aka Leonardo Fabbri, basso e voce) E’ la prima volta che veniamo qui a questo festival. Siamo contenti di vedere la situazione. Locale piccolo ma molto accogliente, secondo me con un discreto seguito”.
Sì, è la prima volta che il CBF si fa qui al Metropolis. In passato c’è stata una serie di locali che hanno ospitato il festival, però questa è stata identificata quest’anno come la soluzione ideale. Ok, questa è la domanda d’obbligo: siete al lavoro su materiale nuovo?
“(Ain Soph Aour) Sì, ovviamente si sta lavorando su dei pezzi nuovi, abbiamo diciamo alcune idee. Ultimamente, per impegni personali eccetera eccetera, c’era poco tempo a disposizione, ma appena fatta questa data e la successiva che faremo a Milano il 13 di gennaio, ci ributtiamo giù a mettere insieme del materiale. Speriamo di far uscire quanto prima possibile dei brani nuovi. Puntavamo a fare non un intero LP ma un EP”.
Come quello da poco registrato ‘Ordo. Equilibrium. Nox’
“(JC Chaos aka Giovanni Cordoni, chitarra) Sì, quattro pezzi, l’idea sarebbe di registrare entro l’estate, quindi abbiamo già diciamo tre brani abbastanza pronti, un altro che stiamo sviluppando, quindi abbiamo il tempo di affinare il tutto, entrare in studio di registrazione durante l’estate, speriamo di uscire a farlo uscire entro la fine dell’anno insomma. Gli obiettivi sono questi”.
Ok, questo mi porta ad un’altra domanda. Diciamo che dagli Anni 2000 la vostra discografia è caratterizzata da intervalli abbastanza ampi. Mi chiedevo se questi intermezzi piuttosto dilatati hanno a che fare con una questione di impegni personali oppure è proprio un vostro metodo di composizione per cui vi prendete i vostri spazi per lavorare sui pezzi.
“(Ain Soph Aour) Prima di tutto, sì. I tempi sono cambiati. Non è più come negli Anni ’90, oppure quando ci siamo riformati nel 2011. Le vite cambiano. Ci sono degli impegni tra lavoro e famiglie. Il tempo a disposizione è sempre meno. Ma, al di là di questo, già negli anni passati non siamo mai stati troppo prolifici. Non siamo uno di quei gruppi che sfornano un disco all’anno. Ci piace riflettere molto sulle cose che si vuole far uscire e ci piace anche far passare del tempo in modo che le idee maturino. Ci piace avere il tempo di confrontarci per decidere cosa ci piace. Quindi, diciamo, è un po’ 50 e 50”.
Nei testi ci sono svariati riferimenti all’occulto, dalla Via della Mano Sinistra alla filosofia di Crowley. Mi chiedevo se siete dei semplici appassionati o se magari qualcuno di voi segue effettivamente una di queste correnti.
“(Ain Soph Aour) Io sono da sempre stato un appassionato degli scritti di Aleister Crowley che ho seguito attivamente in associazioni thelemiche, quindi posso tranquillamente affermare di seguire a pieno la filosofia di Crowley ergo di seguire le dottrine magiche e mettere in pratica determinate cose”.
Il titolo dell’ ultimo full length cita la figura ricorrente nei testi di Crowley. Che cos’ è Babalon per te?
“(Ain Soph Aour) Babalon è un archetipo di energia femminile molto potente, quindi viene rappresentata molto spesso nei nostri testi. È anche una fonte di sublimazione ed esplosione energetica per noi”.
La Meretrice di Babilonia…
“(Ain Soph Aour) Esatto. La Donna Scarlatta. Dietro questo simbolo, questa formula magica, chiamiamola così, si celano tanti aspetti sia dell’ energia femminile dell’ universo che della magia in sé stessa. È la chiave per tanti aspetti”.
Ho sempre avuto la curiosità rispetto alla copertina di ‘Mysteria Mystica Zofiriana’. Avete voluto riprendere lo stile di Giger?
“(JC Chaos) No, la copertina di MMZ è una carta dei Tarocchi di Crowley. Te ne può parlare molto bene Leonardo”.
“(Ain Soph Aour) Raffigura il Diavolo, il quindicesimo Arcano Maggiore. La pittrice che ha realizzato tutte le carte è Lady Frieda Harris. Tra l’altro l’artwork è stato rimaneggiato perché l’ originale aveva colori e sfumature molto più chiari”.
Per rimanere in tema, la vostra ultima pubblicazione è stato lo split coi Mortuary Drape. In che rapporti siete con loro? Te lo chiedo perché, tra le altre cose, ho notato che avete fatto svariate date insieme.
“(Ain Soph Aour) Con i Mortuary Drape, abbiamo collaborato soprattutto in passato. Adesso, per l’appunto dopo l’uscita dello split, le strade si sono un po’ divise. C’era stato all’ inizio una sorta di cammino condiviso poi ognuno ha preso la sua strada”.
Siete pressoché coetanei come gruppi. Loro si sono formati nell’89 mentre voi nel ’92.
“(Ain Soph Aour) Loro sono un pochino più antecedenti rispetto a noi”.
“(Black Wizard aka Stefano Bonini, batteria) Però negli Anni N’90 abbiamo condiviso molto spazi insieme, molta attività live, molte guest. In passato hanno incrociato le nostre strade poi ognuno ha preso la sua direzione”.
“(JC Chaos) Coi Mortuary Drape ho inaugurato la mia avventura con i Necromass, perché il mio primo concerto con i Necromass, il primo Dicembre 1994, a Castello di Roma, quindi non lontano da qui era proprio con i Mortuary Drape. È stato un live, diciamo, un po’ strano, perché nonostante i Mortuary avessero già degli anni di esperienza in più rispetto a noi, ci ritrovammo a essere headliner di questa serata stratosferica, perché poi venne tantissima gente. Venne anche la Rai a fare un reportage, perché c’era tutta un’ inchiesta su rock e satanismo e c’erano anche personaggi come Dario Argento, tra il pubblico, e tanti altri. Quindi ho avuto questo battesimo di fuoco in questa serata in cui c’erano anche loro. Abbiamo cercato di collaborare negli anni a venire ma non sempre è stato possibile”.
Lo scorso anno, il 12 Dicembre avete diviso il palco con Mayhem ed Emperor all’ Alcatraz di Milano. Voi avete un curriculum live notevole, tra cui date con God Dethroned e Inquisition, ma Mayhem ed Emperor sono, per gli appassionati di Black Metal, tra quei mostri sacri che stanno nell’Olimpo del genere. Che ci volete raccontare della serata? Mi piacerebbe sapere come vi siete sentiti, se magari c’era un po’ di aspettativa. Malgrado siate tutti musicisti navigatissimi, immagino sia stato emozionante.
“(Ain Soph Aour) Ti posso dire che c’era molta aspettativa per questo concerto, perché era il rientro sulla scena live dopo la Pandemia. L’ ultimo live che abbiamo fatto era stato nel 2020, il 29 febbraio. Già lì si cominciava a diffondere il Coronavirus, dopo poco è stato chiuso tutto. Per noi era una ghiotta occasione ripartire in un palco del genere. Tra l’altro all’ Alcatraz non avevamo mai suonato e nemmeno avevamo mai suonato con Mayhem o con Emperor. Abbiamo accettato subito e ci siamo preparati tantissimo per l’evento. Rispetto alle ultime date che abbiamo fatto c’è stato un cambio di formazione. È ritornato Stefano Bonini (Black Wizard) alla batteria e poi, con l’ aiuto di Nicola Bianchi degli Handful of Hate e Riccardo Iacono dei Domine, abbiamo rivoluzionato la formazione e ci siamo riproposti in maniera nuova. È stata un po’ un’altra rinascita”.
Un secondo esordio?
“(Ain Soph Aour) Esatto. Un secondo esordio”.
“(JC Chaos) Con Riccardo ci conosciamo da vent’anni e anche con Nicola siamo amici da tempo. Soprattutto Nicola aveva già sostituito Francesco Pecorini (Nachzerehrmara) in alcune occasioni in cui non aveva potuto essere presente ai concerti, quindi era la soluzione ideale. In qualche modo era già parte della band. È questo che per noi è fondamentale. Non siamo una band disposta a inserire nel gruppo un nuovo elemento così, perché magari viene a mancare qualcuno. Il concetto di Necromass è quello di una famiglia, in sostanza, perché tra noi ci sono dei legami fortissimi…”
“(Black Wizard) Una famiglia problematica…”
“(JC Chaos) Una famiglia problematica ma una famiglia che resiste agli urti del tempo e che, nonostante passino gli anni, ha sempre un senso di coesione fortissimo quindi, se viene a mancare qualcuno, il fatto di inserire qualcun altro dev’essere per forza qualcuno che appartiene in qualche maniera a questa famiglia”.
Avete altre date in programma, in futuro?
“(JC Chaos) Per ora, appunto, il 13 Gennaio allo Slaughter Club di Milano, insieme ai Nocturnal Depression e poi penso ci concentreremo sul materiale nuovo, però non è escluso che ci siano delle nuove occasioni per vederci live nel corso dell’anno. Abbiamo già delle proposte, spesso, purtroppo ci capita di doverle rifiutare, per i problemi di cui parlavamo prima, però qualche altra occasione ci sarà durante l’anno”.
Siamo felici, che non abbiate rifiutato questa. Io vi ringrazio. Per chiudere volete lasciare un messaggio ai lettori di Metal Hammer. Per esempio, nell’ intervista fatta ai Mortuary Drape, Wildness ha detto “il modo più immediato di supportare un gruppo è quello di comprare il merch e andare ai concerti”
“(JC Chaos) Assolutamente si, il fatto di far sentire la vicinanza fisica è proprio quello scambio di energia che è alla base della musica dell’espressione artistica. Senza lo scambio diretto, in presenza, con le persone, con i fans, non avrebbe senso nulla per noi. Il fatto di incontrarsi con i fans, di condividere insieme l’energia live, è fondamentale, quindi aspettiamo sempre tutti, ad ogni occasione, perché è la più grande soddisfazione per noi”.
“(Black Wizard) Io mi permetto di aggiungere, se dovessi parlare a una generazione più giovane della mia, fruite la musica anche su internet, perché oramai è lo strumento della nuova generazione. Anche noi che siamo boomers lo usiamo. Però poi uscite, andate ai concerti, vivete la musica perché è sempre differente dal vivo. Ascoltate gli album per intero. Non ascoltate un pezzo qua e un pezzo là perché vi perdete la magia di un concetto, che è quello che noi per fortuna abbiamo vissuto, però spero che i ragazzi della nuova generazione riescano comunque a fare uno sforzo per godersi anche questo”.
“(JC Chaos) Proprio ora c’è stato l’accordo con due etichette discografiche: la Dusktone e la Night of the Vynil Dead Records, perché l’anno prossimo è il trentennale dell’ uscita di ‘Mysteria Mystica Zofriana’, il nostro primo album, quindi la Dusktone farà uscire entro la fine di Maggio ‘Mysteria Mystica Zofiriana’ e ‘Abyss Calls Life’ su vinile, CD, musicassetta e un cofanetto particolare in edizione limitata, mentre la Night of The Vynil Dead farà uscire per la prima volta ‘Abyss Calls Life’ su vinile, che è l’ unica uscita della nostra discografia mai uscita su vinile. Quindi, prima dell’ uscita del materiale nuovo, ci saranno queste ristampe. Per questo ti dicevo molto probabilmente ci saranno altre occasioni per promuovere i dischi live e incontrare i fans”.
Sul finire della frase una mitragliata di blast dall’interno fa vibrare i teli di plastica che isolano il backstage dai locali interni, coprendo le nostre voci sotto una coltre di urla e chitarre. Pare che il sound check degli Ad Noctem Funeriis abbia chiuso l’intervista.
Grazie a voi per la disponibilità.
Foto: Facebook Necromass