Crimson Dawn-Indomito Doom
Il 06/09/2023, di Redazione.
I Crimson Dawn sono una delle band di punta del metal italico. Nati nel 2005 come band epic metal e poi concretizzatesi nel 2008 aggiungendo una forte componente di doom metal; anno dopo anno hanno conquistato uno zoccolo duro di fan, album dopo album e live dopo live, quest’ultimi suggestivi e particolari. Capitanati dal chitarrista Dario Beretta i nostri alfieri del doom italico continuano il loro cammino con l’ultimo album intitolato ‘It Came From The Stars’.
Ciao ragazzi e benvenuti su Metal Hammer! Iniziamo subito col domandare della vostra nuova fatica musicale. Avete pubblicato il vostro nuovo e quarto album, intitolato ‘It Came From The Stars’: com’è nato, quale è stata la sua genesi?
“(Dario) In maniera molto naturale, come tutti gli altri album direi. Dopo l’uscita di ‘Inverno’ ho immediatamente iniziato a lavorare ai nuovi pezzi. Alcuni, come ‘FadeAway’ e ‘Solace in Death’, li avevo iniziati ancora prima dell’uscita di ‘Inverno’, ma erano rimasti nel cassetto in attesa di essere completati. Li ho ritirati fuori e mi sono messo al lavoro su tutto il resto. L’ultimo pezzo in ordine cronologico a essere stato completato è stato ‘The Colour Out Of Space’, scritto principalmente da Marco (Rusconi, l’altro chitarrista) e poi completato da me e Claudio. Claudio è arrivato che molte cose erano già pronte, ma laddove non lo erano ha avuto modo di contribuire in prima persona alle linee vocali e, in un paio di brani (‘Masque of Red Death’ e ‘Of Gods and Mortals’) anche ai testi”.
La vostra è una formazione ben congegnata e che da anni ci avvolge nelle spire del suo sound, che cosa possiamo trovare di nuovo o diverso in questo album rispetto agli altri?
“(Claudio) Innanzitutto un nuovo cantante. (ride) Avevamo messo in conto fin dall’inizio che con il mio ingresso nella band, essendo che ho una voce più heavy rispetto al mio predecessore e ai classici canoni doom, che il sound dei Crimson Dawn avrebbe potuto subire delle variazioni. Quindi abbiamo lavorato sulle linee vocali per poter mantenere l’identità della band anche se, alcune cose sono venute in modo naturale. È stata una sfida e speriamo di averla superata”.
“(Luca) Sicuramente di nuovo c’è la voce di Claudio che si stacca notevolmente dallo stile che aveva Antonio. A noi è piaciuto subito sia il suo approccio che il suo modo di interpretare la parte del singer di una band come la nostra. E poi è un “deficiente” e quindi si sposa perfettamente con noi…” (ride)
Dal 2005, anno della vostra nascita, siete passati da sonorità chiaramente doom ed epiche al supporto delle tastiere e al rilascio di brani nel nostro idioma e ad un approccio più heavy. Come mai questa “evoluzione”?
“(Luca) Chi non si evolve, muore, diceva qualcuno. È normale che dopo 13/14 anni si voglia esplorare qualcosa di diverso, anche se non mi sembra che siamo andati tanto fuori da quelli che sono sempre stati i nostri parametri. Come dicevo prima, la voce di Claudio è la novità e questo sicuramente, dato le sue caratteristiche, ci accumuna più al metal classico. Abbiamo letto di accostamenti agli Iron Maiden (ho i brividi solo a nominarli) ma non era nelle nostre intenzioni fare qualcosa alla Iron. Ma la voce di Claudio in alcuni passaggi ricorda molti i vocalist che si sono alternati nella Vergine di Ferro. Ma voglio rassicurare tutti che i Crimson Dawn rimarranno sempre ancorati al filone epic-doom… almeno finché ci sarò io!” (ride)
“(Dario) Come dice Luca, un po’ di evoluzione nel nostro sound c’è sempre stata, non abbiamo mai voluto ripeterci troppo, pur cercando di restare fedeli a noi stessi. Credo che ogni nostro album abbia delle peculiarità. Detto ciò, l’heavy metal tradizionale è sempre stato parte del nostro sound fin da ‘In Strange Aeons…’: credo che l’arrivo di Claudio abbia reso questa cosa più evidente, di certo, ma si tratta di sonorità che ci appartengono da sempre”.
Come nel vostro album ‘Inverno’ anche in ‘It Came From The Stars’ troviamo un brano cantato in italiano ‘Nera Sinfonia’ in cui i riff e le tastiere la fanno da padrone. Parlateci della struttura di questo brano, mi piace pensare che sia il punto da cui poi si è sviluppato tutto insieme a Lovecraft.
“(Claudio) La scelta dell’italiano, che probabilmente si sposa meglio con il doom rispetto ad altri sottogeneri metal, oltre che per gusto personale, è stata anche una richiesta dei fan stranieri che hanno apprezzato molto i precedenti esperimenti della band in questo senso. A me piace molto cantare in italiano, ed è stata anche una delle motivazioni per cui ho accettato di provare la prima volta con i Crimson Dawn. Già da tempo volevo cantare dei brani metal in italiano e con loro sono riuscito a farlo”.
“(Luca) Come ‘Inverno’, anche ‘Nera Sinfonia’ è stata una delle canzoni che ha avuto più consensi perché appunto l’italiano sembra sposarsi bene col nostro genere. Attendiamo l’esito dall’estero, ma se guardiamo l’impatto che ha avuto ‘Inverno’ (il brano) oserei dire che è una strada che continueremo a seguire anche in futuro”.
E proprio di Lovecraft e del vostro “dichiarato amore” verso di lui vorrei chiedervi: è ancora importante la musica come veicolo per scoprire anche la letteratura? Voi come avete scoperto questo grande scrittore?
“(Dario) Sinceramente non ricordo come mi sono appassionato alle opere di Lovecraft, che ho letto per la prima volta da adolescente, ma ho il sospetto che possa centrare qualcosa la lettura di alcuni fumetti di Martin Mystére dedicati proprio al visionario di Providence. Dopo Edgar Allan Poe (anche lui citato in ‘Masque of Red Death’) e Stephen King, è stato uno dei primi scrittori “weird” (più che horror) a cui mi sono appassionato. Credo che le idee di Lovecraft siano così potenti da essere riuscite a trascendere l’epoca in cui sono state scritte, tant’è che ancora oggi le sue opere sono conosciutissime e apprezzate ovunque, nonostante il suo stile di scrittura non fosse eccelso. Dato che questa è una passione che condivido con Marco, e che ci siamo sempre occupati noi due dei testi dei Crimson (anche se ora anche Claudio sta contribuendo, cosa che ci rende molto contenti), ci è venuto naturale dedicare svariati brani alle sue opere, sin a partire dal titolo del primo album che è una citazione leggermente modificata proprio di una frase di HPL. Personalmente, uno degli aspetti che più amo del metal è proprio la sua tendenza a citare grandi opere letterarie, soprattutto fantastiche, nei propri testi”.
Dall’album sono stati estratti un singolo accompagnato da un video ‘FadeAway’ e un lyric video ‘The Masque Of Red Death’, quanto è importante comunicare attraverso le immagini la vostra musica? Che rapporto avete con i social che ultimamente sembrano il massimo punto di diffusione della musica?
“(Claudio) I lyric video e i videoclip sono fondamentali per la comunicazione e la diffusione della propria musica. È più facile fare ascoltare una canzone dall’inizio alla fine se è associata a delle immagini. È un po’ una scusa per mantenere l’ascoltatore incollato fino alla fine del brano. Sui social siamo molto attivi. Per le band sono ossigeno, se usati nel modo corretto. Oltre a Facebook, Instagram e Youtube abbiamo anche un canale Patreon esclusivo per i fans iscritti dove pubblichiamo sempre contenuti inediti”.
“(Dario) Personalmente, io non sono un grande consumatore di videoclip e affini. Non che mi dispiacciano, anzi, ma semplicemente li trovo un qualcosa di più rispetto alla musica che per me, da fan, non è fondamentale. Tuttavia, come musicista non posso negare che siano utilissimi e che un bel video, realizzato professionalmente, può fare davvero tanto per far scoprire la tua musica al mondo. Per quel che riguarda i social, credo che come tutte le cose abbiano lati positivissimi, come l’aver contribuito a far nascere questa band, e lati estremamente negativi come il clima di odio permanente che a volte fanno sorgere in qualsiasi discussione. Credo sia davvero molto importante viverli nel modo giusto, ossia come uno strumento utile, a volte divertente, ma che resta ben separato dalla “vita vera””.
“(Luca) Siamo in 6 e ognuno vive i social a modo suo. A me piace molto dialogare e parlare con persone che mi chiedono della band, che vogliono sapere un po’ i nostri “segreti”. Sono anche uno spammatore seriale dei nostri video. Però una cosa la voglio dire perché tutti si stanno accanendo contro Facebook: senza questo amato/odiato social questi Crimson Dawn non esisterebbero. Infatti se siamo qua è perché Dario aveva risposto ad un mio annuncio in cui cercavo elementi per registrare un album doom che concludesse la mia (allora) misera carriera. Sono passati quasi 14 anni…e siamo ancora qua…per cui grazie Facebook”.
Quali sono ultimamente le band italiane e internazionali che state ascoltando?
“(Claudio) Ascolto un po’ di tutto e mi piace scoprire anche musica nuova. Grazie a Dario che ha una supercultura musicale ho scoperto gli Hell (per nominarne uno) e mi hanno impressionato molto, sia per la presenza scenica che per la musica”.
“(Luca) Personalmente ultimamente ascolto più band italiane che straniere. Oramai il metal italiano è al pari con quello estero. Non abbiamo nulla da invidiare a nessuno e anche all’estero siamo considerati al pari degli artisti inglesi o americani. Ricordo con affetto l’accoglienza che abbiamo avuto in Svezia o a Malta e perfino a Creta dove tutto il pubblico cantava le nostre canzoni. Ti menziono i Vanexa che ho visto ultimamente e che dal 1979 stanno su di un palco. Ma anche Impero delle Ombre, Expiatoria, Witchwood, In AevumAgere e tanti altri”.
“(Dario) Cerco di essere sempre attivo nello scoprire nuove band e talenti, soprattutto nell’underground. Tra i miei ultimi acquisti posso citarti il nuovo album dei Frenzy (spagnoli), autori di un ottimo heavy/class metal sulla scia di gruppi come i Dokken o i primi Queensryche, i Gatekeeper con la loro miscela di heavy metal classico e power di grande epicità, e il nuovo album dei miei amati Blood Ceremony. Per restare in Italia, sto aspettando con trepidazione il nuovo album degli Epitaph, anche loro con un nuovo cantante, quindi la curiosità è massima”.
Avete in programma dei live per presentare ‘It Came From The Stars’?
“(Claudio) Ci stiamo lavorando insieme ad alcune agenzie, soprattutto con i ragazzi di Truck me Hard, per questo autunno. Purtroppo il periodo per i live non è dei migliori dopo la pandemia, ma qualcosa bolle in pentola”.
Siamo ai saluti finali, questo spazio è per voi: approfittatene per dire qualcosa ai nostri lettori!
“(Claudio) Vi aspettiamo sui nostri canali social, ma soprattutto ai nostri concerti, è bello ascoltare musica, ma dal vivo è tutta un’altra cosa. Doom on!”
“(Luca) Voglio ringraziare i nostri fans ad uno ad uno perché l’affetto che ci danno è sempre al top. Erano tutti curiosi di questa nuova avventura con Claudio e hanno vissuto con noi questo cambiamento. Sono onorato e orgoglioso di questo e senza di loro saremo solo una band da sala prove. Speriamo che questo post pandemia ci porti a calcare qualche palco dove non siamo mai stati per dare la possibilità a tutti di vederci. Un abbraccione e tutti e grazie per averci concesso questo spazio”.
“(Dario) Hanno detto tutto loro… Mi limito ad accodarmi.” (ride)
Grazie e buona musica!
“(Tutti): Grazie a voi!”