Soen – Ad maiora!
Il 01/10/2023, di Federica Sarra.
Da quel lontano 2010, la band metal svedese non si è mai tirata indietro dall’esplorazione e dall’analisi di sé o della società. Reduce dalla pubblicazione del nuovo album ‘Memorial’ e attualmente in tour in Europa, la band è ormai lanciatissima e gode di una solidissima fan base in tutto il mondo. Anche il nostro paese li ama, difatti alla data di Bologna, che ha registrato il Sold-Out, la band ha dovuto aggiungere altre due date nel 2024: A Roma e a Trezzo sull’Adda.
Per offrire una panoramica completa del loro viaggio e dell’evoluzione musicale della band, abbiamo scambiato due chiacchiere con Joel Ekelöf.
Ben ritrovato Joel! Siamo alla nostra intervista numero 5 o 6 credo… (Ride). Parliamo della vostra nuova “creatura”, il nuovo album ‘Memorial’, quante novità avete introdotto!
“Volevamo rendere questo disco il nostro disco più pesante. Suoni di chitarra enormi con parti di chitarra davvero melodiose. Ci sono molti assoli e anche alcuni shred-y che non sono mai stati presenti prima in un album dei Soen. Penso che abbiamo ampliato la nostra tavolozza nel senso che ci sono canzoni che sono puramente metal, c’è una ballata che ha un cantante ospite (cosa che non abbiamo mai fatto prima) e un’altra ballata che ha un sapore molto diverso ballata a cui forse le persone sono abituate. Ci sono anche canzoni che suonano più come i Soen classici, quindi penso che ci sia qualcosa per tutti nel disco… è una miscela di emozioni davvero fantastica.”
Dunque sul fronte delle aspettative siete ottimisti? Sai, sono curiosa del duetto con Elisa… Chissà cosa scriveranno i fan italiani riguardo questa collaborazione a dir poco inaspettata.
Elisa è un’artista incredibile, sono assolutamente fiero di averla sul nostro disco! In realtà io già conoscevo la sua musica, così ho chiesto alla nostra Booking Agency (che è la stessa di Elisa) circa la possibilità di una collaborazione. Per noi che non viviamo in Italia, lei ha quel tocco “esotico”, credo che per te sia diverso, so che lei in Italia è considerata “pop”. Ti dico che a differenza di tanti altri artisti, Elisa è un’artista concreta, vera.
Sì ma non sei un po’ preoccupato di come potrebbero prenderla i fan italiani? Io devo dirti, onestamente sono rimasta un po’ perplessa.
Io ritengo che il brano (‘Hollowed’) che abbiamo realizzato con lei non è una di quelle “cheesy ballad”, per cui no. Magari dopo la collaborazione con noi inizia a fare Metal! -Ride-.
Per noi è molto importante preservare l’aspetto Metal rispetto ad altre band Progressive Metal.
Ma del resto è anche vero, come detto in una nostra precedente intervista, che il vostro pubblico è molto “open minded” per cui vedremo…
“Sei preoccupata!”
Credi che queste aperture possano attrarre nuovi fan?
Potrebbe darsi ma io sono talmente felice dei nostri fan, spero che questo disco venga apprezzato da loro in primis.
Per questo disco quali nuove figure professionali hanno lavorato con voi?
L’idea di partenza era quella di registrare il disco a Las Vegas ma ci siamo resi conto che ci mancava il tempo necessario, abbiamo optato per registrarlo con Alex Backlund nei Fascination Street Studios a Örebro.
Molto più fattibile visti i tempi.
Credi che ci sia una figura professionale più rilevante di altre, il cui apporto è necessario nell’ambito della nuova industria musicale (escludendo il produttore, ovviamente)?
Nel tempo ci siamo resi conto che per noi è importante avere qualcuno, una figura che sia parte dell’intero processo creativo dell’album fin dall’inizio. Non intendo per forza il produttore. Vedi, prima registravi il disco, lo inviavi per la fase missaggio e te lo rimandavano indietro, voglio dire funziona, puoi fare album grandiosi anche così ma per noi ora è necessario avere un confronto costante. Lo abbiamo fatto con David Castillo e ora con lo stesso Alex Backlund che è stato coinvolto da subito, con Ricardo Borges che mi ha aiutato tantissimo nella registrazione delle parti vocali. Ricardo è stato il mio eroe per ‘Memorial’!
Quindi possiamo dire, scherzando, che abbiamo due nuovi membri nascosti?
Assolutamente sì! Entrambi, sia Alex sia Ricardo, bravissimi.
Mi sorge una domanda, essendo così coinvolti nel processo, e dimmi la verità, avete mai discusso con qualche produttore?
Siamo dei testardi, lo sanno tutti -Ride-! Dal momento che accettano di lavorare con noi sanno a cosa vanno incontro! Magari c’è stata qualche incomprensione in passato ma ormai siamo talmente sicuri di ciò che vogliamo realizzare… Insomma lo sanno!
E se c’è rimasto qualcuno che ancora non lo sapeva, adesso è avvisato!
Esattamente -Ride-
Scherzi a parte, a volte c’è anche la necessità di avere dei contrasti. In qualche modo un “bad mood” in studio può essere di aiuto.
Ah sì, e come?
Se diventa tutto troppo piacevole, leggero, si corre il rischio di non dare il meglio di sé. Ogni tanto c’è bisogno di uno scossone che ti rifocalizza. Le discussioni anche accese succedono e sono costruttive, una sorta di tensione deve esserci, certo non può essere tutto il tempo così altrimenti diventa un inferno!
Alla prossima registrazione ci vieni a trovare cos’ vedi tu stessa mentre ci lanciamo i piatti -Ride-
Lì il vero scoop sarebbe “Joel incazzato”! Proprio non ti si immagina così!
-Ride-
Senti, come avete pensato di impostare la set list per questo tour?
Sicuramente suoneremo i nuovi singoli, vorremmo riuscire a dare una visione completa dei nostri sei album.
Avete tempo necessario per delle vere e proprie prove? Sai come si faceva una volta, quando eravamo ragazzini in sala prove…
È un po’ un’arte dimenticata quella prove, delle jamming session… Ci sono molti giovani cantanti di adesso che io chiamo “cantanti da cuffia”, che non sono mai stati una sala prove, che hanno solamente cantato in cuffia in uno studio. Ed è un peccato, perché ritengo che così non ci sia modo di imparare a gestire la propria voce, la potenza, capire come far penetrare la voce in uno spazio aperto. Infatti poi si nota durante i live, a volte non riesci a sentire il cantante perché quello è talmente abituato a “sussurrare nelle proprie cuffie”…
Al momento vedo il gruppo più solido e coeso che mai…
È vero, si è creata un’ottima chimica fra noi. Apprezziamo anche lo stare insieme al di fuori del palco, uscire insieme, credo che questa amicizia si rifletta anche nel modo in cui siamo sul palco. Guarda che è una fortuna poter lavorare con persone che stimi, con cui ti piace passare il tempo. E un lungo tour è la prova!
Ci vediamo a Bologna!
Grazie Joel a presto!