Prophecy – Realtà distorte
Il 29/09/2023, di Fabio Magliano.
Dietro ai Prophecy si cela il chitarrista bulgaro Nikolay Atanasov, noto per i suoi trascorsi con gli storici Agent Steel e, attualmente, con i Rezet. Atanasov forma la band nel 2016, due anni più tardi pubblica il primo album ‘Twisted Reality’ prima di mettere il gruppo nel congelatore per dedicarsi agli altri gruppi con fortune alterne. Oggi, in una pausa dai Rezet, Atanasov riesuma la sua prima band e riedita, tramite Metal Domination Records, un album di debutto decisamente valido all’insegna del thrash old school. Ne abbiamo parlato proprio con lui.
Ci puoi raccontare come sono nati i Prophecy?
“I Prophecy sono una band che ho fondato io stesso quando avevo 16 anni. All’epoca avevo molto tempo per fare musica, quindi i Prophecy sono stati un grande sfogo per questo! Poi oggi, dopo aver fatto molta esperienza con altre band, ho pensato che fosse finalmente arrivato il momento di riformarne una tutta mia che durasse nel tempo!”
Come descriveresti, stilisticamente parlando, i Prophecy?
“I Prophecy sono sicuramente un gruppo thrash metal completo. Ha sempre avuto forti influenze dalle band thrash metal americane e in particolare della Bay Area, perché è quello che ho sempre amato, quindi ho voluto pubblicare la mia musica thrash metal proprio in quella direzione con i Prophecy”.
Quali e a livello tematico quali sono le principali influenze per la tua band?
“Sicuramente l’influenza più grande per me è sempre stata la musica, e anche la passione per la sua creazione. Quando scrivo i testi (come ho fatto con i Prophecy), ci sono sicuramente molte ispirazioni diverse: dalla filosofia al sociale, alla letteratura e all’arte in generale.
Mi ispiro sempre a tutto ciò che mi tocca – ed è sempre stato così, non credo sia mai cambiato!”
Quali sono le emozioni che si celano dietro la musica dei Prophecy?
“Credo che si tratti per lo più di ragazzi che si danno da fare! Haha! Tutti i membri della band sono stati molto appassionati nel suonare quello stile di musica e nel farlo bene – penso che questo sia ciò che si può sentire e percepire ascoltando il disco”.
Quanto c’è della tua esperienza con gli Agent Steel in questo nuovo progetto?
“In realtà, mi sono unito agli Agent Steel solo nel 2019, e i Prophecy non hanno fatto un nuovo disco da allora. Quando sono entrato negli Agent Steel ho dedicato tutto il mio tempo a questo progetto e i Prophecy sono stati messi in pausa, ma ho comunque fatto alcune cose, come il brano ‘The Face of Evil’. Ma per rispondere adeguatamente alla domanda, credo che tutta l’esperienza che ho fatto durante il mio periodo negli Agent Steel l’abbia messa a frutto con i Prophecy”.
La tua esperienza con gli Agent Steel si è chiusa nel 2022 non senza strascichi polemici. Cosa ti ha lasciato questa esperienza? Immagino l’amarezza…
“Devo dire che sono grato. Credo che la vita sia troppo breve per sostenere emozioni come l’amarezza. Sono estremamente orgoglioso delle molte canzoni che ho scritto per la band e del lavoro di chitarra sull’ultimo disco (‘No Other Godz Before Me’, Nda) E sono ovviamente orgoglioso di aver fatto parte di una band leggendaria come gli Agent Steel. Ci sono sempre alti e bassi in ogni cosa, ma far parte della band mi ha dato un sacco di esperienza preziosa. Doveva succedere – è così che mi piace vederla – era un capitolo della mia carriera che doveva essere temporaneo, ma importante!”.
Puoi presentarci l’album ‘Twisted Reality’?
“‘Twisted Reality’ è l’album di debutto dei Prophecy, uscito alla fine del 2018, ed è composto da 45 minuti e 8 tracce di puro thrash metal dal suono classico con forti influenze della Bay Area!”
Avete registrato questo disco nel 2018. Quanto è cambiata la tua musica da allora a oggi?
“Penso che per ogni disco dipenda dall’obiettivo che l’artista vuole raggiungere con esso. Ecco perché ogni mio disco è diverso. ‘Twisted Reality ‘è un disco dal suono molto classico, non credo di aver fatto nulla di simile in seguito”.
Il disco è uscito nel 2018. Come vedi quel materiale oggi?
“Penso di vederlo allo stesso modo di prima, per quello che è. Penso che la gente lo apprezzi sempre di più con il tempo, il che mi sembra una cosa molto tipica dei dischi heavy metal. Per quanto riguarda il materiale, credo che questo genere di metal e questi argomenti siano sempre stati rilevanti e lo saranno sempre”.
Cosa ti piace di questo lavoro e cosa cambieresti con il senno di poi?
“Non cambierei nulla! Per quello che era il concetto del disco, penso che gli obiettivi li abbiano raggiunto perfettamente! Per me questo è un disco di successo nella mente di un artista”.
State lavorando a del nuovo materiale? Puoi dirci qualcosa sulla direzione che sta prendendo?
“Non esattamente, quindi nessuna informazione interessante per ora… Restate sintonizzati però!”
C’è qualche vostra canzone a cui sei particolarmente legato?
“Domanda difficile! Penso di essere legato a tutte le canzoni che ho scritto in un modo o nell’altro – è come se fossero dei figli per te – so che tutti lo dicono e quindi sembra un cliché, ma è vero! Quindi direi che ogni canzone che ho scritto è vicina a me”.
Hai in programma qualche tour?
“Al momento non con i Prophecy, ma sono molto impegnato con la mia attuale band Rezet, quindi venite a vederci nella vostra città nel prossimo futuro!”