DGM – Leave All Behind
Il 30/11/2023, di Andrea Lami.
A pochissimo tempo dall’uscita del nuovo lavoro dei DGM (17 novembre), abbiamo intercettato il chitarrista, compositore, produttore Simone Mularoni per parlare un po’ di questo nuovo lavoro. Dopo due anni di stop forzato, Simone ci racconta come sono nate le canzoni, l’atmosfera e le problematiche relative a nuovo album ‘Life’.
Parliamo subito di ‘Life’. Puoi presentarci il nuovo album? Di cosa parlano i testi di questo disco?
“(Simone Mularoni) Ciao! Il nuovo album ‘Life’ è il frutto degli anni di pandemia e di lockdown. Proprio perché è stato un periodo ‘buio’ abbiamo cercato di ‘risollevare’ il nostro animo scrivendo brani più ‘ariosi’ e meno contorti rispetto al passato. Stessa cosa dei testi, la maggior parte di essi tratta degli stati d’animo di quel periodo e della costante lotta interiore per una stabilità e un equilibrio che sempre di più è difficile da raggiungere.”
Come sono nate le canzoni? Avevate già un’idea precisa o avete preferito far fluire le idee?
“Come sempre accade, seguiamo il flusso dell’ispirazione come viene, senza assolutamente decidere niente a tavolino. Proprio per questo non sappiamo mai come “finirà” un disco, perché riusciamo ad averne un’immagine “obiettiva” solamente qualche anno dopo la sua terminazione e pubblicazione.
Nasce prima la musica o il testo di una vostra canzone?
“Nei DGM è sempre nata prima la musica e solo per ultimo il testo. È un workflow che ormai funziona e quindi continuiamo in questo modo da anni!”
I primi due brani mi hanno ricordato cose vostre del passato. È una cosa voluta?
“Assolutamente no! Sicuramente è un “caso” o semplicemente l’ispirazione del momento che era in linea con le idee del passato della band.”
A vostro parere, cosa c’è di diverso rispetto agli altri album (splendidi) della vostra discografia?
“E’ sempre difficile per me essere obiettivo nei confronti dei brani che scrivo, ma penso che in questo disco ci sia meno l’esasperata ricerca della “difficoltà” tecnica. Mi rendo conto che sempre di più per noi è importante scrivere una bella “canzone” piuttosto che mettere insieme vari riff uno dietro l’altro!”
Come mai la scelta di un brano strumentale come ‘Eve’? È nato per essere strumentale così oppure c’è un’altra spiegazione?
“Il brano strumentale è nato quando stavo testando e provando un nuovo amplificatore che avevo acquistato. Ed è praticamente fluito tutto in una volta. Inizialmente non avevo idea di inserirlo nel disco, i DGM non hanno mai avuto brani strumentali a parte qualche intro, ma poi i ragazzi mi hanno spinto ad inserirlo per la sua vena “melodica”. E penso sia un bel “break” all’interno del disco!”
Ho letto che in fase di composizione hai scritto materiale per due album. C’è già un’idea di quando uscirà il prossimo album o preferite promuovere questo e solo dopo rimettere le mani sull’altro?
“Guarda, il disco in questione è già stato registrato e praticamente mixato! Lo abbiamo portato avanti in contemporanea con “Life”. Speriamo di pubblicarlo il più presto possibile perchè non vediamo l’ora di fare ascoltare al pubblico questi nuovi brani in una veste un po’ “diversa” dal solito!”
Quali sono le emozioni che ci sono dietro a questo nuovo lavoro?
“Tantissime… paura, angoscia, voglia di rivalsa, speranza. Tutte le emozioni e stati d’animo che molti hanno vissuto durante il lockdown e durante tutta l’esperienza del Covid.”
Che obiettivi vi siete posti per questo album?
“Il nostro obiettivo per ogni album è sicuramente quello di migliorare a livello musicale e di raggiungere più persone possibili con la nostra musica. Chiaramente c’è sempre anche la speranza di ampliare il proprio pubblico e le proprie vendite!”
C’è una canzone che consiglieresti a chi non conosce i DGM. Se si, quale e perché?
“Ti direi la prima dell’album, ‘Unravel The Sorrow’. Penso racchiuda in sette minuti tutti gli elementi che definiscono la musica dei DGM. Melodia, riff potenti e orecchiabilità!”
Qual è la cosa più preziosa che hai imparato durante la realizzazione di ‘Life’?
“Sicuramente il fatto di non scrivere canzoni solamente per “impressionare” o “far contenti” gli ascoltatori ma di scrivere e registrare solamente quello che mi va di suonare/ascoltare.”
Ho letto che hai abbandonato l’idea di cercare i riffoni e che sei più orientato verso la melodia. Hai voglia di raccontarci le ragioni di questa scelta?
“Semplicemente fino a pochi anni fa la mia idea di “scrittura” era quella di trovare dei riffs o delle parti che fossero spesso intricate o complicate a livello strumentale. Mentre ultimamente questa ricerca non mi dà più così soddisfazione e preferisco spendere il tempo del songwriting per cercare delle melodie più memorabili!”
La pandemia/lockdown ha cambiato il tuo modo di vivere la musica?
“Si decisamente. Mi sono un po’ “disabituato” al portare live la mia musica e mi ha “costretto” a produrre di più in solitaria. A volte è una cosa positiva e rilassante, ma sicuramente ora mi manca moltissimo il lato “pubblico” dei live e delle collaborazioni/incontri con altre band!”
Come è stato accolto ‘Life’? Come sono le prime recensioni al riguardo?
“Benissimo! Chiaramente ci sono sempre dei detrattori, in ogni lavoro. Quando scrivi cose un filo diverse perdi sempre qualche ammiratore e ne guadagni di nuovi quindi è un po’ la normalità. La band ha sempre avuto un ottimo appoggio di critica e di questo siamo molto grati.”
Come avete intenzione di promuovere questo nuovo lavoro? Possiamo sperare di vedervi dal vivo in giro?
“Assolutamente si. Non abbiamo ancora deciso se fare un tour lungo o date “sparse”, ma sicuramente porteremo i nuovi brani live!”
Il mio sogno (musicale) e di vedervi in tour con i Dream Theater. Che ne pensi?? Organizziamo la cosa ?
“Ahaha! Non seguo personalmente più i Dream Theater praticamente da dopo ‘Scenes from a Memory’ (ultimo album che ho adorato) quindi non è sicuramente tra i miei “sogni”. Ma ora che hanno di nuovo Portnoy nella lineup, aprire un loro tour sarebbe sicuramente una spinta incredibile per la band!”
A proposito di Dream, a cui vi sento spesso vicini, cosa ne pensi della notizia dell’anno e cioè del rientro di Portnoy al suo posto?
“Come ti accennavo, non sono proprio un fan/seguace della band quindi non è una notizia che mi ha particolarmente “toccato”. Sono però curioso di sentire che tipo di album tireranno fuori con la “nuova/vecchia” lineup!”
Che vantaggi/svantaggi si hanno a produrre sé stessi?
“Domanda difficile! I vantaggi sono sicuramente il fatto di non avere “limiti” di budget/tempo e quello di avere il controllo assoluto su tutto il processo di produzione. Lo svantaggio principale è proprio la difficoltà di essere obiettivi sul proprio lavoro. Non hai idea di quanti dubbi e di quanti dilemmi ci siano quando mixi il tuo disco!”
Quali sono i tuoi ascolti attuali?
“Principalmente progressive old school e in assoluto i Porcupine Tree e la musica di Steven Wilson!”
Se dovessi registrare una cover con i DGM, quale sarebbe e perché?
“Da sempre ho il sogno di risuonare ‘Song For America’ dei Kansas, ma una cover di 10 minuti non è una grande idea forse! Ahah”
Come è nato il tuo amore per la musica?
“Mio padre è chitarrista e da sempre ha ascoltato rock in casa. Clapton, Deep Purple, Led Zeppelin, Rainbow, sono stati la colonna sonora della mia infanzia quindi direi che è direttamente collegabile al mio amore per la musica!”
Cosa significa per te la musica? Fatta, suonata, prodotta ma anche solo ascoltata.
“Ti dico semplicemente che non potrei immaginare la mia vita senza. La musica è praticamente tutto: il mio lavoro, la mia passione, il mio passatempo preferito, le mie amicizie, tutto ruota intorno alla musica.”